Camaiore si prepara a riabbracciare venerdì 15 aprile la Solenne Processione di Gesù Morto. Non solo luminaria e cincindellori, ma anche tante iniziative collaterali per celebrare il ritorno della Triennale.
Come si può leggere sul sito del Comune di Camaiore, che cita fonti storiche tratte dal libro “Storia di Camaiore” del professor Paolo Dinelli, la tradizione si rinnova appunto ogni tre anni il Venerdì Santo. Partendo dalla chiesa della Madonna dei Dolori, la solenne processione si snoda per le vie di Camaiore e ha, come elemento focale, la rappresentazione della Deposizione del Cristo Redentore. Domani saranno 346 anni che la statua è portata in processione, mentre sono 153 gli anni della rappresentazione scenografica, realizzata appunto dal maestro Gabrielli nel 1869. Il corteo sfila in uno scenario suggestivo, grazie a migliaia di lumini ad olio installati sulle facciate delle case.
La celebrazione affonda le sue radici in una processione di penitenza, detta “del Crocione“, che già nel XVI secolo veniva curata dalla confraternita della SS. Trinità. Successivamente, alla metà del XVII secolo, si iniziò a tenere la processione di Gesù Morto, portando solo il Cristo e con la partecipazione di consiglieri del Magnifico Consiglio che amministrava la città. Nel 1691, la Confraternita della SS Trinità acquistò la Statua della Madonna Addolorata, che dopo essere stata venerata nella Chiesa Collegiata fu trasferita nella chiesa di S. Vincenzo Confessore, oggi chiesa dei Dolori.
La tradizione di illuminare il passaggio del sacro Simulacro risale invece al 1710, usando “scorci di torce”. Poi nacquero i “cincindellori”, i caratteristici lumini realizzati a mano dai membri della Confraternita della SS. Trinità, di Maria SS. Addolorata e di S. Vincenzo, che cura l’evento con il patrocinio del Comune di Camaiore, della Provincia di Lucca e della Regione Toscana. Questi piccoli manufatti si compongono di un telaietto in fil di ferro a forma circolare, quattro cubetti di sughero e uno stoppino di fili bianchi e rossi: vengono distribuiti alla cittadinanza e collocati dentro bicchierini di vetro, riempiti per metà d’acqua e per un terzo d’olio, un tempo rigorosamente d’oliva. I lumini vengono collocati su strutture in legno che sono poi appese sulle facciate delle case. Le fiammelle si accendono all’imbrunire, mentre si spengono tutte le altre luci pubbliche e private, disegnando lungo le vie del centro uno scintillante cammino di luce.
Quest’anno, solo il Comune ne ha distribuiti circa 36mila. Inoltre, per preservare questa antica tradizione, l’amministrazione ha donato agli alunni degli Istituti Comprensivi Camaiore 1 e Camaiore 3 una scatolina con all’interno dei cincindellori, realizzati a mano dai membri della Confraternita della SS. Trinità, di Maria SS. Addolorata e di S. Vincenzo. “La nostra amministrazione ha sempre portato dentro gli istituiti scolastici questa nostra importantissima tradizione – racconta l’assessore alla Pubblica Istruzione Sandra Galeotti -, insegnando loro gli aspetti più caratteristici, come la costruzione dei cincindellori. È importantissimo che i nostri bambini e ragazzi continuino a conoscere la Triennale e le sue peculiarità, così profondamente radicate nel nostro territorio e nella nostra comunità”. “Una tradizione da mantenere viva e da tramandare alle generazioni future – commenta l’asessore alla Cultura Gabriele Baldaccini – soprattutto nei sui tratti più spiccatamente culturali. È parte integrante della storia di Camaiore e come tale va protetta, tutelata e fatta conoscere”.
Da segnalare che domani il Civico Museo Archeologico sarà aperto gratuitamente dalle ore 17 alle 21. Inoltre, al costo di due euro a persona, sarà possibile fare una visita guidata “medievaleggiante” con il personale del Museo (turni ore 17.15, 18.15, 19.15, 20.15). Per prenotazioni, scrivere una mail a museocamaiore@gmail.com o telefonare al numero 0584-986366.