Riceviamo e pubblichiamo in anteprima l’editoriale di Gianfranco Antognoli che sarà pubblicato sul prossimo numero del mensile “Leasing Time Magazine”.
Il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) è un programma di investimenti senza precedenti avviato dal Governo d’intesa con la Comunità economica europea per rispondere alla crisi economica e sociale determinata dalla pandemia. Tra PNRR, recovery fund e programmazione comunitaria 2021/2027, nei prossimi anni le imprese italiane potranno beneficiare di moltissime opportunità di finanza agevolata che permetteranno loro di poter restare competitive sui mercati.
I fondi erogati attraverso bandi sono un potente volano per la crescita economica con ripercussioni positive sullo sviluppo delle aziende e dell’occupazione. La finanza agevolata
rappresenta quindi un prezioso aiuto da cogliere senza tentennamenti. Il Piano che si inserisce all’interno del programma Next Generation EU è volto a dare una risposta economica alla crisi post Covid e per il nostro paese si traduce in oltre 200 miliardi di investimenti.
Orientarsi tra le moltissime opportunità che sono e saranno disponibili non è facile, le aree tematiche investono le aziende e la Pubblica Amministrazione: banche e professionisti qualificati sono chiamati a svolgere un ruolo importantissimo di supporto reale e di consulenza a tutti i soggetti interessati. Il supporto operativo sarà fondamentale soprattutto per le PMI che costituiscono “la spina dorsale” dell’universo produttivo nazionale.
Le sei missioni del piano abbracciano tutto il mondo produttivo e i servizi per un rinnovamento e ammodernamento senza precedenti per l’Italia (digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione,
salute) per un totale appunto di circa 200 miliardi di investimenti. Appare quindi evidente l’indispensabile volontà di realizzare una forte e reale sinergia fra imprese, banche e P.A.
Analizziamo allora brevemente il fronte delle aziende, delle banche e della pubblica amministrazione. La notizia positiva per tutti è che non rischiamo più la recessione, il PIL infatti dovrebbe crescere di almeno un punto percentuale nell’anno in corso: la crescita è contenuta ma è un fatto positivo nel contesto della situazione internazionale. Se le imprese italiane si impegneranno realmente e utilizzeranno tutte le opportunità disponibili il risultato del prodotto interno lordo non potrà che migliorare e, soprattutto, avremo una prospettiva di crescita maggiore per il 2024. Occorre credere ed operare concretamente, dunque, sulle opportunità offerte dal PNRR, investendo e incrociando con intelligenza le opportunità dei mercati sempre in continuo movimento.
Vediamo il fronte Banche: la banca rimane il perno del sistema economico nazionale, soprattutto per le PMI (sistema cd. bancocentrico). Per il mondo del credito si impone l’esigenza di un forte impegno e “profondo senso del dovere” con la necessaria
professionalità e moralità dei comportamenti. Senza i finanziamenti non possono realizzarsi
gli investimenti produttivi. La banca svolge la funzione centrale dell’intermediazione creditizia e i contratti “derivati” debbono soprattutto coprire dal rischio tassi, oggi ritornati purtroppo importanti, oltre che dai rischi delle oscillazioni valutarie. Le operazioni finanziarie strutturate ad elevata ingegneria finanziaria non servono certamente all’economia reale e, soprattutto, non debbono rappresentare un rischio sistemico – come fatti recenti hanno dimostrato, anche se non in Italia – che può contaminare l’operatività
tipica ed essenziale della banca/impresa.
Infine, il fronte della Pubblica amministrazione: il Governo dovrà impegnarsi per creare i presupposti che diano la possibilità di attivare tutte le iniziative utili a migliorare le infrastrutture materiali e immateriali che costituiscono la premessa indispensabile per favorire la spinta delle singole imprese all’incremento della produttività di capitale e lavoro.
È per il conseguimento di questo obiettivo strategico che il nostro Paese non può permettersi di perdere la piena attuazione del PNRR. Lo Stato, con le sue articolazioni centrali e periferiche, oltre al ruolo di alto profilo e fondamentale assegnatogli di “regolatore”, deve svolgere, fino in fondo, la sua missione istituzionale, cioè deve fare e promuovere concretamente l’interesse pubblico generale, coinvolgendo – se e quando possibile – tutti gli operatori privati disponibili.
Scritto questo, poi, i problemi tutti – già ricordati e segnalati – anche e non solo nei precedenti numeri della rivista, certamente rimangono e non sono certo di poco conto: un impegno corale in positivo può comunque aiutare la ripresa effettiva di tutte le migliori energie economiche e morali di questo nostro Paese. La sfida è difficile ma può essere
affrontata meglio con “la competenza, il rispetto e il coraggio” che emergono con più evidenza nei momenti più difficili.
Gianfranco Antognoli