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venerdì, Novembre 22, 2024

“Sgraffiti a Casoli”, il borgo diventa un atelier a cielo aperto. Due giorni per ammirare dal vivo l’antica tecnica d’arte

Il borgo di Casoli è un museo a cielo aperto, e il 27 e 28 maggio si arricchirà di nuove meravigliose opere d’arte. Come ogni anno, torna a fine maggio “Sgraffiti a Casoli”, giunta alla XVI edizione: due giorni in cui poter ammirare la maestria di esperti artisti da tutto il mondo che continueranno il processo di ornamento delle pareti del piccolo paese.

L’evento nasce nel 2006 e omaggia la tecnica dello sgraffito, unica nel suo genere, ormai cifra distintiva di Casoli. Non si tratta, come spesso ormai inteso nell’immaginario comune, di pitture eseguite con bombolette spray sulle mura urbane, ma di una tecnica che ha radici ben più lontane, raccontate e descritte già nel Cinquecento anche dal grande Giorgio Vasari nelle “Vite”. Nell’antica tecnica dello sgraffito, simile a quella in affresco, si sovrappongono più strati di intonaco di colore diverso e, con strumenti metallici di diversa forma e dimensione, si incide la superficie e si disegnano le varie forme scoprendo lo strato sottostante. Una pratica, questa, che richieda molta tecnica e capacità: una volta steso l’intonaco ed eseguita l’incisione a fresco, non è più possibile intervenire.

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Una tradizione artistica, ormai diventata parte integrante dell’animo casorino e camaiorese, che si radica nel territorio nella seconda metà nel Novecento, grazie all’artista Rosario Murabito, che abito e operò a Casoli dal 1954 al 1972 e a cui si deve il primo sgraffito sulla piazza del paese. Da lì una storia affascinante, che ha trasformato il borgo in un vero atelier all’aperto, ogni anno arricchito da nuove opere unite da un unico tema: ritratti e storie di Casorini, persone che qui hanno vissuto e fatto crescere questa piccola grande comunità.

Sono tre gli artisti che quest’anno opereranno in estemporanea per le vie del paese. Ad essere attesi sono Tano Pisano, che porterà avanti il progetto di affresco dell’interno della Chiesina con ritratti di Madonne, Michele Cosci, che eseguirà i ritratti di Emilio e Rosa, storici gestori del bar paesano, e Lina Vinazzani, a cui è stato affidato il ritratto di Don Beppe Socci, amato e compianto parroco di Casoli, in occasione dei 25 anni dalla scomparsa. Inoltre, presso Palazzo Murabito, sarà presente anche l’Accademia di Belle Arti di Carrara con una propria mostra di affreschi e sgraffiti realizzati dagli studenti.Oltre alla realizzazione dei nuovi sgraffiti, il Direttore Artistico Franco Pagliarulo organizza un workshop per la giornata del 26 maggio, dalle 10.30 alle 18.30: sarà possibile farsi realizzare un ritratto-affresco direttamente dal maestro (massimo 5 partecipanti, quota di iscrizione 30 euro). Inoltre, sarà possibile visitare i sentieri degli sgraffiti tramite una visita guidata (sabato 14.30 e 17.00 e domenica ore 10.00) con un costo di 5 euro a persona. Per tutta la due gironi, sarà poi attivo un servizio navetta (9.00-19.00) che partirà, ogni mezz’ora, dalla Badia in direzione Casoli.

L’evento è organizzato dal Comitato Casoli Paese degli Sgraffiti con la collaborazione e il contributo economico del Comune di Camaiore e della Misericordia Camaiore-Lido, insieme alla Cooperativa di Comunità il Girasole che aderisce alla Rete Regionale Borghi Futuri.

A coordinare il lavoro degli artisti attesi a Casoli è il Direttore Artistico della Manifestazione Franco Pagliarulo, anch’egli artista e vero esperto della tecnica dello sgraffito. “Anche in questa edizione vogliamo proseguire nel percorso di caratterizzazione del borgo con la rappresentazione del suo passato – ha spiegato -. Un progetto che continua ad andare avanti e che ogni anno fa risorgere, incidendolo per sempre sulle pareti, il tempo che fu e i suoi protagonisti: passeggiare per Casoli significa immergersi direttamente nella sua storia, regalando la sensazione di sfogliare un antico diario del Paese a cui, ogni anno, aggiungiamo nuove meravigliose pagine”.

“Quello degli Sgraffiti a Casoli è un evento unico nel suo genere, perché lascia ogni anno una tangibile orma: l’arricchimento del numero e della qualità delle opere d’arte a cielo aperto che Casoli, da ormai decenni, può fregiarsi di possedere – commenta l’Assessore alla Cultura Claudia Larini -. Casoli, anno dopo anno, diventa sempre più bella: è arrivato il momento di dare a questa vera patria d’arte la risonanza nazionale e interazionale che merita. Un obiettivo che mi sono prefissata e che siamo certi di poter raggiungere”.

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