Taglio del nastro per il Casino delle guardie nel Parco archeo-urbano della Rupe di Corvaia, come primo passo sul cammino di recupero integrale della rocca medievale, della sentieristica e di quest’area di indubbio interesse storico e archeologico.
Stamani il taglio del nastro del recuperato Casino delle guardie, a 400 anni esatti dalla sua realizzazione, un avamposto militare di avvistamento e difesa a protezione dell’intera Alta Versilia, così da scongiurare le scorrerie dei Corsari barbareschi.
A guidare i presenti tra le varie vicende storiche, Antonio Bartelletti ex direttore del Parco delle Alpi Apuane nonchè entusiasta e preparatissimo cultore della storia locale.
Ci sono voluti tanta convinzione, passione e lavoro per restituire alla fruizione quest’area ormai in completo abbandono, interamente ricoperta dai rovi. Eppure le potenzialità sono tante, anche turistiche trattandosi di uno spazio da cui si domina non solo Seravezza e l’entroterra ma tutta la piana sino al mare. Un luogo suggestivo, insomma, che merita di essere riscoperto e vissuto anche come preziosa tessera dell’eco museo dell’Alta Versilia. Sulla base di queste convinzioni, Comune di Seravezza e Parco delle Alpi Apuane hanno siglato un apposito protocollo.

“Il punto di partenza per il recupero di una bellissima zona – commenta il sindaco Lorenzo Alessandrini – grazie alla passione di chi tanto ha lavorato a questo progetto come l’ex direttore del Parco Antonio Bartelletti e l’architetto Andrea Tenerini. Solo la passione per il territorio e per la storia può portare a idee di recupero di questo tipo. Un punto di partenza che stimolerà il prosieguo di questa operazione, attraverso la progressiva scoperta di manufatti, di sentieri, di reperti”.
Presenti all’inaugurazione, tra gli altri, anche l’assessore all’ambiente Michele Silicani, Antonella Giunta di Comunità interattive e Vanessa Greco, componente del consiglio direttivo del Parco delle Alpi Apuane, presente in rappresentanza del presidente Andrea Tagliasacchi, la quale ha sottolineato la valenza di questa operazione che ha messo in campo una serie di approfondite ricerche, con uno straordinario lavoro in termini di risorse umane, strumentali ed economiche.

Lo sguardo adesso è rivolto al prosieguo del recupero e ad una adeguata promozione, alla scoperta di un’area fortemente significativa per la storia versiliese.