Proseguono gli incontri di Ettore Neri per presentare il suo libro “L’inchiesta di San Lorenzo” edito da Sem Libri (368 pagine, 20 euro),che sta riscuotendo una sempre maggiore attenzione da parte di pubblico e critica. Il prossimo appuntamento è fissato per giovedì 7 dicembre alle ore 17 a Massarosa nel Palazzo Comunale, Sala Consiglio Comunale in Piazza Taddei 27. Un evento organizzato con il Patrocinio del Comune di Massarosa. Con l’autore dialogano Primetta Bertolozzi e Marinella Palmerini.
Con “L’inchiesta di San Lorenzo” Neri, oltre che scrittore è attualmente manager nella sanità privata ed è stato sindaco di Seravezza dal 2006 al 2016, si cimenta per la prima volta con una commedia dagli intrecci gialli che inizia in piena estate da un incendio in un bosco vicino proprio Seravezza e con il ritrovamento di un cadavere carbonizzato.
È quello di Ermete Rosi, professore universitario all’apparenza senza nemici e con la passione per la bicicletta. Un ritrovamento che manda in frantumi la tranquillità di questa parte di Versilia dove tutti si chiedono se sia stato un incidente o un omicidio. Ma in questa seconda eventualità non ci sono indizi, testimoni e tanto meno dei moventi. Ad occuparsi del caso è il comandante della locale Stazione dei Carabinieri, il trentacinquenne Nicodemo Gatti. Un investigatore di razza ma poco socievole e dal carattere spigoloso con in più una vita sentimentale travagliata tanto che il suo incarico assomiglia tanto a un trasferimento punitivo. La morte di Ermete Rosi, però, cambia tutto. Comincia così un’indagine nelle pieghe di quella Versilia interna che ha poco a che fare con il mondo patinato ed effervescente della riviera. Un’inchiesta che alla fine, pezzo dopo pezzo come in un puzzle, trova la sua soluzione sorprendente e inattesa con una narrazione dalle mille sfumature che solo chi vive nella provincia più profonda può cogliere e raccontare.
“Più che un giallo considero il mio lavoro una commedia – spiega Ettore Neri – dove cerco di mettere in risalto profili intensi e sinceri, a volte ambigui, ironici e incoerenti, sempre alle prese con le proprie debolezze, stranezze, inquietudini in particolare nella figura chiave dell’investigatore Nicodemo Gatti. Dentro la storia – prosegue l’autore – ci sono poi diversi personaggi che traggono spunto, più o meno evidente, da persone che realmente vivono e sono attive a Seravezza e in Versilia, ma ciò che fanno e cosa dicono nel romanzo non ha niente a che vedere con la loro vita reale. Invece la parte veramente autobiografica sono i luoghi che credo di aver reso bene e riconoscibilissimi e in particolare le colline, le montagne e i fiumi che stanno dentro l’anima di tutti coloro, come me, che vivono in questa parte di Toscana”, conclude Neri.