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giovedì, Maggio 2, 2024

Giorgia Meloni raccontata da Sallusti agli Incontri del Principe. “Il referendum istituzionale non le fa paura”

“Giorgia Meloni? Non credo che la preoccupi molto il referendum istituzionale anche se ci sono dei precedenti”. Lo ha detto Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale, nel corso della sua intervista a “Gli incontri del Principe 2023” a Viareggio. Riferendosi a Matteo Renzi e Matteo Salvini, Sallusti ha raccontato di aver consigliato a Meloni di “non compiere gli errori che hanno compiuto due persone che avevano vinto il biglietto della lotteria e che l’hanno stupidamente buttato via. E lei disse: questo errore non lo farò”.

“Sul referendum – ha proseguito – è convinta di una cosa. Che l’errore che commise Renzi fu di porre una questione referendaria totalmente incomprensibile. Quindi non le fa paura nemmeno il referendum anche se non vuole legare il suo destino a questo”.

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Ecco alcune affermazioni fatte dal direttore de Il Giornale nel corso dell’intervista a “Gli incontri del Principe 2023”.

“L’obiettivo di Giorgia Meloni è governare dieci anni”
“Se è vero, come immagino che sia quello che lei racconta in questo libro (La versione di Giorgia), a lei delle pagelle del primo anno di governo non frega nulla. Il suo obiettivo non è governare il Paese ma cambiarlo. Sostiene che per cambiare questo Paese ci vogliono dai cinque ai dieci anni. La sua grande ambizione è di governare dieci anni”.

Per la premier, ha proseguito Sallusti, “la mamma di tutti i problemi di questo Paese è che è cambiato presidente del Consiglio ogni anno e mezzo negli ultimi quindici anni. Da qui la sua ossessione di fare una riforma istituzionale che impedisca questi continui cambi di governo”.

Meloni soffre la perdita della sua libertà
“Ho visto la presidente del Consiglio gattonare per giocare con la figlia, in tuta da casa. L’unica cosa che soffre è la perdita di libertà, credo che in questo sia molto sincera”.

“Erdogan è stato l’unico leader a mettere in soggezione Meloni”
“Non pensare che partecipare a un’assemblea del G8 sia così diverso da partecipare a un’assemblea di condominio, perché devi farti capire, formare delle alleanze. Lei ritiene di avere un grande vantaggio rispetto ai predecessori, che lei parla correntemente tre lingue senza bisogno dell’interprete, che toglie il 50% minimo dell’efficacia di quello che vuoi dire perché c’è la perdita del contatto umano. L’unico che l’ha messa in soggezione – mi ha raccontato Meloni – è Erdogan perché è grande quanto una montagna, mentre lei è piccola”.

“Assurdo dire che Salvini non può vedere Le Pen”
“A leggere i giornali sembra che domani Salvini si trovi con capi di gruppi terroristici o con partiti extraparlamentari. Salvini si trova con politici che fanno parte invece legittimamente della democrazia del loro Paese. La cosa assurda è metterlo in discussione e dire che non può vedere Le Pen. Poi, forza anche se stesso per spostarsi dalla Meloni per crearsi uno spazio dove lei non arrivi. Certo che lui al centro ha pochi spazi perché Meloni sta coprendo il centro, e gli spazi che restano liberi sono più a destra. Ma resta tutto legittimo”. Lo ha detto Alessandro Sallusti, riferendosi alla manifestazione di domani prevista a Firenze.

“Le europee saranno un test di gradimento per maggioranza e opposizione”
“La maggior parte degli italiani non sa nemmeno chi è  Von der Leyen. Non ne ha idea. Non dico che sia un bene o un male, ma la gente andrà a votare come è sempre accaduto. Le elezioni europee sono un supplemento di elezioni nazionali più birichine perché non ci sono le coalizioni, si votano solo i singoli partiti. C’è un po’ più di libertà ma dimentichiamoci che l’80% degli elettori italiani vanno a votare perché conoscono la connotazione della Von der Leyen. Le elezioni europee saranno un test di gradimento della maggioranza e dell’opposizione”.

“Pericoloso che sindacati e magistratura facciano opposizione”
“L’opposizione la stanno facendo i sindacati e la magistratura e questo è pericoloso. Parliamo di due entità che hanno diritto di cittadinanza ma che non sono espressione degli elettori ma sono delle caste, delle cupole”.

“La manovra economica più di quello non poteva fare – ha proseguito –, perché quindi fare uno sciopero generale a settimana se non per motivi politici?”.

“Per Meloni la guerra non può finire con la resa dell’Ucraina”
Rispetto alla posizione dell’Italia sulla guerra in Ucraina, “la linea che sta tenendo Giorgia Meloni non è condivisa soprattutto dagli elettori di Fratelli d’Italia, per niente favorevoli agli aiuti militari. Meloni capisce che i suoi elettori non approvino quello che fa, perché è così complicato che non è possibile che la gente che nella vita fa altro capisca che se non appoggi l’Ucraina esci dal consesso internazionale. Ma lei continua perché la differenza tra chi segue l’opinione pubblica e chi prova a guidarla è questa”.

“È favorevolissima al raggiungimento della pace a patto che non si intenda la resa dell’Ucraina. Per Meloni l’unico modo per raggiungere la pace è che la diplomazia abbia delle carte per raggiungere l’accordo. L’unico modo è di creare una situazione di stallo sul terreno dove tutti e due si convincono che non possono arrivare all’obiettivo prefisso. A quel punto la diplomazia può avere una chance”, ha concluso Sallusti.

“Ho sentito Berlusconi quindici giorni prima della morte”
“Non sono andato a trovare Berlusconi perché non era più possibile. L’ho sentito fino all’ultimo, l’ultima telefonata è stata a quindici giorni prima della morte. In alcune telefonate era il Berlusconi che abbiamo conosciuto, lucido. In altre molto affaticato”. Così ha raccontato Sallusti, riferendosi agli ultimi giorni di vita di Silvio Berlusconi.

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