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venerdì, Novembre 22, 2024

Lago di Massaciuccoli, intervento d’urgenza del Consorzio per evitare il crollo dell’argine del Caprile. Colture salve

L’acqua che filtra attraverso gli argini in terra del Lago di Massaciuccoli, dapprima lentamente e poi con sempre maggiore forza con il rischio di una rottura che provocherebbe una vera e propria emergenza su tutti i terreni circostanti. A fine giugno è arrivata la prima segnalazione agli uffici del Consorzio di Bonifica Toscana Nord che si sono subito messi all’opera per riparare il danno in pochissimi giorni ed evitare conseguenze ben peggiori. Si sta concludendo in questi giorni, infatti, un intervento d’urgenza dell’Ente consortile lungo un centinaio di metri dell’argine del Caprile del Lago di Massaciuccoli, in zona Quiesa dove si era verificato quello che in termine tecnico viene chiamato ‘sifonamento’ dell’argine del lago.

“Dobbiamo pensare che tutto attorno al lago l’area della bonifica si trova in media 3 metri al di sotto del livello medio del mare – spiega il presidente, Ismaele Ridolfi -. Vuol dire che se l’argine si rompe, tutti i terreni si allagano in pochissimo tempo finendo sotto 2 o 3 metri di acqua. Non appena è arrivata la segnalazione dell’infiltrazione di acqua nel corpo arginale, che stava poi passando nell’area della bonifica, gli uffici tecnici non hanno perso tempo e hanno progettato e realizzato le opere necessarie a superare l’emergenza e a ridurre il rischio di rottura dell’argine. Gli argini del Lago di Massaciuccoli sono in terra e un’infiltrazione, per quanto piccola, in breve tempo può allargarsi e portare alla rottura”.

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L’intervento operativo è stato realizzato attraverso un rinfianco dell’argine sul lato del lago, andando poi a ricaricare con altra terra la bancata arginale dal lato della bonifica, rinforzandola con un setto in argilla per fermare e bloccare ulteriori infiltrazioni.

L’urgenza dell’intervento nasceva inoltre dall’esigenza di realizzarlo nel periodo estivo per evitare che le problematiche legate all’autunno: piogge, livello più alto del lago e i terreni resi più molli avrebbero potuto infatti amplificare le difficoltà.

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