Garantire la presenza di trote nella Riserva medicea di pesca senza procedere all’abbattimento dei cormorani che mettono a repentaglio la presenza dei pesci. Un obiettivo complicato per il quale l’assessore all’ambiente del Comune di Seravezza Michele Silicani ha chiesto l’interessamento della Regione Toscana.
La richiesta è stata formulata alla vice presidente della Regione Stefania Saccardi e al vice presidente della commissione agricoltura del consiglio regionale Mario Puppa, attraverso una riunione in videoconferenza alla quale hanno partecipato grandi autorità in materia, come l’ittiologo di fama nazionale Pierpaolo Gibertoni, Marco Imparato della Federazione italiana pesca sportiva, Andrea Lenuzza e Antonio Bertolucci degli uffici caccia e pesca della Regione e Gionata Paolicchi, giornalista specializzato nella pesca e referente della Riserva medicea.
La questione è che la trota presente oggi nelle acque della Riserva Medicea è la fario, specie che per le sue ridotte dimensioni è puntualmente preda dei cormorani. Un problema che è stato analizzato prendendo in esame tutte le possibili soluzioni, compresa quella dei dissuasori che in questo caso si rivela però inefficace. Dunque sembrerebbe non esserci altre soluzioni se non l’abbattimento dei cormorani, che per la prima volta in Toscana è consentita per legge, o l’immissione di una specie di trota diversa, la trota iridea.
“Per evitare l’abbattimento dei cormorani – spiega l’assessore all’ambiente Michele Silicani – dovremmo immettere un tipo di trota fario diversa da quella attualmente presente nel fiume, la Fario di ceppo mediterraneo e non atlantico, trote molto costose e di difficile reperibilità, ma a parte questo noi non intendiamo abbattere i cormorani e preferiamo trovare altre strade. Per questo l’amministrazione comunale ha chiesto aiuto all’esperto Gionata Paolicchi che suggerisce di richiedere l’immissione della trota iridea, ipotesi attualmente non consentita dal regolamento regionale, a differenza di quanto avviene in altre regioni”.
La trota iridea, per intenderci, è quella che comunemente si trova nei laghi di pesca sportiva, anche del territorio versiliese, con un diverso accrescimento e differente taglia, cosa che impedisce di fatto al cormorano di catturarla. Questo uccello, infatti, riesce a nutrirsi di trote fino a 6-700 grammi di peso mentre le iridee superano quella soglia, lasciando così a becco asciutto questi volatili tanto voraci.
“L’incontro, per il quale ringrazio gli amministratori e i tecnici regionali, oltre agli altri esperti – conclude l’assessore Silicani – ha permesso di esaminare nel dettaglio un problema che necessita di adeguate soluzioni, peraltro già adottate in alcune regioni del nord Italia. I nostri interlocutori si sono dimostrati molto attenti nell’ascoltare le difficoltà sollevate e adesso attendiamo gli sviluppi della questione, con un probabile passaggio in sede ministeriale per iniziativa dell’assessore Saccardi, e con l’auspicio di una soluzione che potrà avere positive ricadute anche in altre realtà del territorio toscano”.