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venerdì, Novembre 22, 2024

“Non è vero che Forte vive solo grazie ai russi, la realtà è diversa”. Il sindaco Murzi replica al Financial Times

Riceviamo e pubblichiamo un intervento del sindaco di Forte dei Marmi Bruno Murzi in risposta all’articolo del Financial Times sulla situazione della cittadina versiliese.

“Ho letto con interesse e anche con stupore l’articolo apparso sul Financial Times a firma di Marianna Giusti. Lo stupore nasce in quanto non mi riconosco in quello che lei ha descritto, cioè una Forte dei Marmi che vive e sopravvive solo perché parla russo. Non lo dico io, lo dicono i dati: questo paese parla turisticamente  per più del 52% italiano e tra il 48% della clientela turistica che proviene da tanti paesi stranieri c’è chi parla certamente il russo e l’ucraino, ma anche l’americano, l’arabo, il francese il tedesco ed altro ancora.

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A seguito della pandemia e delle guerra avevamo visto ridurre in maniera drastica il numero delle presenze russe che sono passate dalle 27mila del 2019 alle 4000 circa del 2022.

I primi russi che arrivarono a Forte dei Marmi negli anni 2000, tra cui anche alcuni oligarchi, hanno certamente contribuito a creare un mercato, ad aumentare la qualità dei servizi e di conseguenza incrementare alcuni prezzi e valori immobiliari. Sicuramente trascorrevano le vacanze chiusi nelle proprie ville ed è possibile anche che alcuni aneddoti di consistenti mance lasciate nei ristoranti siano episodi realmente accaduti.

Ma oggi è diverso, abbiamo assistito ad un cambiamento della clientela  turistica russa. Sono persone cosiddette “normali”, imprenditori che hanno una capacità di spesa certamente elevata e che vengono in questo paese per passare una vacanza, girano tra i negozi, vanno a fare la spesa nei supermercati  dove andiamo anche noi e hanno voglia di vivere Forte dei Marmi per quello che è.

Ci sono anche famiglie russe che svernano nel nostro Paese ma non superano le 100 unità di persone. Qui da noi non c’è alcuna differenza tra russi ed ucraini perché convivono in pace. Forte dei Marmi ha inserito nelle proprie scuole oltre 40 bambini ucraini e, grazie ad una donazione di Oleg Tinkov, è stato realizzato anche un progetto per favorne l’inserimento nella comunità.

Alcuni imprenditori, sia russi che ucraini, hanno fatto degli investimenti importanti sul nostro territorio come l’acquisto di alberghi o stabilimenti balneari. Se è vero che alcuni bagni sono stati venduti, ricordiamo però che su 100 stabilimenti più di 70 sono ancora  gestiti da famiglie fortemarmine.

Non abbiamo notizie di ville di Putin, sappiamo invece che c’è una casa riconducibile a una società collegata al presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky e a sua moglie. E’ stata smentita, da parte della famiglia proprietaria, la presenza di una villa a Forte dei Marmi  collegata a Yevgeny Prigozhin, il fondatore del Gruppo Wagner.

La giornalista, certamente intenzionata a raccontare la storia dei russi a Forte dei Marmi, si è focalizzata solo su quello, scegliendo di intervistare una blogger russa e andando in uno dei pochi alberghi nel territorio comunale di proprietà russa.

Ma Forte dei Marmi non è questo. Innanzitutto non è il Twiga, che è a Pietrasanta, e non è solo l’Alpemare di Bocelli: è tutto quello che è sul mare! E’ Le Boe, Le Dune, le due bellissime spiagge comunali e tutti gli stabilimenti balneari che sanno offrire servizi dai più tradizionali, popolari fino ai più esclusivi.

E se si vuole cercare, qui si possono trovare ristoranti e bar in cui i prezzi sono più contenuti di quelli descritti in questo articolo.

Un altro dato inspiegabile nell’articolo del Financial Times è quello relativo al numero delle case di proprietà dei russi. Come possono essere 2500 abitazioni su 7500 residenti a Forte dei Marmi? Qualcosa evidentemente non torna. Secondo i dati dell’anagrafe catastale del Comune risultano essere direttamente intestate a famiglie russe circa 203 abitazioni, un numero certamente consistente, ma 10 volte meno di quello riportato.

In questo momento la clientela russa è quasi in sonno, abbiamo una clientela prevalentemente italiana, araba, americana, tedesca ed altro ancora.

Questo paese non si è svenduto ai russi né ad altri. Forte dei Marmi ha fatto sempre turismo, fin dagli inizi del secolo scorso quando molti artisti ed intellettuali scelsero questa zona e continuano a sceglierla per il clima mite, la tranquillità di vita, la privacy, la qualità dei servizi, tutti elementi per cui è innegabile che i prezzi siano più alti rispetto ad altre stazioni turistiche.

Soprattutto questo Paese è rimasto un luogo che non ha ceduto alle voglie edificatorie, è un paese che ha tutelato con le unghie e con i denti il proprio ambiente, con uno sguardo ampio sui bisogni della propria comunità. A Forte dei Marmi gli stabilimenti balneari non possono fare cene tutte le sere durante l’estate ma c’è un numero limitato per evitare che la spiaggia prenda tutto quanto senza lasciare nulla ai ristoranti del centro del Paese. E tutto questo è stato fatto con l’accordo di tutte le categorie economiche per sigillare insieme un sistema Paese.

Quindi siamo un paese diverso che la giornalista forse non ha avuto modo di scoprire. Sarebbe stato meglio per capire cosa è Forte dei Marmi, se fosse venuta a vedere il concerto all’Alba di Ferragosto o gli appuntamenti culturali, le mostre e gli spettacoli di Villa Bertelli, se avesse descritto quella che è la Forte dei Marmi del turista che ama venire qui in villeggiatura, che gira in bicicletta e che ricerca  un ambiente tranquillo, i servizi di qualità, la cultura di alto livello.

Mi dichiaro disponibile a far fare un giro per il paese alla signora Giusti, per mostrarle anche quegli aspetti più tradizionali e storici che costituiscono una delle parti fondamentali di questo luogo e farle conoscere la vera anima di Forte dei Marmi.

Perché a noi fortemarmini rimane questa sensazione di vivere un paese che ha quasi due vite, una estiva più intensa, lunga due mesi, e una invernale e primaverile di relax, tranquillità e pace, francamente invidiabile.”

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