Giovedì 1° dicembre al Cinema Borsalino a Camaiore, nell’ambito della presentazione ufficiale della edizione 2023 della corsa ciclistica internazionale Tirreno-Adriatico, si terrà la proiezione in anteprima nazionale del documentario “Una gemma di raro prestigio, il ciclismo a Camaiore 1948/2021”.
Il documentario, prodotto da Produzioni Hop Frog Tv di Viareggio, nasce da un’idea di Andrea Carrara ed è stato realizzato da Gualtiero Lami e Andrea Genovali con la collaborazione dell’Amministrazione comunale di Camaiore. L’obiettivo è quello di raccontare la storia del grande patrimonio storico sportivo del grande ciclismo a Camaiore dal Secondo dopoguerra ad oggi.
Il docufilm è stato realizzato attraverso interviste, immagini video, documenti e foto d’epoca delle più importanti edizioni della Coppa Città di Camaiore, poi Gran Premio Città di Camaiore e della Tirreno-Adriatico che da qualche anno prende le mosse da Camaiore.
Il filo conduttore del film si dipana avvalendosi del racconto affidato all’ex ciclista professionista Francesco Chicchi, campione del mondo su strada Under 23 a Zolder in Belgio nel 2002. Oltre a questi aspetti sono stati ricordati anche i premi collaterali che hanno visto la presenza in città di giornalisti e sportivi di fama internazionale e mondiale, basti, per tutti, il mitico Eddie Merckx.
Man mano che i ricordi prendono corpo lungo il percorso più che settantennale della classica internazionale camaiorese, sono state inserite interviste di notevole valore a ex corridori professionisti di fama nazionale e internazionale – e figure significative degli ambienti sportivi – che nel corso del tempo hanno partecipato e reso grande il ciclismo a Camaiore fra i quali Paolo Bettini, due volte campione del mondo e olimpico, Michele Bartoli, Luca Scinto, il senatore Riccardo Nencini per ricordare la celebre figura dello zio Gastone Nencini, Davide Cassani, Alberto Volpi e Stefano Allocchio. Importanti anche i ricordi di chi ha organizzato nel corso dei decenni la corsa: Aldo Marchi, figlio di uno dei fondatori della corsa, Giovanni Fontanini e Bruno Bianchini.
In apertura di documentario, i saluti del presidente del Coni Giovanni Malagò e del patron del Giro d’Italia e della Tirreno-Adriatico Mauro Vegni (che prima della proiezione riceverà la cittadinanza onoraria di Camaiore), infine un racconto particolare e commovente dello scrittore Simone Dini Gandini su Gino Bartali.
Grande e fondamentale importanza hanno costituito le immagini d’archivio oltre a un’intervista preziosa con il primo vincitore nel 1948 della prima edizione affidata ai dilettanti Tommaso Purini oggi 94enne.
Il documentario è concepito per una platea nazionale e internazionale ed è anche la storia, o per meglio dire, la saga di una comunità (nonni, padri, figli) che nel corso del tempo hanno portato il nome di Camaiore sulle vette più alte dell’olimpo sportivo nazionale e internazionale.