La “tutela e la valorizzazione dell’opera intellettuale e artistica del Maestro Alfredo Catarsini, nella sua multiforme attività di pittore, scrittore, critico ed animatore di proposte culturali” rientrano tra le molteplici attività della Fondazione intitolata all’Artista che opera dal 2020.
In tal senso si inquadrano i due prossimi appuntamenti che si svolgeranno a Viareggio e a Forte dei Marmi, in collaborazione con l’associazione Il Navicello di Forte dei Marmi.
Giovedì 24 ottobre alle ore 17 per i soci dell’associazione fortemarmina si terrà la visita all’Atelier di Alfredo Catarsini che si trova al Museo di Villa Paolina a Viareggio; qui la presidente della Fondazione Catarsini, Elena Martinelli, e la responsabile dell’archivio dell’Artista, Claudia Menichini, illustreranno le due sale dell’Atelier dove si trova sia la documentazione dell’attività artistica e letteraria di Catarsini, sia la fedele ricostruzione del suo studio, dove tutto è rimasto come quando vi lavorava l’Artista.
Quattro giorni dopo, lunedì 28 ottobre alle ore 17, la Fondazione Alfredo Catarsini e l’Associazione Il Navicello invitano tutti a Villa Bertelli di Forte dei Marmi per la conferenza di Claudia Menichini, con immagini dell’arte di Catarsini e dei suoi rapporti con i personaggi che animavano il circolo culturale “Il Quarto Platano” di Forte dei Marmi, cui sono dedicati vari spazi di Villa Bertelli che dalla scorsa estate ospita il Museo d’arte moderna Il Quarto platano, dove si possono ammirare tante opere di artisti che frequentavano Forte dei Marmi tra gli ani Cinquanta e Settanta del Novecento. Tra questi vi era lo stesso Catarsini, del quale a Villa Bertelli sono possono ammirare quattro ritratti a matita che l’Artista realizzò di se stesso, di Enrico Pea, Leonida Repaci e Arturo Dazzi, oltre a “Il grano della bonifica lucchese”, la grande tela che nel 1940 partecipò alla seconda edizione del “Premio Cremona” (importante kermesse per giovani artisti provenienti da tutta Italia che si svolse tra il 1939 e il 1941 nel capoluogo lombardo).
La conferenza di Claudia Menichini prevede anche la visita al grande dipinto – appena rientrata dal MART di Rovereto – e al Laboratorio Esperienziale per ciechi e ipovedenti, due eccellenze che arricchiscono la tappa fortemarmina del Cammino I luoghi di Catarsini.
Infatti, come previsto, l’opera è stata portata a Villa Bertelli dove, nella Sala Treccani al piano terra dell’edificio ottocentesco, d’ora in poi potrà essere ammirata nella collezione permanente del Museo d’arte moderna Quarto platano. È uno dei dipinti più noti e apprezzati di Alfredo Catarsini. E a questo punto, anche tra i più richiesti per mostre tematiche e/o collettive.
“L’opera rientra in Versilia nella sua destinazione – dice Elena Martinelli, presidente della Fondazione Alfredo Catarsini 1899 -, il Museo Quarto Platano a Villa Bertelli di Forte dei Marmi dopo oltre 7 mesi di esposizioni prima al Vittoriale degli Italiani, sul Lago di Garda e poi al MART di Rovereto. In entrambe i casi ha riscosso grande successo di pubblico e di critica e rappresenta un grande vanto per la Fondazione che presiedo. Tra le molte opere di Catarsini questa stupenda tela che parla della nostra pianura e dei canali di bonifica del lago di Massaciuccoli, del duro, ma sereno lavoro della raccolta del grano, è quella che ha viaggiato di più in assoluto. Partì 80 anni fa dal suo vecchio studio di Via Regia a Viareggio per partecipare all’esposizione del Premio Cremona del 1940, poi raggiunse Hannover, in Germania, quindi fu ammirata a Firenze. Poi se ne persero le tracce fino alla fugace apparizione nell’esposizione dedicata alla mezzadria toscana a Palazzo Mediceo di Seravezza nel 2009. Per veder ricomparire la tela abbiamo dovuto attendere tre anni fa quando fu rintracciata a Grosseto e acquistata dalla Fondazione che porta il nome del suo autore».
Per la Fondazione Alfredo Catarsini 1899, si è trattato quindi di un importante riconoscimento della propria azione, che dal 2020 ha l’obiettivo di tenere viva l’attenzione sull’opera di Alfredo Catarsini creando occasioni espositive, trasmettendone i valori soprattutto alle nuove generazioni, proponendo momenti di studio e di approfondimento della sua opera e incoraggiando i giovani talenti.
Tre anni di successi
Dopo un lungo periodo di oblio e la partecipazione a una mostra a Seravezza dedicata al mondo agricolo nell’estate del 2009, all’inizio del 2022 Il grano della bonifica lucchese ricomparve a Grosseto grazie all’interessamento di un antiquario e subito tornò visibile a tutti: prima in una galleria del capoluogo maremmano, poi nella Galleria di arte moderna e contemporanea di Viareggio; infine, nella primavera dello stesso anno, figurò tra i protagonisti di Alfredo Catarsini: dalla darsena alla Linea gotica. Paesaggi, figure e grandi composizioni pittoriche (1917 – 1945), la prima mostra retrospettiva dedicata all’arte di Catarsini, curata dallo storico dell’arte Rodolfo Bona, e aperta fino all’8 maggio 2022.
