Le associazioni ambientaliste della Versilia (Amici della Terra, Legambiente, LIPU, WWF) si dicono “basite” per la notizia apparsa sulla stampa locale l’11 marzo scorso, che “il torrente Serra debba essere ‘ripulito’ dalla vegetazione presente sulle sponde, considerandola come un banale rifiuto da asportare, laddove i veri rifiuti che sarebbero da asportare sono semmai i tronchi di alberi morti che ostruiscono il deflusso”.
“La vegetazione riparia – spiegano le associazioni – , identificabile nella varietà di piante arbustive e arboree che crescono unicamente lungo gli argini dei torrenti e dei fiumi, rappresenta un elemento fondamentale per la funzionalità ecologica dell’ambiente fluviale, esercitando raffrescamento del clima e delle acque di falda, costituendo un elemento essenziale per la formazione del corridoio ecologico, ospitando una moltitudine di specie animali, ed essendo di per sé un importante patrimonio vegetazionale tipico dell’habitat fluviale, svolgendo funzioni di filtro sulle acque di dilavamento e molte altre funzioni”.
“La vegetazione riparia infatti, specie nei tratti montani dove non c’è rischio idraulico, costituisce un valido deterrente – proseguono – per mitigare gli effetti delle piene sui tratti a valle, avendo la spiccata capacità di trattenere le acque, rallentare di conseguenza i tempi di corrivazione e smorzando quindi i picchi di piena. La sua azione di filtro meccanico ostacola inoltre il trasporto di detriti a valle, limitando così il rischio di ostruzione delle luci di ponti”.
“Queste caratteristiche – sottolineano gli ambientalisti – sono del resto riconosciute anche dalle Direttive comunitarie che ne raccomandano la tutela e dalla stessa Regione che con apposita delibera di giunta (DGRT n. 1315) ne regolamenta la gestione, proprio per evitare tagli indiscriminati e ‘pulizie’ varie”.
Per questi motivi le associazioni ambientaliste chiedono che “gli interventi previsti dalla ordinanza sindacale vengano sottoposti a tutte le valutazioni previste dalle normative in essere, attuando il massimo rispetto verso la tutela delle formazioni vegetazionali che caratterizzano i nostri fiumi, tutelando anche da quel rischio idraulico che ne vorrebbe motivare il taglio”.