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domenica, Dicembre 22, 2024

“La Pietà. La madre delle madri”: Antonietta Bandelloni esplora la genesi del capolavoro di Michelangelo

Alle soglie del Giubileo del 1500 la Pietà fu svelata ai fedeli e oggi, alle soglie del Giubileo 2025 e in occasione dei 550 anni dalla nascita di Michelangelo Buonarroti, la scrittrice e artblogger versiliese Antonietta Bandelloni ha pubblicato il libro La Pietà. La madre delle madri“.

L’autrice, nata nella piccola frazione di Fabbiano e tuttora residente nel Comune di Seravezza, da oltre dieci anni è l’alter ego di Michelangelo sul sito https://michelangelobuonarrotietornato.com/.

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Anche nel suo nuovo libro, come di consueto, Antonietta Bandelloni lascia spazio all’artista che si racconta in prima persona. “È un libro che unisce narrazione e ricerca – spiega l’autrice – , dando voce a uno dei capolavori più celebri della storia dell’arte attraverso lo sguardo e le riflessioni di Michelangelo”.

Con una scrittura che intreccia fedeltà storica e invenzione narrativa, Bandelloni esplora la genesi della Pietà, mettendo in luce non solo il contesto artistico e culturale dell’epoca, ma anche il vissuto personale dell’artista.

L’autrice si cala nella mente e nel cuore di Michelangelo, offrendo una prospettiva che emoziona e coinvolge. Il testo intreccia in maniera armonica eventi storici, dettagli artistici e invenzione narrativa. “La ricchezza delle descrizioni si accompagna a una scrittura vivace e immaginifica, che cattura il lettore dall’inizio alla fine – si legge nella presentazione del libro – . Notevole anche la capacità di ampliare il racconto oltre le vicende più note legate alla creazione dell’opera”.

In particolare “nei capitoli finali, Bandelloni si sofferma su episodi meno conosciuti che hanno visto protagonista la celeberrima scultura. Gli ultimi capitoli arricchiscono il testo con una prospettiva inedita, ampliando la narrazione oltre la dimensione artistica e storica per abbracciare temi legati alla responsabilità collettiva nei confronti dell’arte. L’opera risulta così non solo un tributo alla Pietà Vaticana, ma anche un’indagine sulle molteplici vite che un capolavoro può attraversare. Una lettura che saprà interessare non solo gli appassionati d’arte, ma anche chi è affascinato dal rapporto tra passato e presente, tra creazione e conservazione”.

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