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venerdì, Novembre 22, 2024

Promossa da Coldiretti una petizione per vietare il cibo sintetico. Tra le adesioni quella del Comune di Massarosa

Nelle scorse settimane è partita in Toscana con la firma del Governatore, Eugenio Giani, del vice presidente della giunta ed assessora all’agroalimentare, Stefania Saccardi e del Presidente della Camera di Commercio di Firenze, Leonardo Bassilichi la petizione mondiale promossa da Coldiretti e Fondazione Campagna Amica, Filiera Italia e World Farmers Markets Coalition per promuovere una legge che vieti produzione, uso e commercializzazione del cibo sintetico in Italia.

“La minaccia è reale. Dalla carne prodotta in laboratorio al latte ‘senza mucche’ fino al pesce senza mari, laghi e fiumi fino al miele senza il volo delle api, il cibo in provetta potrebbe presto inondare il mercato europeo – denuncia Coldiretti Toscana – poiché già ad inizio 2023 potrebbero essere introdotte a livello Ue le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio che coinvolgono Efsa e Commissione Ue. Una proposta, quella del cibo sintetico, guidata da investimenti di colossi dell’high tech, della chimica, della finanza e presentata strumentalmente come opportunità per l’ambiente e per la salute, ma che in realtà cela attraverso false informazioni una strategia di annullamento del cibo inteso come condivisione, come legame con la storia, la tradizione, la cultura e la natura”.

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Molte le adesioni alla petizione. Oggi il Comune di Massarosa ha annunciato la propria insieme all’impegno di sostenere “questa importante campagna adottando tutti i provvedimenti utili e le strategie di promozione sui propri canali di informazione. “La petizione di Coldiretti è pienamente condivisibile – commenta la sindaca Simona Barsotti – ed è importante per la salvaguardia dell’ambiente, della salute e dell’economia locale”.

Il cibo sintetico è prodotto in bioreattori, non salvaguarda l’ambiente perché comporta un maggiore consumo di acqua ed energia rispetto agli allevamenti tradizionali e soprattutto è meno efficiente di quelli oggi più performanti. Inoltre limita la libertà dei consumatori e omologa le scelte sul cibo, favorendo gli interessi di pochi operatori, monopolizzando l’offerta di cibo nel mondo.

“Un aspetto importante è anche il contrasto ad un modello produttivo distante dalle specificità territoriali locali – spiega l’assessore all’agricoltura Fabio Zinzio – : il rischio è di cancellare le produzioni tipiche, distintive e tradizionali connesse alla varietà della biodiversità locale”.

I cittadini potranno firmare la petizione presso i mercati di Campagna Amica presenti in tutta la Toscana o in occasione delle iniziative organizzate da Coldiretti in tutte le province.

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