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venerdì, Novembre 22, 2024

Falso incidente del figlio, sventata una truffa a danno di un’anziana. Incontro sulla prevenzione e i consigli dell’Arma

“Prevenzione sulle truffe agli anziani”: a Villa Bertelli mercoledì 13 marzo alle 15.30 si svolgerà un incontro informativo contro i raggiri, organizzato dall’Arma dei Carabinieri Comando stazione di Forte dei Marmi insieme al Comune.

Le truffe agli anziani e a persone sole e vulnerabili, sono in forte crescita in Italia e anche in Toscana. Un fenomeno contro cui si spendono quotidianamente le forze dell’ordine. Proprio con la finalità preventiva, l’Arma dei Carabinieri Comando stazione di Forte dei Marmi insieme al Comune hanno organizzato un incontro propedeutico, a cui parteciperà anche il personale dell’Associazione Nazionale Carabinieri sez. Seravezza e Stazzema, che intende informare le persone anziane ed i loro familiari su come evitare le numerose truffe che avvengono, sempre più spesso, tramite on-line con l’utilizzo di messaggi o chiamate telefoniche.

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“Un fenomeno preoccupante che interessa sempre di più le fasce deboli della popolazione – afferma Duilio Maggi, consigliere alle Politiche Sociali – caratterizzate da fattori di vulnerabilità che favoriscono l’esposizione ad una serie di insidie, come proprio i reati contro il patrimonio. Oltretutto l’anziano che subisce una truffa sopporta un doppio danno, quello economico e quello, più grave e difficile da superare, di natura psicologica.“

Nel corso dell’incontro, alla presenza dell’amministrazione comunale, il comandante della Compagnia CC di Viareggio Capitano Marco Colella ed il comandante di stazione il Luogotenente Marco Romoli parleranno per sensibilizzare i partecipanti sul come tutelarsi dai furti e dalle truffe, illustrando le modalità più diffuse (simulazioni sinistri stradali, truffe telefoniche, truffe mediante sms o email).

In particolare, per le chiamate ricevute dal telefono fisso, è emerso che i criminali si presentano come sedicenti avvocati o appartenenti alle Forze dell’Ordine e riferiscono di avere arrestato il figlio o figlia per un incidente stradale in cui per fare ulteriore leva sui sentimenti affermano essere rimasta uccisa una bambina. Toccando la sfera più emotiva della vittima e pressandola con continue ed insistenti chiamate sia dal telefono fisso che dal cellulare, numeri rilevati da internet o comunicati dalla stessa vittima, fanno arrivare al domicilio un loro complice, spesso un/una rassicurante giovane di bell’aspetto, che ritira soldi ed oro per poi darsi alla fuga.

In alcune circostanze le indagini permettono di assicurare alla giustizia il sodalizio criminale, che risulta essere ben organizzato con centralinisti collocati presso una sede lontana e corrieri che, invece, gravitano in zona.

Altra modalità rilevata sono i messaggini ricevuti sul proprio cellulare da un numero sconosciuto che avverte di essere tuo figlio e che sta comunicando da altro numero in quanto il suo è scarico, di trovarsi in un ufficio Postale o Polizia e di dover pagare urgentemente un verbale, chiedendo di caricargli la postapay.

“Anche se sembra assurdo poter cadere in questi tranelli – avvertono i Carabinieri – in realtà capita sempre più spesso che persone di una certa età rimangano vittime di questo ignobile reato proprio perché più sensibili e meno abituate all’utilizzo della odierna tecnologia. Oltre a questo incontri di prevenzione, invitiamo chi abbia il mimino sospetto di una truffa in corso di avvertire prontamente i Carabinieri.”

