“Io nuovo ministro dei Beni culturali? Non vedo altri migliore di me”. Un Vittorio Sgarbi leggermente infortunato per una caduta non perde la sua ironia e soprattutto le dice con la consueta schiettezza. Nel nuovo appuntamento sabato sera de “Gli Incontri del Principe” in piazza Maria Luisa sulla Passeggiata di Viareggio il critico e studioso d’arte intervistato dal conduttore Stefano Zurlo parla a ruota libera della situazione politica e della campagna elettorale.
E i suoi giudizi sono, come è logico immaginare sono molto taglienti. “Il centrosinistra è modestissimo, Renzi e Calenda sono nulli, il centrodestra serio e determinato, Sgarbi è eccelso”. Il pubblico molto numeroso scoppia in un applauso mentre Zurlo chiede a Sgarbi in quale schieramento sarà. “Sicuramente mi candido. Non sarò nel gruppo ‘Noi moderati’ perché non sono moderato. Mi piacerebbe che il mio e gli altri schieramenti moderati nell’orbita del centrodestra facessero parte di un gruppo che si chiama ‘Rinascimento’. Altrimenti sarò nel centrodestra”.
Una considerazione a parte la meritano i Cinque Stelle e anche in questo caso Sgarbi non la manda a dire. “Da Cinque Stelle, e cioè un hotel di lusso, sono diventati una pensione a una stella. Hanno fatto peggio di Renzi che si è danneggiato per un eccesso di presunzione. La vittoria del centrodestra alle prossime elezioni è scritta”.
Come accentratore di incarichi Vittorio Sgarbi ha una sua spiegazione. “Se facessero tutti come me ci sarebbe una vera spending review. Io sono sindaco a Sutri, il pro sindaco a Urbino, assessore alla bellezza a Viterbo. Lo stipendio è uno solo, gli incarichi tanti e se tutti facessero così si risparmierebbero tanti stipendi pubblici e quindi i parlamentari dovrebbero avere incarichi locali nei loro collegi”.
Purtroppo la cultura non è nei programmi elettorali dei partiti in questa campagna elettorale. “Questo non è accettabile e il centrodestra – dice Sgarbi – se andrà al governo dovrà bilanciare questo squilibrio in base al quale la cultura è tutta di sinistra”.
Sgarbi si è augurato che Berlusconi possa diventare presidente del Senato, dopo che lui stesso fece i sondaggi per proporlo presidente della Repubblica. “Un obiettivo che parve subito irrealizzabile”.
C’è stato anche un siparietto con il direttore de La Verità Maurizio Belpietro, che è salito sul palco chiamato da Zurlo per duettare con Sgarbi. “Berlusconi possiede 24mila quadri – ha detto Sgarbi – ma io ne prenderei solo sei”.
E a proposito di arte la serata si è poi incentrata sul centenario del Grand Hotel Principe di Piemonte e sul libro “Cento anni da Principe” scritto da Manila Alfano e che pubblica anche un saggio dello stesso Vittorio Sgarbi. Lo studioso e critico ne ha approfittato per parlare della città di Viareggio e del suo gioiello liberty. “Che in origine si chiamava Select e ha visto passare tutti i personaggi del mondo della cultura, della politica, dello spettacolo in cento anni, dal 1922 ad oggi, che sono stati rivoluzionari. Viareggio è cultura come dimostrano i nomi di Giacomo Puccini, Mario Tobino, Lorenzo Viani che qui sono nati o sono vissuti. Viareggio rivisitazione della Costa Azzurra – ha proseguito Sgarbi – ha visto e vissuto la storia con i suoi locali come il gran Caffè Margherita, l’Excelsior che ora viene riportato a nuova vita con un grande progetto, le magnifiche opere di Galileo Chini, il Klimt italiano, a villa Argentina”.
Sgarbi ha sottolineato come il libro “Cento anni da Principe” metta in rilievo la testimonianza di un tempo sospeso che è il miglior vanto per questa magnifica opera nata un secolo fa”. Sgarbi ha augurato che Viareggio possa ritrovare presto una stagione di rinascita e di resurrezione: “Nei prossimi cento anni Viareggio deve recuperare la sua gloria con un lungomare che è unico e nel quale ci sono sempre i segni evidenti della Belle Epoque. Viareggio rappresenta un sogno, una dimensione onirica. E i sogni ritornano. A Viareggio il sogno deve continuare”.