Al termine dell’esposizione, il grande dipinto fu traslato nel vicino Palazzo Ducale di Lucca, sede della Provincia, dove vi è rimasto fino all’inizio di quest’anno, quando è stata trasportata al piano terra di Villa Bertelli di Forte dei Marmi, tappa fortemarmina del Cammino I luoghi di Catarsini, che ospita anche il laboratorio esperienziale per non vedenti e ipovedenti.
Il grande dipinto di Catarsini è rimasto in questa collocazione fino all’inizio dello scorso mese di marzo quando è stato prima protagonista dell’apertura della grande antologica dedicata all’Artista viareggino dal titolo Il Novecento di Catarsini. Dalla macchia alla macchina allestita a Villa Mirabella del Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera (BS) e poi “ospite” di lusso al MART di Rovereto per quasi sei mesi nell’ambito dell’esposizione temporanea Arte e fascismo curata di Beatrice Avanzi e Daniela Ferrari.
Nel frattempo, lo scorso 28 giugno, è stato inaugurato il Museo d’arte moderna Quarto platano, a Villa Bertelli di Forte dei Marmi, ed è nella Sala Treccani al piano terra dell’elegante costruzione immersa nel verde di Vittoria Apuana, che la grande tela potrà essere ammirata nuovamente.
“La Bonifica del grano lucchese di Alfredo Catarsini torna a Villa Bertelli – dice Ermindo Tucci, presidente della Fondazione Villa Bertelli -, dove troverà la sua definitiva collocazione al Museo d’Arte Moderna Quarto Platano. Per la Fondazione Villa Bertelli, che ha fortemente voluto creare questa importante e identitaria realtà museale, è una gioia accogliere permanentemente una delle più prestigiose opere di Catarsini, dove ritroviamo uno dei cardini della sua pittura, il paesaggio, che qui è rappresentato da un raffinato e denso scorcio sui canali e le zone paludose, che si trovano fra Massarosa e Massaciuccoli. Bentornato a casa».
Un quadro importante
Per la prima volta Il grano della bonifica lucchese compare in una foto che ritrae il pittore durante la sua realizzazione; quella foto, involontariamente diventata per anni l’“indizio” di una ricerca, fu pubblicata nel volume Alfredo Catarsini. L’arte vera affascinante amica, a cura di Elena Martinelli e Claudia Menichini, presentato nell’estate del 2021 alla Versiliana dal critico d’arte Vittorio Sgarbi e dalla Presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno Cristina Acidini. In quell’occasione fu proprio Sgarbi a indicare Catarsini come uno dei pittori italiani, tra quelli che parteciparono alle tre edizioni del “Premio Cremona”, da valorizzare di più perché rappresentanti un’arte fortemente innovativa.
Da parte sua lo storico dell’arte Rodolfo Bona, sulla scheda del dipinto scrisse: “Il secondo ‘Premio Cremona’, si tenne dal 19 maggio al 21 luglio 1940. Il grano della bonifica lucchese fu dipinto tra il 1939 e la fine d’aprile del 1940 ed è firmato in basso a destra ‘A. Catarsini’. Reduce dal successo ottenuto alla prima edizione del ‘Premio Cremona’ del 1939, l’anno successivo il pittore inviò a Palazzo Affaitati di Cremona il dipinto Il grano della bonifica lucchese. L’esposizione fu dedicata a ‘La Battaglia del grano’ e, anche se non vinse alcun premio, il quadro fu apprezzato sia in Italia sia alla Künstlerhaus di Hannover, dove venne esposto lo stesso anno fra i 69 quadri accuratamente selezionati fra i meno noti al pubblico tedesco, nell’ambito del gemellaggio culturale con la città della Bassa Sassonia. In anni più recenti è riapparso a Seravezza, nell’ambito di una mostra dedicata al lavoro agricolo e, perfettamente conservato, consente oggi di apprezzare la stesura pittorica e le scelte cromatiche del pittore, caratterizzate da una pittura chiara e luminosa che si fa più solida nei piani più vicini per divenire più leggera nello sfondo. Acquistato quindi dalla Fondazione Catarsini, nell’ambito di un più vasto recupero della produzione del pittore, può oggi essere nuovamente visibile al pubblico. Delle tre opere che Catarsini presentò al ‘Premio Cremona’, Il grano della bonifica lucchese è l’unica rintracciata, a testimonianza della generale dispersione dei quadri che concorsero al ‘Premio Cremona’ fra 1939 e 1941 e dell’importanza della ricomparsa dell’acquisizione dell’opera”.
In definitiva, il dipinto rappresenta un tassello importante della produzione del pittore viareggino ed è tornato disponibile per ammiratori e studiosi dell’opera di Catarsini, permettendo a tutti di comprenderne meglio la parabola artistica.