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venerdì, Novembre 22, 2024

Usi civici: via libera dal consiglio comunale per procedere sulla strada della conciliazione con Henraux

Il Comune di Seravezza procederà sulla strada della conciliazione con Henraux e per questo il sindaco chiederà alla Corte di Appello il rinvio dell’udienza prevista il 5 settembre.

È quanto deciso nella seduta del consiglio comunale di mercoledì sera – con il voto contrario di Creare Futuro, della consigliera Bonin e l’astensione di Insieme – che di fatto ha dato mandato al sindaco Lorenzo Alessandrini di proseguire sulla strada della conciliazione per giungere alla migliore conclusione possibile di una vicenda che si trascina da decenni e che potrebbe avere gravi conseguenze per il Comune, sul piano economico, sociale e occupazionale.

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Al contempo “il consiglio comunale ha preso atto della proposta della società Henraux – afferma l’amministrazione – , apprezzandone lo spirito profondamente innovativo rispetto ai precedenti tentativi, segnalando tuttavia la necessità di apportarvi integrazioni e miglioramenti sia sulle voci che sulle quantità economiche indicate. Inoltre il sindaco richiederà alla Regione di intervenire nella conciliazione, ‘assumendo propri impegni in favore della felice soluzione del giudizio’, stabilendo anche che si possa procedere alla sottoscrizione della conciliazione alla ‘ineludibile condizione che i PABE e i PAUR presentati dalla società Henraux siano nel frattempo già stati approvati, a garanzia degli impegni finanziari che potranno essere sottoscritti nella conciliazione stessa’”.

La discussione consiliare ha permesso di mettere in luce, ancora una volta, la necessità di giungere a una trattativa con Henraux. Il sindaco Lorenzo Alessandrini ha sottolineato come la conciliazione consentirebbe di evitare la strada del giudizio rimarcando come, in caso di vittoria, ovvero se venissero ripristinate le terre di uso civico, si chiuderebbero le cave con tutto quello che ne deriverebbe sul piano economico e sociale.

“Uno scenario di questo tipo – ha spiegato il sindaco – farebbe perdere al Comune la tassa marmo e l’Imu che, tradotti economicamente, significano centinaia e centinaia di migliaia di euro, indispensabili per un Comune che ha difficoltà nella parte corrente del bilancio per molti problemi che si trascinano da anni. Una perdita di queste dimensioni significherebbe per il Comune chiudere i battenti e portare le chiavi al Prefetto. Non è onesto far finta di non vedere o trascurare questo aspetto”. Una soluzione, quella della conciliazione, che Alessandrini ha sempre prospettato anche in campagna elettorale e che si dice deciso a portare avanti.

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