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venerdì, Novembre 22, 2024

Ambienti smart, comodi e versatili. L’architetto Giuliano Azzinari indica le nuove tendenze della progettazione

Qual è l’andamento del mercato immobiliare nel settore degli uffici? Quali sono le linee guida per progettare gli spazi di lavoro? A queste e altre domande risponde Giuliano Azzinari, architetto e fondatore dello studio di progettazione integrata Global Planning Architecture che da decenni dà voce e valore a scelte d’investimento nel mercato immobiliare, in un articolo  che sarà pubblicato sul prossimo numero di “Leasing Time Magazine”, il mensile di economia, finanza e cultura diretto da Gianfranco Antognoli. Nell’articolo – intitolato “L’Office. L’asset class su cui scommettere nel 2023”, che riceviamo e pubblichiamo in anteprima – emerge che nel futuro di questo settore vi sono soluzioni mutevoli, in continuo movimento tra spazio architettonico e spazio urbano, e che gli investimenti devono essere focalizzati sul benessere in modo che l’ufficio svolga più funzioni.

Il mercato del real estate italiano rimane stabile nonostante il particolare momento storico, caratterizzato da un susseguirsi di incertezze e cambi di direzione per quanto riguarda l’andamento degli investimenti post pandemia. Un periodo di recessione, che si prospettava però molto più incisivo e che invece sta facendo maturare frutti inaspettati. Proprio grazie ad un’analisi del mercato immobiliare italiano, attraverso i maggiori portali di riferimento del settore (ndr Immobiliare.it, Idealista.it) si può notare come dal 2021, appena un anno dall’inizio della pandemia, i prezzi per metro quadro nelle maggiori città italiane, Roma e Milano sopra tutte, siano schizzati alle stelle. Prezzi che crescono su tutto il territorio e su un mercato sempre più veloce per quanto riguarda le grandi città, dove la richiesta di immobili e di affitti è sempre più alta. Uno scenario, che a differenza di quanto si pensava durante il periodo di pandemia, vede crescere la domanda non solo da parte dei cittadini ma anche da parte di enti e società straniere.

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Ne parliamo assieme a Giuliano Azzinari, architetto e fondatore dello studio di progettazione integrata Global Planning Architecture che da decenni dà voce e valore a scelte d’investimento nel mercato immobiliare. Racconta: “L’investimento sul mattone, in questo periodo storico, è focalizzato su un nuovo modo di vivere la città e lo spazio abitativo e lavorativo. Sono molti i quartieri in città come Milano, che attualmente abbracciano un cambio di prospettiva. Gli investimenti in ambito real estate si fondono con le nuove necessità delle persone di vivere e lavorare in ambienti smart e comodi, fino alle rivisitazioni e riqualificazioni dei quartieri stessi”.

Sempre secondo Azzinari nel breve termine vedremo crescere azioni di riposizionamento di alcune zone predestinate ad accogliere e diffondere una nuova versione della città a misura d’uomo, verde, amica dell’ambiente e facile da fruire.

In questo contesto di crescita del mercato immobiliare qual è la situazione dell’office building? Secondo studi internazionali il mercato dell’office real estate sta subendo di questi tempi un rapido cambiamento. Secondo il New York Times un’alta percentuale di grossi inquilini stanno rivedendo e scindendo i propri contratti di affitto. Sono moltissime infatti le aziende, che dopo la pandemia, hanno fatto ritorno agli uffici ma sono ancora di più quelle che hanno deciso di mantenere un rapporto di lavoro con i propri collaboratori in modalità full remote o a fruizione ibrida. Questo sta portando ad una scelta naturale verso spazi office ridotti e che invece siano attrezzati di tutto ciò che ad oggi sembra essere maggiormente in linea con il mondo dell’ufficio.

Mentre infatti è ovvio che, adottando una modalità ibrida, non ci sia la necessità di affittare spazi che riescano ad ospitare la totalità dei dipendenti, è vero che le loro necessità sono molto cambiate anche per quanto riguarda la qualità degli spazi e la loro estetica. Un fenomeno che fa notizia negli Stati Uniti ma che è presente anche in Europa e in Italia.

