The American Colony Hotel a Gerusalemme è un albergo dove è stata scritta la storia del Medio Oriente, che verrà raccontata, attraverso i personaggi che vi hanno soggiornato e lavorato nel corso del Novecento, a Villa Bertelli, dove sabato 5 luglio alle 18.00 nel Giardino dei lecci è in programma la presentazione del libro “Jerusalem suite. Un hotel in prima linea tra Israele e Palestina” di Francesco Battistini, giornalista de Il Corriere della Sera. L’opera è edita da Neri Pozza. Dialogherà con lui il collega Mediaset Angelo Macchiavello.
“C’è un luogo, l’American Colony di Gerusalemme – si legge nella sinossi – che è sempre stato sulla prima linea del conflitto arabo-israeliano. Non è solo un albergo storico e di fascino. Nato quasi 150 anni fa nella vecchia casa di un effendi, culla d’una piccola colonia di presbiteriani americani, il Colony, sul limite fra l’Est e l’Ovest, ha sempre cercato d’essere un luogo di neutralità, di dialogo, d’incontro fra cristiani, ebrei, musulmani. Il libro è la storia di questo albergo. Raccontato attraverso i suoi personaggi, le sue stanze, gli eventi che l’hanno abitato. Fu un lenzuolo del Colony, usato come bandiera bianca, a sancire la fine della dominazione ottomana. Qui venivano Lawrence d’Arabia a rifugiarsi e Churchill a ridisegnare il Medio Oriente, Selma Lagerlöf a scrivere il suo romanzo da Nobel e Mark Twain a riposarsi. Nel 1948 da questi tetti si sparavano la Legione Araba e la Banda Stern. Durante le guerre dei Sei giorni e del Kippur in questa reception bivaccavano i giornalisti di tutto il mondo. In questi giardini giocava un piccolo Rudolf Hess, futura anima nera della Shoah, e nella camera 16 ci furono le prime trattative per gli accordi di Oslo. Qui alloggiava Tony Blair quando era inviato per la Cisgiordania e Gaza e qui passava John Kerry, dopo gli incontri con Netanyahu”.

“Il Colony – prosegue la presentazione – è ancora oggi una piccola Palestina nella Gerusalemme occupata, dove molti leader palestinesi non mettono piede e insieme un pezzo di Israele, che pochi politici israeliani frequentano. Una terra di nessuno e di tutti. Plato Ustinov vi piantò due palme della pace più volte incendiate e poi ripiantate dal nipote Peter. Durante le intifade, il Colony era una fortezza sicura: un rigido statuto fissa le quote “etniche” dei camerieri che vi possono lavorare, e per questo nessuno l’ha mai attaccato”.

Evento gratuito. Prenotazione 0584 787251.