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Comune di Viareggio
venerdì, Novembre 22, 2024

Le analisi dell’Arpat promuovono la qualità dell’aria a Valdicastello dopo un anno di monitoraggi su tre siti

Sono tutti ampiamente al di sotto dei limiti di legge previsti a protezione della salute, i valori di polveri sottili e metalli registrati nell’aria a Valdicastello Carducci durante la campagna di rilevamento effettuata dall’agenzia regionale Arpat, fra aprile 2021 e marzo di quest’anno. Tre i siti monitorati nella frazione, attraverso un laboratorio mobile: Rezzaiovia Parigi (vicino agli accessi delle vecchie miniere) e Regnalla; il primo oggetto di un’indagine più ad ampio spettro, gli altri di un monitoraggio concentrato su Pm10, piombo e antimonio.

“Sono emersi dati sicuramente confortanti – ha commentato l’assessore all’ambiente del Comune di Pietrasanta, Tatiana Gliori – che ci incoraggiano a proseguire nel lavoro delicato, lungo ma fondamentale, che abbiamo intrapreso su Valdicastello, dove abbiamo ereditato una situazione non certo semplice ma che, grazie anche al supporto della cittadinanza oltre che degli enti preposti, stiamo pian piano affrontando”.

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L’assessore all’ambiente, Tatiana Gliori 

In tutti i siti monitorati, il valore limite di Pm10 relativo alla media annuale è stato sempre inferiore ai 30 microgrammi al metro cubo, ulteriormente al di sotto del livello registrato dal sito regionale fisso di Viareggio (50) che, a sua volta, rientra ampiamente nei parametri richiesti.

Anche per i metalli, le tre sedi di Valdicastello hanno restituito livelli di gran lunga inferiori ai limiti fissati dalla normativa nazionale o, in mancanza, dalla Horizontal Guidance Note IPPC H1, ponendosi al di sotto anche di 1000 o 2000 volte rispetto ai valori-limite, come su titanio (Rezzaio, 0,2 nanogrammi al metro cubo), antimonio (via Parigi, 0,6 nanogrammi al metro cubo) e vanadio (Regnalla, 0,7 nanogrammi al metro cubo).

Proprio per il ripristino ambientale di Rezzaio, l’amministrazione comunale si è aggiudicata un finaziamento da 2 milioni e mezzo di euro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nella “missione” relativa alla bonifica dei siti orfani.

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