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venerdì, Giugno 6, 2025

L’ex Municipio rinasce come polo culturale. Archivio Storico, biblioteca e spazi per formazione e incontri

Un nuovo polo culturale per la città di Pietrasanta: è stato presentato questa mattina, nel salone dell’Annunziata, il progetto di fattibilità per il nuovo Museo dell’Archivio Storico e la biblioteca comunale curato, per conto del Comune, dallo studio Architettura Tommasi di Padova. A giornalisti ed esponenti della comunità artristica e culturale, intervenuti per l’occasione, il sindaco Alberto Stefano Giovannetti, l’assessore ai lavori pubblici Matteo Marcucci, l’architetto Silvia Baroni, in rappresentanza della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio di Lucca e l’architetto Tommaso Tommasi hanno mostrato e descritto quella che sarà una rigenerazione completa del Municipio di piazza Matteotti, realizzata con un importante contributo del Governo, attraverso il Mic, unitamente a risorse dell’ente e a fondi erogati per l’efficientamento energetico della storica sede municipale.

“Allo studio Architettura Tommasi – così il sindaco, Alberto Stefano Giovannetti – abbiamo dato due indicazioni di base. La prima: rivitalizzare l’ex palazzo municipale da un punto di vista architettonico ma soprattutto funzionale, tenendo conto della sua posizione di piena centralità nel percorso che sta prendendo forma fra via Marconi e via Oberdan, con l’ex Camp e il museo Igor Mitoraj. La seconda: renderlo sede di attività coerenti fra loro, evitando promiscuità o commistioni che possano creare difficoltà ai fruitori. Portare in piazza Matteotti l’Archivio Storico di Pietrasanta, con la sua funzione di consultazione, studio e ricerca e la biblioteca comunale, che è cresciuta tantissimo in questi ultimi anni ma ha bisogno di spazi più grandi, moderni e accessibili per continuare a svilupparsi, è quindi una scelta di buon senso, di responsabilità e di prospettiva”.

Agli oltre 6000 documenti che compongono l’Archivio Storico Comunale, insignito della qualifica di “Archivio di particolare importanza” nel novembre 1974, con decreto ministeriale, si aggiunge il patrimonio della biblioteca che conta più di 57 mila volumi (al 31 dicembre 2024) ed è costantemente in aumento, con i 2.183 metri di scaffalature che iniziano a non essere più sufficienti ad accogliere tutte le nuove acquisizioni. “Questo, unito agli oltre 16.800 accessi in sala lettura registrati nel 2024, dà l’esatta dimensione di quanto la biblioteca sia cresciuta e possa ancora crescere molto e noi, che dal 2022 difendiamo con orgoglio e ininterrottamente la qualifica di “Città che Legge”, vogliamo mettere questa struttura nelle migliori condizioni possibili per andare sempre più incontro alle esigenze dei suoi fruitori”, ha sottolineato Giovannetti.

“Abbiamo obiettivi ambiziosi – ha aggiunto l’assessore Marcucci – che porteranno a trasformazioni nella nostra città e a qualche inevitabile sussulto perchè tutti siamo affezionati alla tradizione. Però ci sono esigenze, nate in questi ultimi anni, che non possiamo ignorare né rinviare, in chiave di accessibilità, organizzazione e necessità di spazi: abbiamo due realtà fortemente identitarie per Pietrasanta, il Museo dei Bozzetti e la biblioteca, che si stanno sviluppando contemporaneamente e gli spazi di oggi, per entrambi, non sono più sufficienti. Sono progettualità impegnative, l’ufficio tecnico è chiamato a un grande sforzo e voglio ringraziare tutto il personale per il gran lavoro che stanno facendo e che faranno nei prossimi mesi”.

“Vi ringrazio, anche da parte del soprintendente Angela Acordon – le parole dell’architetto Baroni – per averci coinvolto sin dal principio: gli uffici di Pietrasanta sono molto attenti e in questo modo la Soprintendenza riesce ad essere partecipe e capire bene quali sono le necessità e gli obiettivi che si intendono raggiungere. L’intervento proposto è rispettoso del palazzo municipale in quanto edificio storico: il primo passo verso la conservazione di queste strutture, infatti, è il mantenerle in uso e il fatto che il Comune di Pietrasanta sia così attento a cercare di rendere fruibili molti dei palazzi storici che fanno parte del suo territorio, per noi, è estremamente importante perchè un palazzo utilizzato è un palazzo che viene davvero conservato”.

