Si è tenuta ieri (martedì 29 agosto) in sala giunta, presso la sede municipale di via Martiri di Sant’Anna, una conferenza dei capigruppo “allargata” ai componenti della commissione ambiente, ai tecnici del relativo ufficio e agli assessori Tatiana Gliori (ambiente e protezione civile) e Matteo Marcucci (lavori pubblici e manutenzioni). La conferenza, convocata dalla presidente del consiglio comunale Paola Brizzolari, è stata occasione per un confronto sia sulle procedure adottate durante la recente allerta meteo in codice arancione diramata dalla sala operativa regionale, sia sulla futura gestione di aree pubbliche sensibili a questa tipologia di situazioni, con particolare riferimento a viale Apua.
“La chiusura al transito di viale Apua – ha introdotto l’assessore Gliori – è stata un fatto sicuramente nuovo ma non estemporaneo. Questa, infatti, è una delle misure previste dal nuovo piano di protezione civile comunale, attualmente in verifica a Provincia di Lucca e Regione Toscana, in presenza di un’allerta di livello arancione con determinate condizioni meteo. Abbiamo ragionato in termini prudenziali e di massima tutela della sicurezza, anche per sperimentare una procedura che, all’atto di approvazione del piano da parte del consiglio comunale e perdurando l’attuale situazione del viale, in termini di stabilità delle alberature, diventerà una prassi”.
L’ingegner Valentina Maggi, dirigente dell’ufficio comunale ambiente, lavori pubblici e protezione civile, ha fatto con i consiglieri comunali presenti (ai quali era stata inviata la documentazione tecnica in possesso dell’ente municipale, redatta da diversi periti agronomi) un quadro generale della situazione relativa al viale: è stato spiegato che lungo tutto il viale Apua ci sono quasi 700 tigli e che solo una parte sono stati oggetto di valutazione approfondita, quelli sul lato Viareggio, dove si trovano gli esemplari in età più avanzata e dove, dal 2019 a oggi, si è verificato il maggior numero di crolli. Per 42 di queste piante, le verifiche si sono concluse con un esito di estrema propensione al cedimento: 13 sono già state sostituite lo scorso febbraio.
“Entro la fine di settembre – ha spiegato l’assessore Marcucci – provvederemo alla rimozione delle rimanenti 29 e di altre 5 che una perizia presentata da Unicoop Tirreno, eseguita da un dottore agronomo forestale, ha individuato in classe D, la massima sulla scala di propensione al cedimento. Questi alberi saranno tutti sostituiti con esemplari più giovani: alla piantumazione procederemo nel mese di ottobre, per avere maggiori garanzie di attecchimento delle nuove piante. Gli abbattimenti richiederanno una decina di giorni e, necessariamente, un intervento sulla viabilità che programmeremo insieme al comando della polizia municipale e alla ditta esecutrice dei lavori”.
Ai tecnici e agli assessori sono state poste domande sul vincolo che insiste sul viale dagli anni ’50 (ed è limitato, è stato precisato, alla “visuale paesaggistica”), sulle autorizzazioni richieste ad enti sovracomunali (“Nonostante non sia richiesto – hanno risposto i tecnici dell’ufficio ambiente – ci siamo dati, come regola, di informare Soprintendenza e Carabinieri Forestali, prima di procedere agli abbattimenti”) e sulle dinamiche, di tempo e costo, che riguardano l’esecuzione di perizie di questo tipo.
“Qui non ci sono killer degli alberi – ha concluso la presidente del consiglio, Paola Brizzolari – ma dobbiamo, ognuno nel ruolo che abbiamo, impegnarci per imparare e diffondere una cultura di salvaguardia responsabile del patrimonio arboreo basata anche sulla sua rigenerazione, attraverso le sostituzioni di quelle piante che, come tutti gli esseri viventi, giungono a fine vita”.
Alla domanda di chi prospettava, al termine degli abbattimenti programmati, una situazione di definitiva sicurezza del viale Apua, i tecnici hanno risposto che, fin quando tutti gli elementi arborei che lo delimitano non saranno “periziati” e certificati in una classe di sufficiente stabilità, non si potranno escludere chiusure al transito del viale stesso in caso di allerte meteo elevate, per motivi di tutela della pubblica sicurezza.