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venerdì, Novembre 22, 2024

“L’umanità attraverso le intemperie”: Carlo Carli espone a Venezia in contemporanea alla Biennale d’Arte

Una umanità alla perenne sfida delle intemperie: cambiamenti climatici, pandemia, le guerre che sempre di più hanno come vittime le popolazioni civili che vengono uccise o sono costrette in fuga per cercare la salvezza dai bombardamenti, lasciando tutto. Sono le immagini che ormai quotidianamente riempiono gli schermi delle nostre case a cui non possiamo guardare con indifferenza.

Su questi temi Carlo Carli torna in mostra dal 28 aprile al 4 maggio all’Archivio di Stato di Venezia in contemporanea con lo svolgimento della Biennale d’Arte 2022 il più grande evento mondiale di promozione dell’arte nelle sue varie forme con padiglioni di tutte le nazionalità. Con la mostra “L’umanità attraversa le intemperie”, Carli ribadisce il suo impegno sociale per un’arte che non si limita a descrivere il mondo, ma vuole stimolare una riflessione per contribuire a cambiarlo: è una umanità intensa quell del pittore versiliese alle prese con le grandi intemperie dei nostri giorni che provocano incertezza, paura, fragilità, precarietà. I grandi cambiamenti climatici che provocano in alcune aree del mondo siccità e desertificazione e in altre regioni devastanti e improvvise tempeste d’acqua, ma anche la sfida ancora in corso contro la pandemia che sempre di più ha sottolineato l’interconnessione tra i popoli e come le sfide e le soluzioni siano sempre più globali. E ancora il dramma della guerra o meglio delle tante guerre che hanno ormai sempre più il volto e le immagini di disperazione come quella di oggi in Ucraina delle popolazioni in fuga che Carli ha voluto inserire nel percorso espositivo con un’opera del 2017 “Il grido: no alla guerra!”,che è un appello disperato, ma anche una denuncia attraverso un parallelismo con la “La strage degli innocenti” di Pier Maria Bagnadore. Un appello a non abbassare lo sguardo, ma anche una speranza che risiede proprio in quella parola “umanità” che è sinonimo di voglia di vivere e sopravvivere.

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La mostra è a cura di Claudia Baldi, così come il catalogo che contiene un contributo scritto di Anna Maria Buzzi, direttore generale Archivi  del Ministero della Cultura, e il saluto istituzionale di Stefania Piersanti, direttrice dell’Archivio di Stato di Venezia. “Il mondo di oggi – commenta l’autore – pone di fronte a noi sfide globali. I cambiamenti climatici, la pandemia, le guerre hanno come vittime principali le popolazioni civili che soffrono e sono in fuga alla ricerca di sicurezza e pace. La guerra in Ucraina è solo una delle tante guerre, ma è quella che sentiamo più vicina perché ci coinvolge direttamente tutti. L’odio porta solo altro odio e altra sofferenza. Ho voluto inserire quest’opera nel percorso per ribadire che l’arte può e deve lanciare messaggi ed è necessario rimettere il rispetto dell’uomo e della vita al centro del dibattito”.

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