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venerdì, Novembre 22, 2024

Per il primo anno trovati al Forte quattro nidi di tartarughe marine. Una serata per approfondire il fenomeno

Forte dei Marmi dedica una serata alle tartarughe marine Caretta Caretta. A Villa Bertelli lunedì 7 agosto alle 21.15 nel Giardino dei Lecci di Villa Bertelli si parlerà delle nidificazioni, biologia e conservazione della specie con i principali esperti ambientali che stanno seguendo il fenomeno.

Per il primo anno a Forte dei Marmi si sono registrati eventi di nidificazione di tartarughe Caretta caretta, con ben quattro nidi, ospitati due all’interno di stabilimenti balneari (Marconi e San Francesco) e due nell’area naturale delle Dune del WWF.

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I nidi sono stati scoperti grazie all’azione di monitoraggio che vede impegnati molti volontari del WWF che tutti i giorni all’alba, da giugno, perlustrano il litorale alla ricerca delle tracce che le femmine di tartaruga possano aver lasciato sulla spiaggia. Alcune segnalazioni sono invece pervenute grazie alla presenza di turisti o passanti che hanno incontrato la tartaruga sulla spiaggia in orario notturno.

“Abbiamo accolto con gioia questi eventi sulle nostre spiagge– afferma il sindaco Bruno Murzi – ma allo stesso tempo abbiamo ritenuto di dover quanto prima mettere in moto delle attività di informazione e sensibilizzazione per ridurre il rischio di disturbo da parte degli ospiti sul nostro litorale durante il periodo delle nidificazioni.”

A raccontare ed approfondire il fenomeno sul palco del Giardino dei Lecci di Villa Bertelli, lunedì 7 agosto alle 21.15, oltre al sindaco Murzi, ci saranno Silvia Brini, Comandante Capitaneria di Viareggio, Cecilia Mancusi, Arpat – settore Mare, Marco Zuffi, Museo di Storia Naturale, Università di Pisa, Letizia Andreini, Presidente Associazione WWF Alta Toscana OdV , Giuliana Terracciano, Responsabile Laboratorio di Sanità Animale e Diagnostica UOT Toscana Nord. La serata è aperta ai cittadini e ospiti del territorio.

“È ormai evidente – fanno sapere dall’Arpat – la correlazione tra la nidificazione delle tartarughe nelle aree costiere settentrionali e i cambiamenti climatici perché con l’aumento delle temperature alcune aree che prima non erano adatte alla schiusa ora lo sono diventate ed il fenomeno è destinato a crescere. Dal momento che in tanti casi, i luoghi dove vengono rintracciati i nidi di tartaruga coincidono con lidi e spiagge a forte attrazione turistica e con alto tasso di frequenza di bagnanti e turisti, la presenza andrebbe resa più sostenibile in quanto la schiusa delle uova di tartaruga è molto delicata: i piccoli di Caretta caretta a causa dell’inquinamento luminoso possono perdere l’orientamento, e allo stesso modo la pulizia meccanica degli arenili potrebbe mettere a rischio le uova così come cancellare le tracce di risalita delle femmine di tartaruga.”

Nel corso della serata a Villa Bertelli sarà infatti evidenziato quanto sia fondamentale il coinvolgimento degli stakeholders – come i gestori di stabilimenti balneari, operatori turistici, amministrazioni locali. Nell’occasione verrà anche presentato il progetto europeo Life Turtlenes, un network che è stato attivato in Italia, Francia e Spagna per migliorare la conservazione delle tartarughe marine; grazie ad una mirata attività di sensibilizzazione e informazione si punterà a ridurre il disturbo antropico nella stagione delle nidificazioni.

Per la segnalazione di nuovi nidi, ARPAT e Regione Toscana, invitano cittadini e cittadine a collaborare grazie all’applicazione ‘Arpat -Ambiente in Toscana’ (link https://www.arpat.toscana.it/notizie/2023/ambiente-in-toscana/la-nuova-app-di-arpat) disponibile per Android e IOS, che permette di scattare fotografie e di georeferenziarle in base alla posizione rilevata dal telefono. La collaborazione collettiva consentirà poi al personale tecnico ARPAT di intervenire per le verifiche e, in caso di accertamento nel nido, metterlo in sicurezza, al fine di tutelare questa specie.

Il servizio – realizzato in collaborazione con l’Osservatorio Toscano Biodiversità della Regione Toscana (OTB) https://www.regione.toscana.it/osservatorio-toscano-per-la-biodiversit%C3%A0 offre una prima apertura alla Citizen science, ovvero alla partecipazione della popolazione alle attività di raccolta di dati e informazioni, con l’obiettivo di accrescere contemporaneamente conoscenza e consapevolezza dei mutamenti in atto.

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