LA TRUFFA DEL FALSO INCIDENTE SVENTATA DAI CARABINIERI

L’Arma dei Carabinieri racconta un episodio andato a buon fine

“Le giornate per la signora Rosa, scorrono tutte uguali. La sveglia alle 6,30, la passeggiata con il fox terrier Filippo, meteo e reumatismi permettendo, il pane e il latte fresco comprati al forno dietro l’angolo e poi a casa, tra un minestrone da far bollire e una lavatrice da caricare. Unica consolazione, in tanta solitudine, il pensiero dei suoi tre figli. Marco, che fa il rappresentante e lavora 24 ore al giorno; Marta, che di mattina insegna educazione fisica in una scuola e il pomeriggio allena i bimbi del suo quartiere a correre veloci come il vento; Irene, che a tutti i costi ha voluto indossare il camice di suo padre buonanima, e adesso si sfianca giorno e notte tra le corsie di un pronto soccorso. Tutti troppo impegnati, per passare del tempo con la loro anziana mamma. Ma a Rosa non importa: per lei è sufficiente sapere che i suoi ragazzi stanno bene”.

“Ecco perché, quando una mattina riceve la telefonata di un Maresciallo dei Carabinieri, le sembra che la terra prenda improvvisamente a franare sotto i suoi piedi. La voce del militare è gentile ma ferma, mentre spiega a Rosa che suo figlio è rimasto coinvolto in un incidente. Nulla di grave, per carità, ma qualcosa è andato storto con l’assicurazione, e il ragazzo potrebbe trovarsi nei guai con la giustizia. Guai seri. Per Rosa sono attimi di puro panico. Ripensa all’ultima volta che ha sentito Marco, a come le era sembrato stanco, forse preoccupato. Magari non ce l’ha fatta, negli ultimi tempi, a far quadrare i conti, e alla rata dell’assicurazione ha dovuto rinunciare per pagare debiti e bollette… Il Maresciallo, da parte sua, la rassicura: una soluzione c’è. Basterà pagare una “piccola cauzione”; e il suo ragazzo sarà libero: altrimenti non resterà che trattenerlo in “camera di sicurezza”.

“Il linguaggio è da cinema americano, ma Rosa non lo può sapere. Lei sa solo che suo figlio ha bisogno di aiuto. I tremila euro richiesti per la “cauzione” non sono uno scherzo, ma non importa: una piccola riserva di denaro Rosa la tiene sempre in casa; per il resto è pronta a precipitarsi alla Posta: un “avvocato”, le assicurano, verrà a ritirare personalmente il denaro. Non è passata un’ora dalla telefonata del Maresciallo che Rosa è già uscita dall’ufficio postale, nella borsa i mille euro che ha potuto ritirare grazie all’intervento del Direttore della filiale, che la conosce da sempre. E sarà proprio lui, dopo aver congedato la cliente, a farsi delle domande. Cosa avrà spinto una donna a dir poco oculata, che vive della sua modesta pensione, a fare un prelievo così consistente? E perché gli è sembrata tanto agitata?”

“Del fenomeno delle truffe ai danni degli anziani è ben informato, anche grazie a una capillare campagna di informazione, e nel dubbio è ai Carabinieri che il Direttore si rivolge. Il Comandante di Stazione non minimizza. In un attimo è a casa di Rosa, che quando lo vede lo assale: come sta suo figlio, e quando arriverà l’avvocato a ritirare i soldi della cauzione? Il Maresciallo ci metterà del tempo a calmarla e a spiegarle il raggiro in cui è incappata, ma per Rosa il mondo smetterà di essere una barca alla deriva solo quando il militare riuscirà a rintracciare suo figlio, dimostrandole che nulla di male gli è accaduto. Non resterà a quel punto che aspettare la visita del sedicente “avvocato” e tendere la trappola. A rispondere al citofono, all’ora convenuta, sarà la signora Rosa, ma a ricevere il finto legale ci penseranno i Carabinieri…”.

