“Cos’è una soffitta? Un luogo dimesso, dove si pongono cose non più utili, ma dalle quali non ci vogliamo separare del tutto. Ma è anche il luogo della scoperta segreta, del mistero, dei baci rubati, del riaffiorare della memoria e di un mondo sconosciuto, lì è finito ‘il ciarpame reietto’, caro a Gozzano”. Con queste parole il fotografo Giovanni Nardini introduce il suo libro “La gipsoteca Luisi. Memorie di una soffitta” da cui nasce la mostra che si aprirà sabato 18 gennaio nella Sala delle Grasce di Pietrasanta.
Dopo molti lavori che il fotografo viareggino ha dedicato alla città d’arte, dai reportage sui Laboratori del marmo, al bellissimo libro sulle Fonderie, la particolarità di questa mostra e il relativo libro è che ci introduce in un ambiente di notevole suggestione ormai purtroppo scomparso. Si tratta di una vecchia soffitta dei laboratori Luisi di Pietrasanta, poi diventati laboratori Cervietti e Polveriera, dove venivano collocati gli antichi gessi delle statue realizzate negli anni.
In un evocativo gioco di luci ed ombre, tra statue di rappresentazione sacra e profana, ricoperte di polvere e ormai dimenticate, il fotografo ci accompagna in un percorso dove la documentazione si fonde con echi poetici, che rimandano al fascino di soffitte cantate dai poeti crepuscolari.
La mostra si terrà presso la Sala delle Grasce in via Sant’Agostino a Pietrasanta. Inaugurazione sabato 18 gennaio alle 16. Orario: dal martedì alla domenica 15.30 – 19; lunedì chiuso.