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venerdì, Novembre 22, 2024

Seravezza diventa “Residenza d’artista”. Accordo con l’Accademia di Brera per ospitare sei giovani allievi

Il Comune di Seravezza entra a far parte della rete “Residenza d’artista”, attraverso l’avvio di una collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera, di Milano.

Il progetto prevede l’ospitalità offerta a sei studenti che hanno concluso gli studi all’Accademia milanese e che per una settimana, dal 19 al 25 settembre, saranno ospitati dal Comune presso la Villa Henraux, la struttura di accoglienza gestita dalle suore della congregazione Figlie di Nostra Signora del Sacro Cuore.

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Una settimana di conoscenza del territorio attraverso i loro occhi di artisti che lavoreranno in diversi angoli del paese, per raccontarlo attraverso vedute ed emozioni suscitate da una terra d’arte qual è Seravezza, con la sua storia fortemente legata al mondo artistico e alle sue eccellenze di ieri e di oggi.

Seravezza, dunque, si presenterà agli occhi di questi sei giovani artisti attraverso il suo patrimonio di arte e di storia, le sue chiese e i palazzi, le ricchezze paesaggistiche, la lunga tradizione dell’escavazione del marmo, i laboratori di scultura, sino ad arricchirsi della lettura che ne daranno questi giovani i cui lavori, al termine del soggiorno, saranno esposti e una parte dei quali entrerà a far parte del patrimonio cittadino.

“Un progetto molto importante per la conoscenza e valorizzazione del nostro comune – spiega l’assessora alla cultura Vanessa Bertonelli – che consentirà a questi giovani artisti di conoscere ed entrare in contatto con la ricchezza del territorio, in termini storici, artistici, di bellezza, traducendo questa esperienza in opere che saranno donate in parte al Comune, come segno del loro passaggio e permanenza a Seravezza”.

L’obiettivo del progetto “Residenza d’artista”, tra le pratiche del sistema di arte contemporanea più diffuse a livello internazionale, ha proprio l’obiettivo di creare una rete di scambi tra territori e artisti, attraverso una contaminazione che passi dalla conoscenza e dalla crescita in una reciprocità che può offrire l’arte, come strumento di ricerca della bellezza.

“Con grande lungimiranza la Città di Seravezza entra, mediante questa prima iniziativa, all’interno di questo percorso – commenta il professor Andrea B. Del Guercio, già titolare della cattedra di Storia dell’arte contemporanea della stessa Accademia – permettendo a sei giovani artisti di confrontarsi con il patrimonio culturale del suo territorio ed affidando loro la diffusione dei valori che trarranno in piena libertà creativa da questo soggiorno e da una presenza operativa negli spazi laboratoriali messi a disposizione nel tessuto del centro storico”.

I giovani invitati a partecipare a questa stimolante esperienza versiliese sono Gabriele Artusio, Rossella Barbante, Yanan Chen, Giacomo Giori, Giulia Moretti, Luming Zhang.

“Accogliamo con grande attenzione quelle iniziative che favoriscono l’incontro tra territorio e artisti – sottolinea Davide Monaco, direttore generale della Fondazione Terre Medicee – in una dinamica tesa tra passato e presente, certi che abbiamo la responsabilità ma anche l’onore di tramandare la memoria dei grandi artisti che hanno guardato con attenzione e generosità al nostro territorio, conservando questo immenso patrimonio da mettere in dialogo con le sensibilità e le forme espressive dei giovani artisti”.

Una settimana di vera e propria immersione nell’arte e nelle emozioni suscitate da un territorio che ha visto la presenza di Michelangelo e, nei secoli, di importanti artisti, in una terra dove l’arte ha sempre avuto gran voce e di cui conserva importanti testimonianze. Una settimana, dunque, da trascorrere ad “ascoltare” queste emozioni, svegliandosi nella villa in stile liberty (fatta costruire dalla famiglia Henraux) con vista su La Cappella e il monte Altissimo, passando da Palazzo Mediceo all’arte vissuta quotidianamente tra gli artisti che si ritrovano da ogni parte del mondo alla Fondazione Arkad, dall’ambiente delle cave, ai laboratori e alle chiese, come scrigno di tante opere realizzate nei secoli.

Un sistema per favorire quel circuito di grande mobilità e scambi artistici che, nei secoli, ha permesso lo sviluppo e la crescita del patrimonio dell’arte e che oggi, seppur in assenza della grandi commesse dei secoli scorsi, riesce ancora a mettere in movimento quella creatività fortemente assetata di conoscenza e di rinnovate esperienze.

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