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lunedì, Settembre 16, 2024

L’importanza dell’organo seicentesco della Pieve di S. Michele a Corsanico, famoso in tutta Europa

La conlusione del “Corsanico Festival 2024” è avvenuta con un concerto inedito, almeno per quanto riguardala la Pieve di San Michele Arcangelo. Ovviamente i Concerti per organo non si contano più, ma un organo accompagnato da percussioni è certamente stata una sorpresa per cui la stagione di quest’anno è terminata con una novità assoluta. E questo lo si è dovuto all’inventiva di Graziano Barsotti – direttore artistico della manifestazione – che tutte le estati riesce a portare nel “Paese della musica” qualche cosa in più rispetto a quella precedente.

Ovvio che tutto è ruotato e ruota intorno al monumentale e seicentesco organo realizzato dall’organaro veneziano Vincenzo Colonna. Uno strumento che è considerato fra i più completi fra quelli storici. Tanto è vero che alla sua consolle si sono cimentati i più celebri organisti di strumenti simili fra cui ricordiamo Luigi Ferdinando Tagliavini e Gustav Lheonard. Ed a questo proposito è importante ricordare che questa manifestazione è nata per appunto valorizzare quest’organo la cui ampiezza strumentale e sonorità sono da segnare a dito.

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Con il passare del tempo è evidente che i concerti abbiano ampliato i loro programmi, tanto da diventare una stagione musicale ad ampio respiro. Come del resto è avvenuto questa estate in cui si sono alternate orchestre, ensemble e concerti lirici. Quest’anno – per esempio – una serata è stata dedicata a Giacomo Puccini ricorrendo il 100° anniversario della sua morte.

Per la storia diciamo che quest’organo fu realizzato per la chiesa di San Francesco a Lucca ad un costo di ben 380 scudi d’oro, ma dopo la requisizione dei beni ecclesiastici avvenuta nel XIX secolo, venne messo all’asta pubblica nel 1885 e – guarda caso – per 1015,10 lire venne acquistato non in proprio da Annibale Ceragioli di Corsanico ms come rappresentante del comitato paesano costituitosi appositamente. Ovviamente da quell’anno questo splendido strumento ha subìto diversi e costosi interventi di restauro, sia fonico che ligneo, il primo dei quali avvenne nel 1899 per merito di Filippo Tronci.

All’”Organo Nuovo” – come venne subito chiamato dai paesani – si sedettero alla sua consolle il pistoiese Padre Leonardo Pacini della Comunità francescana di Viareggio e addirittura Giacomo Puccini, su particolare invito del cav. Francesco Piccioli, sempre di Corsanico.

Ma è quello del 1981 il restauro più significativo e che fu eseguito dall’organaro Alfredo Piccinelli di Padova per volontà della comunità paesana, che voleva fosse riportato all’antico splendore. Ecco così che nel pomeriggio del 3 ottobre di quell’anno venne organizzata una grande cerimonia alla presenza dell’allora Primo Ministro Senatore Giovanni Spadolini che assistette al concerto dell’organista Mariella Mochi. Ed è stata proprio questa la data in cui iniziarono le stagioni musicali organizzate dalla nascente Associazione “Amici della Musica d’organo Vincenzo Colonna”, già da allora presieduta dal sempre presente direttore artistico e organizzatore Graziano Barsotti.

Ma è dopo 25 anni, cioè nel 2005, che fu messo in atto il restauro definitivo dell’organo sotto la supervisione della Soprintendenza ai Monumenti di Pisa. Restauro affidato “C&R” di Pisa per la struttura artistico-lignea, al restauratore lucchese Marco Gazzi per i dipinti delle portelle lignee ed alla “Riccardo Lorenzini Conservazione e Restauro di Organi Storici” di Montemurlo-Prato per la parte fonica.

La sera del 9 luglio di quell’anno ci fu pertanto l’ultima solenne inaugurazione alla presenza dell’allora Presidente del Senato Marcello Pera. Questa la storia di un organo diventato famoso non solo in Italia, ma addirittura in Europa per i numerosi organisti italiani e stranieri che nel corso degli anni si sono avvicendati alla sua consolle per constatarne l’effettiva ampiezza strumentale e la sua sonorità.

Mario Pellegrini

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