Forte dei Marmi città cardioprotetta. A confermarlo il Dottor Umberto Paradossi, Direttore dell’Unità Operativa Cardiologia, all’Ospedale del Cuore di Massa della Fondazione Monasterio.
Forte dei Marmi conta sul territorio di 9 chilometri quadrati ben 82 Dae (Defibrillatore Automatico Esterno). La collocazione capillare di tali strumenti ha permesso di realizzare una vera e propria “rete salvavita” a disposizione di tutti i cittadini in caso di attacco cardiaco. Per il suo utilizzo vengono organizzati corsi teorico/pratici che vedono la partecipazione di numerosi membri delle associazioni e delle categorie economiche del territorio.
“Nelle ultime settimane sono giunti all’Ospedale del Cuore di Massa – riferisce Paradossi – pazienti provenienti dalla zona di Forte dei Marmi colpiti da arresto cardiaco ed efficacemente rianimati da testimoni laici e non, con l’ausilio di DAE posizionati nel territorio, tutti giunti da noi con una ripresa spontanea di circolo (ROSC) dopo arresto cardiocircolatorio. Grazie alla sempre più diffusa educazione e sensibilizzazione della popolazione, da alcuni anni è aumentata la percentuale di pazienti che vengono portati in ospedale già stabilizzati, con alta probabilità di sopravvivenza.”
Il dottor Paradossi segnala nello specifico due casi avvenuti recentemente sul territorio fortemarmini: il paziente F.F. di anni 50 in arresto cardiaco in via Padre Ignazio da Carrara e il paziente C.C di anni 68 al bar Alma Rosa in viale Morin sottoposto con successo, ad intervento a cuore aperto, tra l’altro da un cardiochirurgo di Forte dei Marmi.
“Tutti i pazienti sono in ottimo compenso con neurologico assolutamente integro – racconta il direttore Paradossi – e sono stati dimessi a domicilio. E’ importante evidenziare ancora come in tutti e due i casi è stato fondamentale l’azione congiunta di medici e laici, questi ultimi pronti e solerti sia nell’azione di supporto al medico, andando ad esempio a prendere il defibrillatore, sia in una vera e propria misura di intervento, andando a incominciare il massaggio cardiaco in attesa dell’arrivo dei soccorsi. Che dire? Forte dei Marmi città cardioprotetta!”
“Quanto avvenuto recentemente a Forte dei Marmi fortunatamente con esito positivo per entrambi i casi – spiega il sindaco Bruno Murzi – conferma quanto sia stato vincente e strategico aver puntato sia sul numero di Dae presenti sul territorio, oltretutto in continuo aumento, grazie ai quali vi è un immediato ed efficace utilizzo per la tempistica salva vita, sia sulla formazione continua ad opera della locale Croce Verde e dell’associazione Salvamento, a cui partecipano sempre più numerosi cittadini, operatori turistici, bagnini e società sportive. Inoltre anche il Comune con i propri dipendenti ha organizzato recentemente un corso per l’uso dei defibrillatori con una forte adesione dei lavoratori. In questo percorso la centrale operativa del 118, guidata dal dottor Andrea Nicolini si è sempre messa a totale disposizione per incontri, aggiornamenti e formazione.”
Entrando nello specifico i Dae sulla spiaggia risultano essere 63 su 100 stabilimenti balneari. Le strutture sportive, comprese quelle all’interno dei plessi scolastici sono tutte dotate dei defibrillatori, così come gli edifici comunali, dal palazzo centrale, alla polizia municipale, l’urbanistica e la biblioteca.
Il centro e le frazioni periferiche sono coperte grazie ad un vecchio progetto ad opera della Croce Verde che ha previsto l’ubicazione dei defibrillatori esternamente alle farmacie presenti (comunali Vittoria Apuana, Roma Imperiale, Vaiana e la farmacia Di Ciolo in via Mazzini), presso la Compagnia della Vela sul pontile e presso l’agenzia Credit Agricole Cariparma in via Duca D’Aosta.
“E’ nostra intenzione – conclude il sindaco Murzi – proseguire sull’implementazione complessiva del progetto, attivando a breve una mappa digitale e la cartellonistica intuitiva per mettere a disposizione di un pubblico più largo possibile la locazione dei dispositivi Dae. Il successo dell’utilizzo del defibrillatore si manifesta attraverso la consapevolezza dei passi da compiere da parte dei laici, e delle prime misure di pronto soccorso da eseguire nei casi di emergenza. Infatti è determinante agire nei primi 10 minuti dall’arresto cardiaco, considerando che in alcuni casi la possibilità di salvare l’infortunato può arrivare fino al 70%. Anche questo qualifica una cittadina turistica.“