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venerdì, Novembre 22, 2024

“I Visionari”, le opere monumentali di Emanuele Giannelli popolano il centro storico e il Palazzo Pubblico di Siena

La città di Siena promuove la grande mostra I Visionari. Emanuele Giannelli che si svolgerà fino al 16 giugno prossimo. Composta da numerose opere monumentali che popoleranno il centro storico e da un corposo nucleo di sculture allestite negli spazi espositivi Magazzini del Sale (Palazzo Pubblico). La rassegna porta nella splendida città toscana uno tra gli artisti italiani più acclamati e conosciuti.

Come sottolinea l’assessore alla cultura del Comune di Siena, Pasquale Colella, che ha promosso l’iniziativa: “è una mostra che coinvolge diversi spazi della città con un artista, Giannelli, che ha grandi capacità di gestire materiali diversi ed eterogenei e che riesce a lavorare anche su aspetti mimetici, sulle differenze di apparenza e realtà della materia. Una mostra che porta a Siena le emblematiche figure di Emanuele Giannelli”.

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I Visionari di Emanuele Giannelli sono soggetti nati da una sorta di casualità istintiva che guida lo scultore nella creazione delle sue figure. L’artista, così, diviene un filtro, un punto di vista sulla realtà che si fa interprete di una visione, descrivendola dalla sua prospettiva e offrendo uno spunto su un modo nuovo di guardare il mondo. “Tutte le figure che nascono da questo processo creativo sono quelle che poi, in un secondo momento, mi permettono di riconoscere chiaramente il mondo che sto guardando, anche attraverso strutture concettuali”, dice Giannelli.

Le sue sorprendenti figure come Korf, DizzyTwo, Cacciatore di batteri, Bipedi, Mr. Kiribati, Stati d’allerta, Double skin, Hovo sapiens, Self Portrait, Lady F., provocano un interesse viscerale per il profondo ossimoro che emerge nella nostra civiltà e in noi in quanto collettività: da un lato siamo una tribù che ha grande capacità di invenzione e dall’altro abbiamo un impareggiabile talento per l’autodistruzione: è questa la discrasia che anima da sempre la ricerca artistica di Emanuele Giannelli.

Tra le opere monumentali che compongono il percorso espositivo vi sono i Bipedi, un concetto nato nel 2009, un’opera essenziale nella storia di Giannelli che ha aperto il grande capitolo, che prosegue ancora oggi, dell’uomo al tempo della tecnica. La tecnica non è uno strumento nelle mani dell’uomo, ma il mondo stesso in cui l’uomo si trova a vivere. Questo capovolgimento è la spina dorsale della tematica su cui Giannelli si sta interrogando: siamo una civiltà dall’altissima competenza tecnica e dalla bassissima umanità con un forte senso di autodistruzione. In questo contesto nasce Bipedi, l’esaltazione dell’uomo occidentale, con gli occhialini da industrializzato, che sente in sé una potenza immensa e tenta di governarla. La sua è una forza che sta per saltare in aria e si scontra violentemente con il suo senso di autodistruzione, costringendolo ad uno sforzo enorme per tenere insieme le due energie contrastanti.

Sempre su questa linea nascono gli Stati di allerta (2017): un lavoro che parla dell’altro, del diverso e della paura. Le figure, soggetti a metà tra umani e macchine, non hanno possibilità di vedere con i loro occhi e nel ritrovarsi si relazionano tra loro attraverso l’olfatto. Per quanto sfiori uno scenario post apocalittico, guardata nella sua profondità, quest’opera parla di diversità e di come sia necessario incontrare “quell’altro”. In una civiltà come la nostra che ha la fortuna di fondarsi sulla mescolanza dei mondi e dei modi di vedere il mondo, evitare l’incontro sarebbe una perdita irreparabile. Gli Stati di allerta ci mettono in guardia da questo pericolo.

Korf (2018),una monumentale scultura di cinque metri si erge ieratica e imperante con una sorta di occhiali per una realtà virtuale, è nell’atto di scrutare uno spazio molto lontano,restando fisso come una sentinella mentre trascina sé stesso e l’osservatore al di là del reale.

