Gli affreschi di Palazzo Rossetti arrivano finalmente alla ribalta, grazie allo studio condotto dalla seravezzina Chiara Martinelli che ne ha fatto oggetto di approfondimento per la sua tesi magistrale in storia dell’arte all’Università di Pisa.
Stamani l’autrice ha presentato la ricerca alle Scuderie Granducali, alla presenza del sindaco Lorenzo Alessandrini e dell’architetto Andrea Tenerini, funzionario del settore Cultura del territorio del Comune che ha seguito da vicino questo importante lavoro.
Al centro dello studio i sette affreschi conservati al piano nobile di Palazzo Rossetti, di cui quattro sulle pareti laterali e tre ovali, raffiguranti scene bibliche e mitologiche, come il salvataggio di Andromeda da parte di Perseo, Adone e Venere, Marte e Venere, una veduta, Susanna e i vecchioni, Lot e le sue figlie, Betsabea al bagno.

Uno studio complesso, in considerazione della mancanza di documentazioni, svolto quindi attraverso una scrupolosa analisi iconografica.
La compresenza di personaggi biblici e mitologici, senza quindi una apparente coerenza narrativa, ha spinto l’autrice a ragionare su diverse ipotesi, ritenendo plausibile quella che vede come filo conduttore degli affreschi la presenza di donne e quindi il tema dell’amore.
Questo fa pensare che le opere siano state realizzate per il matrimonio di Giovanni Tullio Bonamini (appartenente alla prima famiglia che ha abitato il Palazzo) con Verdiana Bertini, avvenuto nel 1756 e celebrato proprio in questa residenza. Una datazione che farebbe ipotizzare la realizzazione degli affreschi qualche tempo prima, presumibilmente attorno al 1754-1756.
La presentazione ha permesso di mostrare la comparazione con opere che trattano i medesimi soggetti, frutto di una scrupolosa ricerca che, in mancanza di corrispettivi, ha spinto Chiara Martinelli a cimentarsi sull’affascinante terreno delle ipotesi.
“Siamo molto orgogliosi della nostra concittadina Chiara – ha commentato il sindaco Lorenzo Alessandrini –, ha preso a cuore le cose belle del paese che spesso vengono date per scontate, impegnandosi in una ricerca complessa dalla quale emergono tutte le sue capacità, iscrivendosi così nella schiera degli esperti. Si tratta di uno studio affascinante per il quale l’amministrazione le è grata, sia per averlo intrapreso sia per questa condivisione”.
Un primo passo per la conoscenza di questo patrimonio che, come sottolineato dall’architetto Tenerini, attende adesso di essere riscoperto e apprezzato dalla cittadinanza.