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sabato, Aprile 19, 2025

Via libera al Piano dell’arenile dalla commissione urbanistica. Opere di rinaturalizzazione contro il cuneo salino

Con 3 voti favorevoli e uno contrario, la commissione consiliare urbanistica riunita ieri pomeriggio (martedì 15 aprile) presso la sede municipale di via Capriglia ha licenziato il nuovo Piano Urbanistico dell’Arenile (Pua) del Comune di Pietrasanta.

La seconda delle due commissioni (la prima, puramente illustrativa, si era svolta il 3 aprile) programmate per esaminare il nuovo strumento di pianificazione dedicato alla disciplina e allo sviluppo del litorale, si è concentrata sugli studi geologici che hanno “partecipato” alla redazione tecnica del piano e al procedimento di Valutazione Ambientale Strategica che ha affiancato fin dall’inizio il progetto. Relatori il geologo Francesco Ceccarelli e l’architetto Fabio Nardini che hanno illustrato ai commissari, rispettivamente, gli aspetti relativi alle pericolosità geologica-idrauilica e sismica e i contenuti del Rapporto ambientale comprese le indicazioni che il Pua contiene su edilizia sostenibile e qualità architettonica e ambientale. Presenti anche il sindaco Alberto Stefano Giovannetti, l’assessore Ermanno Sorbo e i tecnici dell’ufficio comunale di settore: “E’ stata una bella soddisfazione – ha sottolineato Sorbo – completare la redazione del nuovo Pua ma soprattutto un’occasione per approfondire la conoscenza del nostro territorio, scoprendo anche elementi di particolarità che ora possiamo tutelare e sviluppare, per rendere il nostro litorale più competitivo e vivibile attraverso una pianificazione e una gestione sostenibili. Ringrazio tutto il gruppo di lavoro, dai tecnici comunali con l’architetto Eugenia Bonatti ai professionisti che ci hanno supportato e assistito nella stesura di questo piano che, lo ricordo, il territorio aspettava da oltre vent’anni”.

Fra gli aspetti più interessanti che sono emersi, oltre alla conferma dell’avanzamento “in controtendenza” della linea di costa di Marina di Pietrasanta, l’analisi sulla qualità della sabbia, che resta ancora uniforme e “originale” a differenza di quella che si trova in altre porzioni costiere vicine dove le ghiaie utilizzate per i ripascimenti hanno trasformato la composizione naturale della spiaggia. Ancora, la riflessione sull’intrusione del cuneo salino che, a Marina, ha come zone di risalita il fosso Fiumetto e il torrente Baccatoio: questo fattore, unito al minor apporto di acqua dolce da monte, può rappresentare un rischio per la disponibilità di risorse idriche e per l’ambiente, considerando che “servono millenni – ha sottolineato il geologo – per purificare zone colpite dall’avanzamento dell’acqua salata marina all’interno di bacini acquiferi dolci”. Per contribuire al riequilibrio idrogeologico, stanti le imprescindibili necessità d’uso dell’acqua in capo alla comunità, il Pua ha previsto opere di rinaturalizzazione che, grazie alle caratteristiche di piante tipiche pioniere delle coste tirreniche messe a dimora sull’arenile, attraverso tecniche di ingegneria naturalistica adeguate all’ambiente costiero, possono ostacolare il fenomeno dell’intrusione salina.

Ora il Pua approderà in consiglio comunale; prevista poi la fase di presentazione delle osservazioni (30 giorni) e il vaglio della Conferenza Paesaggistica per ottenere la certificazione di coerenza con il piano paesaggistico regionale.

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