“Un intervento di valorizzazione importante per la città di Pietrasanta, un progetto di recupero con un chiaro taglio innovativo dal punto di vista della sostenibilità ambientale e del design per gli spazi interni: sono onorato di poter contribuire alla nuova stagione di valorizzazione di Pietrasanta”, ha sottolineato l’architetto Tommaso Tommasi che è passato, quindi, alla presentazione del progetto.

Il progetto

Costruito negli anni ’30 su terreno acquistato dal Comune alla Posta Vecchia, il “Palazzo del Littorio” è diventato sede municipale nel secondo Dopoguerra e oggi, dopo il trasferimento di quasi tutti gli uffici all’ex ospedale Lucchesi, in via Capriglia, ospita ancora l’Anagrafe e la sala del consiglio comunale. Il nuovo Museo non sarà un semplice contenitore di documenti ma un organismo culturale aperto e flessibile, capace di accogliere studenti, ricercatori e visitatori con sale espositive permanenti e temporanee, ambienti per letture, eventi e laboratori, oltre a un bar accessibile anche dall’esterno e alla creazione di una sezione multimediale dedicata alla storia orale della città con interviste, narrazioni e memorie condivise da artigiani, artisti, cittadini e amministratori. Questo segmento sarà raccolto, digitalizzato e messo a disposizione del pubblico, costituendo un patrimonio intangibile fondamentale per raccontare il volto vivo e mutevole della comunità locale.

L’intervento architettonico prevede il restauro del vestibolo centrale in marmi policromi, dello scalone monumentale, della Sala Mitoraj e di tutti gli elementi decorativi di pregio; saranno invece riorganizzate le zone alterate da interventi successivi, come i piani mezzanini, per adattarle alle nuove esigenze di accessibilità, fruizione e sicurezza. Il cuore del progetto è la ridefinizione degli spazi interni secondo un nuovo sistema coerente e accessibile: il grande vestibolo centrale tornerà a essere un’agorà coperta, luogo di accoglienza e diramazione dei percorsi; da qui si accederà alla biblioteca, nel piano basamentale e alle sale di esposizione temporanea e consultazione dell’Archivio. Tramite lo scalone si accederà al secondo piano dove saranno esposti i documenti più significativi.

Al piano terra saranno realizzati una sala lettura e uno spazio flessibile, separati da una parete vetrata mobile; l’area sottostante il ponte d’accesso verrà valorizzata con l’apertura di un bar che fungerà da connessione tra l’edificio e la vita urbana. Anche l’esterno del palazzo sarà oggetto di interventi mirati: restaurate modanature, cornici e bugnati; rimosse superfetazioni e apparecchiature non congrue; ritinteggiate le facciate con colori a calce e ridisegnato l’ingresso principale con una nuova pensilina in acciaio e vetro, in dialogo con l’impianto originario ma riconoscibile come elemento contemporaneo. L’accessibilità sarà garantita con nuove rampe reversibili, integrate nel disegno urbano della piazza.

Il progetto punta inoltre alla sostenibilità ambientale e alla conservazione ottimale dei documenti: i piani mezzanini saranno dotati di un sistema di controllo climatico specifico per l’Archivio Storico; verranno introdotti dispositivi per il miglioramento dell’efficienza energetica e per il comfort termo-acustico degli ambienti, oltre all’impiego di materiali naturali e sostenibili. Tutti gli impianti saranno realizzati secondo criteri di minima invasività e perfetta integrazione con la struttura esistente.

Il Museo sarà anche un luogo di formazione e co-progettazione, con attività destinate alle scuole e alla cittadinanza: laboratori, workshop, presentazioni editoriali, percorsi didattici multigenerazionali e iniziative di coinvolgimento attivo della comunità, con l’obiettivo di trasformare il nuovo polo culturale in un vero e proprio spazio civico condiviso.

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