Il problema, se così si può chiamare, non riguarda quindi un mercato dell’office real estate in crollo, ma un mercato della vecchia tipologia di  office in disuso. Un cambiamento che asseconda necessità dei lavoratori già ben presenti prima dell’avvento della pandemia e che con essa hanno semplicemente trovato il loro sfogo.

Tornare a lavoro in ufficio? Sì, se l’ufficio asseconda le necessità di una nuova domanda: spazi di dimensioni minori e di alta qualità e inseriti un contesto urbano piacevole. La maggior parte degli investimenti office vede protagoniste le aree del centro e le nuove zone calde del semicentro con un’attenzione particolare alla sostenibilità e alle performance ESG. Sono proprio gli investimenti ESG a rappresentare il futuro dell’office. Un cambio di attitudine all’investimento e alla costruzione, anche da parte di studi di architettura integrata di alta specializzazione come Global Planning Architecture, che ad oggi conta più che mai.

L’headquarter di Bank of Tokyo (MUFG), un progetto di Global Planning Architecture

Le tematiche inerenti l’ambiente e il correlato cambiamento climatico, le tematiche sociali e di governance corporativa diventano ogni giorno sempre più centrali per la reputazione e la nomea di un’azienda. Il fatturato di un brand o la buona riuscita di un investimento oggi sono strettamente legati al coinvolgimento dei primi attori con l’ecosistema ambiente. E il posto di lavoro, inteso come spazio, rappresenta un’opportunità unica per gettare le prima fondamenta di un progetto a lungo termine. L’ufficio rappresenta per i lavoratori non più uno spazio di lavoro ma un luogo dove poter trascorrere tempo di qualità, non sottratto alla vita vera ma integrato ad essa. Allo stesso tempo è la rappresentazione fisica di una specifica cultura aziendale.

Investire in progetti office secondo un approccio ESG significa guardare al futuro, oltre all’incremento attuale della richiesta del mercato. Un futuro ancora più solido costruito su best practices che garantiscono alle aziende una maggior fidelizzazione con i collaboratori, una migliore produttività ed un relativo incremento finanziario, il tutto in equilibrio con l’ambiente. Un approccio che garantisce maggior sicurezza per i proprietari dei building e conferma quel processo di abbandono del vecchio spazio-ufficio. Gli studi di architettura, soprattutto integrati nel tessuto cittadino metropolitano, come Global Planning Architecture, possono fare molto per favorire lo sviluppo di questo processo naturale.

La progettazione dell’ufficio stesso è uno step cruciale nella creazione di quell’immagine che costituirà il rapporto positivo tra brand, collaboratori ed ecosistema ospitante. Un processo che ha inizio tra gli studi d’architettura che per primi analizzano la fattibilità di un progetto di questa tipologia sulla base di puntuali analisi di mercato, sociografiche ed ambientali sul lungo termine. La scelta della disposizione degli spazi, dei materiali utilizzati nella costruzione, della modalità di fruizione stessa degli spazi prende vita in fase di progettazione ed ha come obiettivo ultimo quello di apportare dei benefici concreti.

Non solo ovvi benefici economici ma anche psico fisici come ricorda Giuliano Azzinari di Global Planning Architecture: “Progettare ed investire in una nuova versione dello spazio office significa garantire un futuro al nostro mercato immobiliare, alla nostra economia e al nostro ambiente. Ma anche garantire uno stile di vita migliore per chi questi spazi li vive tutti i giorni. Lo facciamo attraverso la scelta libera di fruizione degli spazi. Costruiamo ambienti modellabili sulle singole esigenze, a supporto del benessere, della collaborazione e interazione tra ambiente sociale ed ambientale”.

Il futuro del nuovo office è quindi vicino. Il prossimo step? Soluzioni contemporanee mutevoli, in continuo movimento tra spazio architettonico e spazio urbano. Un futuro di investimenti focalizzati sul benessere dove l’ufficio svolge più funzioni in totale versatilità.

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