L’attività mineraria rappresenta un pezzo di storia imprescindibile della frazione di Sant’Anna di Stazzema. Non c’è famiglia che non abbia avuto almeno un parente che lavorava nelle vicine miniere, che per decenni sono state una delle poche fonti di sostentamento insieme all’allevamento di bestiame, alla coltivazione del castagno, e alle carbonaie. Pertanto, l’Associazione Martiri di Sant’Anna, in collaborazione con il Parco nazionale della Pace, ha voluto ricordare questa pagina del passato del borgo con un murales a tema e un carrello minerario.
Il disegno e il carrello si trovano nell’area dei lavatoi del paese, fra la piazza della chiesa di Sant’Anna e la piazza di ingresso intitolata ad Anna Pardini, la vittima più giovane della strage avvenuta il 12 agosto 1944. Da domenica 3 dicembre, giorno dell’inaugurazione alle ore 15, quel luogo verrà definito “Largo delle miniere”. Il vecchio carrello, che serviva a trasportare il materiale all’esterno delle gallerie, proviene dalle miniere dell’ex Edem, che si trovano non lontane dal paese, ed è stato gentilmente concesso dal Comune di Pietrasanta che ora è proprietaria di quei terreni.
“Santa Barbara – ricorda Umberto Mancini, presidente dell’Associazione Martiri di Sant’Anna – è la protettrice dei minatori oltre che dei vigili del fuoco, ed è in questo giorno di festa che inaugureremo questo nuovo spazio. Sarà lì a ricordare un altro pezzo di storia di Sant’Anna di Stazzema, ma anche delle vicine frazioni di Farnocchia e Pomezzana, e il duro lavoro che svolsero i nostri avi minatori. Per tutto questo ringraziamo il sindaco di Stazzema Maurizio Verona, il direttore del Parco nazionale della Pace, e il sindaco di Pietrasanta Alberto Giovannetti“. Che saranno presenti domenica per l’occasione.
L’artista Elisa Tamburrini così ha spiegato il concetto racchiuso nella sua opera a colori realizzata su di un muro di cemento vicino ai vecchi lavatoi: “È un intreccio fra la storia e le relazioni delle persone che all’epoca vivevano in questo borgo, un villaggio animato da tanti abitanti, fra cui i minatori delle miniere. Gli spiriti che prevalgono nel murales sono quelli della miniera di ferro e pirite: sono impersonificati in due personaggi che vengono estratti dalle viscere della terra dal bianco mulo Ugo, veramente esistito come testimoniano alcune foto, e che aiutava gli operai a trasportare a valle, fuori dalle gallerie i minerali”.