I CONSIGLI DELL’ARMA PER TUTELARSI DA TRUFFE E RAGGIRI

Che al centro di truffe di ogni genere siano soprattutto le persone “di una certa età” non deve stupire: spesso sole in casa, ben disposte anche verso chi non conoscono, attratte da false novità abilmente prospettate, si lasciano coinvolgere da proposte ed iniziative che definire rischiose non è esagerato, come ben sa chi di creativi e fantasiosi sfruttatori è stato vittima. E questo nonostante i ripetuti segnali d’allarme lanciati dalle Forze dell’Ordine,spesso opportunamente appoggiate dalle denunce della cronaca giornalistica. In realtà basterebbe osservare sotto una luce diversa, e soprattutto con più attenzione, alcuni comportamenti all’apparenza “normali” e “ragionevoli” anche se magari un po’ insoliti, per rendersi conto di come in effetti siano tutt’altro che credibili. È proprio questo che vogliamo fare qui insieme a voi. Proponendovi alcune regole semplici ed essenziali per affrontare con maggior sicurezza e serenità le vostre giornate.

1. ATTENZIONE A… Prima di tutto, allora, tenete presente che occasioni, iniziative, offerte, all’apparenza assai vantaggiose, se veramente tali vengono presentate con chiarezza e si è sempre in grado di controllarle: non sarà un incontro occasionale a proporvele. È facile invece che si tratti di una truffa. Il cui ideatore, una volta giunto a buon fine, si dissolverà nel nulla. Le truffe possono essere perpetrate di persona, al telefono o anche per posta, non esclusa quella che viaggia su Internet. Si può essere fermati per strada, si può ricevere una visita a casa, si può venire contattati con i più diversi sistemi. Ma l’atteggiamento del malintenzionato è sempre lo stesso. Qualcosa, positivo o negativo che sia, sta per accadere, è appena accaduto, potrebbe accadere se…

2. DIFFIDATE DELLE APPARENZE. Apparenza distinta, sorriso cordiale, massima disponibilità, gli “amici” truffatori si presentano con un aspetto tranquillizzante. L’ideale per conquistare la vostra simpatia. E per introdurvisi abilmente in casa, pronti ad appropriarsi di denaro e gioielli. Della vostra ingenuità approfitteranno ugualmente in strada, ostentando un’improbabile cortesia che consentirà loro di avvicinarvi quanto basta per farvi sparire il portafogli. O magari la pensione, appena usciti dalla banca o dalle poste. E sull’insicurezza gioca anche il sedicente amico, che non esiterà ad abbracciarvi affettuosamente sfilandovi dalla tasca il cellulare appena acquistato. Né meno bene i truffatori sanno colloquiare con voi quando il contatto è telefonico. Per coinvolgervi in costose iniziative che solo in un secondo momento vi appariranno in tutta la loro insensatezza.

3. NON APRITE QUELLA PORTA. Cominciamo col dire che il cancello e il portone non si aprono agli sconosciuti. Tanto meno la porta di casa. Controllate il visitatore dallo spioncino, e ricorrete comunque alla catenella se aprire vi appare necessario. Già, ma in quali casi è veramente necessario? Un funzionario del Comune o delle Poste, un incaricato dell’INPS o dell’INAIL, un tecnico del gas o della luce non si presenta a casa vostra senza preavviso. E non compete a lui la riscossione di bollette, il controllo dei pagamenti, magari con rimborsi a vostro vantaggio.La sua visita è sempre preceduta e garantita da una comunicazione in cui ne risulta il motivo. Non vi convince ugualmente? Avete tutti i diritti di contattare l’azienda interessata. Controllate il numero telefonico, però: il soggetto potrebbe darvi quello di un suo complice. Lui (o lei) attenderà fuori della porta.

4. MAI IN CONTANTI. Tutt’altro discorso per i venditori porta a porta, che da esibire non hanno altro che il rivoluzionario e/o economicissimo elettrodomestico, la storica enciclopedia, o una serie di “ottimi prodotti alimentari”. Se proprio non siete disposti a rinunciarci, nessun pagamento in contanti: con un bollettino postale avrete conferma della società che vi ha offerto il prodotto e soprattutto la garanzia dell’avvenuto vostro acquisto presso di essa. E se invece ad arrivare è il pacco ordinato dal familiare sempre in giro per il mondo? Se non riuscite a rintracciarlo, la miglior cosa è chiedere che il pacco venga lasciato sullo zerbino, nell’androne o, se lo avete, dal portiere. Certo, bisognerà firmare. Ma mai senza catenella alla porta.

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