Opere come Dizzy Two (2014) o mr. Kiribati (2014)o, ancora, Visionari (2012), sono opere molto statiche, in modo particolare le ultime due, che sono state concepite come seriali, addirittura con un numero seriale addosso. Dizzy Two nasce dalla suggestione e dall’espressività di Dizzy Gillespie, il trombettista jazz statunitense, che nell’atto di soffiare nella sua tromba per emettere le note deformava completamente la struttura del suo volto gonfiandosi fino al collo. L’impressione di una creatura strutturata geneticamente per emettere quel suono e che questo gli permettesse di trasformarsi in un soffio predestinato, così forte e assordante che tutti lo potessero sentire, ha portato Giannelli alla creazione dell’opera monumentale Dizzy Two, dove l’artista ha inserito al posto della bocca degli schermi che proiettano un video dedicato alla contemporaneità. Partendo da una frase Mark Zuckerberg – che poi è anche il titolo dell’opera – Virtual is the new real (2022) anche quest’opera manifesta quella dicotomia che mostra come l’ingegno umano sia giunto a creare una realtà virtuale molto vicina a quella reale ma anche l’enorme rischio distruttivo che questo tema solleva da un punto di vista sociale.

Mr. Kiribati, una delle sculture più care all’artista, è un’opera cruda, prepotente, mai ruffiana, un nudo autorevole che sa più di chi lo guarda. Kiribati è una repubblica dell’Oceania composta da piccole isole. Si tratta di uno dei paesi messi più a repentaglio dallo scioglimento dei ghiacci e dal conseguente rialzo delle maree. Potrebbe scomparire. Il nome dato a questa scultura rappresenta, per l’artista, un risvegliatore di coscienze, un uomo silenzioso che possa far emergere nei suoi osservatori un senso di reviviscenza dal torpore critico e intellettivo della vita industrializzata. Una sorta di macchina delle sberle anti-assopimento.

Ciò che preme a Giannelli, nel concepire le sue opere, è la necessità di valorizzare un punto di vista che sia guidato da uno sguardo divergente sulle cose di tutti i giorni e che ci permetta di vederle in modo diverso. Un mondo in cui si possa costruire quell’umanità che conduca l’uomo fuori dal processo che lo rende meccanismo industrializzato.

La diversità è sempre stata un elemento di fascinazione per Giannelli, in tutte le sue forme. Erasmo da Rotterdam scriveva che le migliori idee non sono figlie della ragione ma di una lucida e visionaria follia e qui, il “visionaria” è un elemento essenziale. È il titolo delle opere che compongono il percorso espositivo che si presenta a Siena. Un titolo che ha proprio il senso del pensiero di Erasmo: “è una mostra che dedico ai giovani e alla necessità per loro di avere una visione, un sogno, un desiderio proiettato verso il futuro”, nelle parole di Emanuele Giannelli.

Biografia

Nato a Roma nel 1962, Emanuele Giannelli poco prima dei vent’anni si trasferisce a Carrara, capitale del marmo, e nel 1984 si diploma in Scultura all’Accademia di Belle Arti con il massimo dei voti. È in quegli anni che si avvia il progressivo distacco dalle correnti classiche, parallelamente a un sempre più stimolante avvicinamento alla scultura contemporanea, attraverso la cultura industriale da cui viene sempre più assorbito (la musica industriale ed elettronica, i libri, gli amici, i dischi, i fumetti), il punk come movimento giovanile di protesta, il movimento studentesco e gli scontri politici di fine anni ’70, che vede e vive da vicino, i tanti viaggi d’ispirazione tra Berlino e New York e il periodo vissuto a Londra nell’85. L’artista Giannelli, molto attivo in Versilia, cresce così, sperimentando nuovi materiali e nuove tecniche con impetuosa curiosità e coscienza, ma anche sperimentando il mondo, fino a trovare una sua narrazione, che quasi come un’ossessione ritorna in tutte le sue opere e che vediamo ancora oggi: la figura umana in preda al caos della contemporaneità e alla trasformazione.

Scheda tecnica

Titolo: I VISIONARI. EMANUELE GIANNELLI

Date: dal 7 aprile al 16 giugno 2023

Sedi: Città di Siena, centro storico e Magazzini del Sale di Palazzo Pubblico

Le sculture monumentali sono open air e visibili h24

La sede de i Magazzini del Sale di Palazzo Pubblico è in Piazza Il Campo 1, Siena

Orario Magazzini del Sale:tutti i giorni dalle 10:00 alle 19:00 

Ingresso Magazzini del Sale: a pagamento con biglietto Museo Civico

Catalogo: Prearo Editore Milano

Informazioni:museocivico@comune.siena.it –  0577 292232

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