I costi dell’energia elettrica sono esplosi e anche le casse degli enti pubblici sono in difficoltà a far fronte alle necessità. Il sindaco di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro, ha pubblicato un post sulla propria pagina Facebook nel quale fa il punto della situazione e chiede l’intervento del Governo.
“Si parla ormai quotidianamente delle bollette dell’energia elettrica – premette – , quelle di casa nostra, della nostra azienda, dello studio, del laboratorio, del negozio e ci preoccupiamo perché stanno letteralmente ‘esplodendo’. Pochi riflettono invece sulle spese dei comuni (che poi sono alla fine dei cittadini), per questo vi passo questa breve riflessione sulla spesa di Viareggio, perché si capisca che mentre a Roma si parla, si discute, si aprono tavoli, si ragiona, sui territori si soffre, si devono far quadrare i conti, ci si rimbocca le maniche. In sintesi si parla poco perché i problemi devono essere affrontati e risolti”.
“Vi faccio solo un esempio – sottolinea Del Ghingaro – , visto che in questi giorni siamo impegnati a cercare le soluzioni, come d’altronde ognuno di noi fa a casa propria. A luglio del 2021 la spesa per l’energia elettrica del palazzo comunale è stata di 4422,81 euro, nello stesso mese del 2022 è stata di 19574,47, esattamente 15151,66 euro in più, pari ad una percentuale di aumento di circa il 450%. Sommate le spese analoghe per le sedi distaccate, i magazzini, i mercati, i musei, le biblioteche, le scuole, i tanti altri edifici pubblici, l’illuminazione stradale, le fontane, etc. etc., se provate a fare una somma dicevo, capirete cosa ci si possa aspettare nei prossimi mesi”.
“Nel 2021 – prosegue il sindaco – abbiamo speso complessivamente di energia elettrica 2.287.365,61, se veramente gli aumenti delle tariffe che abbiamo avuto nel 2022 saranno confermati mediamente in quattro o cinque volte, spenderemo oltre 10 milioni, una cifra da capogiro e inverosimile fino a pochi mesi fa”.
“I comuni, come Viareggio, si stanno attrezzando, risparmiando, riqualificando, riconvertendo, per cercare di non pesare sulle tasche dei cittadini e soprattutto per mantenere la stessa qualità dei servizi – conclude Del Ghingaro – . Come sempre sui territori ci si organizza come facciamo a casa nostra, nelle nostre aziende, nei nostri studi, nei nostri laboratori, nei nostri negozi e siamo preoccupatissimi. E a Roma? A Roma si parla, si discute, si aprono tavoli”.