Lavori in corso, per la giuria del 67° Premio nazionale di poesia “Giosuè Carducci”, la manifestazione promossa dal Comune di Pietrasanta che ogni anno celebra il primo Nobel italiano per la letteratura, nato il 27 luglio 1835 a Valdicastello, con una “singolar tenzone” all’ultima pagina fra gli interpreti contemporanei della composizione in versi, autori di un’opera edita in lingua italiana.
“Anche quest’anno – sottolinea il sindaco e assessore alla cultura, Alberto Stefano Giovannetti – sono arrivati sul tavolo dei giurati un centinaio di lavori da tutta Italia. Un ottimo segnale, per il Premio, che si conferma appuntamento letterario fra i più apprezzati del Paese; ma anche per Pietrasanta, sempre più culla di tutte le arti e insignita dal Ministero della Cultura del riconoscimento di ‘Città che legge’ per il biennio 2022-2023”.
Dopo il primo step di selezione, la giuria presieduta da Ilaria Cipriani e composta da Silvia Bre, Stefano Dal Bianco, Umberto Fiori e Antonio Riccardi ha “promosso” circa 30 opere nella long-list dalla quale uscirà la terna dei finalisti: “Le candidature che abbiamo ricevuto, anche per questa edizione del Premio, sono state molto eterogenee – spiega Cipriani – abbiamo letto voci poetiche sia già note, sia esordienti, pubblicate dalle case editrici maggiori ma anche da marchi più piccoli. Fra una quindicina di giorni torneremo a riunirci per un nuovo confronto e la scelta delle tre opere che accederanno alla serata finale del 27 luglio”.
L’ultimo a scrivere il proprio nome nell’albo d’oro del Premio è stato l’autore milanese Mario Santagostini, vincitore dell’edizione 2022 con “Il libro della lettera arrivata, e mai partita”.