I governatori di Toscana e Liguria, Eugenio Giani e Giovanni Toti, si sono confrontati oggi pomeriggio sui problemi di attualità nel corso dell’intervista condotta da Stefano Zurlo a “Gli incontri del Principe” al Grand Hotel Principe di Viareggio. Ecco le loro risposte.
Giani, opereremo con urgenza per la mareggiata a Marina di Pisa
“Alle 16 avevo fissato con il dirigente della protezione civile per vedere la situazione che si è determinata stamani a Marina di Pisa. Una mareggiata di questo livello non era stata mai vista. Da Marina di Pisa ha avuto effetti su tutta la costa. A Marina di Pisa sono andate giù le due scogliere che riparano dalle grandi onde. Impressionante quello che è accaduto, opereremo subito in somma urgenza. Il cambiamento climatico si sta manifestando in tutti i suoi aspetti”.
Giani, dal governo risorse insufficienti per gli alluvionati
I soldi per gli alluvionati “stanno arrivando dalla Toscana. Ho cercato di fare delle azioni sul bilancio, visto che siamo alla fine dell’anno, che mi consentono di avere nel brevissimo periodo delle risorse. Ho ricavato 60 milioni, per imprese e famiglie. Considerate che per risistemare gli argini e quindi consentire l’ordinaria protezione e sicurezza delle persone noi abbiamo quaranta cantieri di somma urgenza. E’ stata ripristinata la normalità nel 90% dei luoghi, ma in alcuni casi ci sono ancora infiltrazioni che portano rigagnoli nei territori. Complessivamente l’operazione è costata 80/90 milioni che dovranno essere pagati ma ne sono arrivati solo 5 dal governo. Spero di fare gioco di squadra tra istituzioni locali e governo. Spero che nasca una lobby toscana nell’interesse della gente che unisca i parlamentari di destra e sinistra, con le polemiche chi ci rimette è la Toscana. Tutti devono remare a favore del ripristino dei luoghi e dell’assistenza alla popolazione. I danni li abbiamo già stimati tra due miliardi e due miliardi e mezzo”.
Giani, spero in risorse per la Tirrenica nella prossima manovra
“Occorre realizzare la strada Tirrenica. Il fatto che la competenza sia passata ad Anas mi fa sperare che nella prossima finanziaria ci siano risorse per questo. Se oggi non riprendiamo la spinta nel considerare le infrastrutture come aspetto centrale del nostro Paese sbagliamo”.
Giani, d’accordo con il terzo mandato per i governatori di regione
“Vedo la possibilità del terzo mandato per i presidenti di regione come un’occasione positiva. Oggi i tempi dell’amministrazione sono talmente lunghi che quello che concepisci oggi lo devi portare avanti con costanza nell’arco degli anni. Quindi è bene che ci sia continuità”.
Giani, servirebbe un’autonomia semplificata non differenziata
“Io sono più per l’autonomia semplificata piuttosto che differenziata. Un’autonomia che possa godere di regole nuove, che possa dare ai cittadini risposte dirette e rapide. Una disciplina che permetta di semplificare norme, procedure e capacità di spesa. Mettiamo il caso delle infrastrutture: quando parlo di autonomia semplificata intendo che vorrei delle aziende regionali a cui poter dire con molta più autorevolezza cosa fare”. Lo ha detto
Giani, con il nuovo codice degli appalti cresce il sistema impresa
“Nell’ultimo codice di appalti è stato introdotto un principio che sfrutteremo molto che consente di poter mettere in gara un progetto preliminare rafforzato dotato di valutazione di impatto ambientale. Ciò permette di accelerare la procedura e di fare una selezione perché chi partecipa alla gara deve essere consapevole che lo fa impegnandosi a presentare un progetto pronto all’esecutività. Quindi deve essere un’azienda solida ad assumersi l’incarico di completare la progettazione. Questo meccanismo selezionerà livelli di partecipazione all’appalto dell’impresa, corresponsabilizzerà nel progetto dell’opera e può far crescere un sistema di imprese adeguato”.
Toti, mancano fondi e progetti per le opere
“Sul dissesto ci sono pochi soldi ma quello che più manca sono i progetti. Ai governatori si è detto di non poter fare i progetti fino a quando non sia raggiunta l’intera copertura dell’opera. Quindi progettiamo quel che realizziamo, nulla di più. Si allunga la catena. Il problema è la macchina che ci impedisce di spendere i soldi velocemente”. Lo ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti nel corso dell’intervista a “Gli incontri del Principe” al Grand Hotel Principe di Viareggio.
Toti, costruiamo opere ma i rischi non sono del tutto evitabili
“Il tema della pioggia, delle alluvioni, della protezione civile e del clima è un problema complesso – ha detto Toti – . Chiunque fa propaganda su questo fa un enorme danno al Paese. Alluvioni e siccità ci sono sempre state nella storia dell’uomo, con gradazioni e intensità diverse. Non vuol dire che non ci siano i cambiamenti climatici ma vuol dire che acuiscono un fenomeno che già c’è. Devono portare ad accelerare una serie di opere che stiamo facendo per questo Paese. Se ci ritiriamo tutti dai fronti di frana, i torrenti che possono esondare vorrebbe dire spopolare questo Paese. Adesso bisogna ricucire un Paese che è antropizzato e ha una sua storia. Investiamo in opere per la città costruita intorno al corso d’acqua”.
“Dobbiamo dire ai cittadini – ha proseguito Toti – che parliamo di mitigazione del rischio e del danno, non di eliminazione. Bisogna dire che stiamo lavorando per mettere in sicurezza il Paese nel limite del fatto che nulla è sicuro”.
Toti, investire in protezione civile e risarcire subito i danni
“Dobbiamo cominciare a investire in protezione civile non solo per recuperare il danno fatto ieri ma per mitigare anche quello che c’è. Spesso lo Stato arriva a risarcire ma il cittadino comune riceve i soldi per i danni subiti anni dopo e su questo c’è qualcosa da fare”.
Toti, altri due anni per la sicurezza delle autostrade
“Secondo i nostri piani ci vorranno ancora due anni-due anni e mezzo a mettere in sicurezza l’intera rete autostradale, soprattutto gallerie e viadotti”.
Toti, ok al premierato ma dare potere alle regioni
“Sono d’accordo a fare il premierato se lo scrivono un pochino meglio e se danno la possibilità alle regioni di organizzarsi in modo di essere un contraltare al governo, di diventare un organismo istituzionale che possa dire la sua come il Parlamento”.
Toti, serve riforma istituzionale anche per le regioni
“Sull’autonomia stiamo sbagliando il principio di fondo. Il problema è chi gestisce la cassa per dare i finanziamenti. L’autonomia non dovrebbe essere differenziata ma uguale per tutti. Finché non decidiamo chi gestisce la cassa è inutile che parliamo di autonomia. Se devi fare la riforma istituzionale per il premierato bisogna farlo anche per le Regioni”, ha concluso.