Delineato il futuro urbanistico del Comune di Camaiore. Il consiglio comunale ha infatti approvato all’unanimità il nuovo Piano Operativo, l’atto che serve a pianificare e a immaginare lo sviluppo urbanistico della città. L’approvazione è arrivata al termine di una seduta fiume che ha visto i rappresentanti dei cittadini votare tutte le 632 osservazioni.
Il Piano Operativo è arrivato così a compimento dopo un corposo percorso partecipativo, composta da decine di riunioni della Commissione consiliare, visibili – per la prima volta – in diretta web e tuttora disponibili sul canale Youtube del Comune di Camaiore. Cinquantotto sono state solo le riunioni per discutere delle osservazioni pervenute alla Commissione. A queste si devono aggiungere – nella fase pre-adozione del luglio 2020 – dodici incontri pubblici, le centoquarantacinque manifestazioni di interesse dei cittadini e le diciannove riunioni della Commissione consiliare. E decine di altri incontri presso il Comune. Chiamato un tempo Regolamento Urbanistico, il documento definisce puntualmente cosa si potrà e non potrà fare sul territorio comunale a livello di sviluppo edilizio e opere pubbliche e ha avuto come bussola due direttrici fondamentali: limitare il consumo di suolo, ammettendo interventi di nuova edificazione solo nella direzione della sostenibilità ambientale e del miglioramento degli standard qualitativi della città, in particolare per quanto riguarda la mobilità lenta e l’ampliamento delle aree verdi; favorire il riuso del patrimonio edilizio esistente e la rigenerazione urbana, anche con ampliamenti edilizi, che possano rispondere a necessità di tipo sociale, come la prima casa o la nascita di un figlio, ambientale, attraverso il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici, economiche, consentendo l’ammodernamento delle attività.
Uno degli strumenti più importanti sarà quello della perequazione ovvero la realizzazione di opere pubbliche in cambio della possibilità di realizzare interventi edilizi, opere che da oggi potranno essere realizzate in luoghi diversi da quelli del privato, aiutando così il Comune a realizzare progetti strategici per la città.
Ecco gli interventi più importanti previsti, zona per zona.
Lido di Camaiore: l’acquisizione al patrimonio del Comune del parco di Villa Luporini; il collegamento verde dell’area del Magazzeno fino al Parco Pitagora; la valorizzazione del lungo fosso per collegare il Magazzeno fino alla via Italica; la salvaguardia di due vuoti urbani che si affacciano sulla Passeggiata di Lido di Camaiore, dall’ex-Arlecchino in poi, che sono l’area situata all’incrocio tra via del Secco e viale Pistelli e l’area ex go-kart; la valorizzazione e l’ampliamento del Parco denominato “Benelli”, con il recupero dell’ex-fattore in ottica conservativa.
Capezzano Pianore: l’acquisizione, in parte anche legata a un’operazione di compensazione urbanistica, dell’area dell’Acquarella, dove sono situati i resti della fattoria romana; l’uso pubblico della Villa Cavanis e del suo parco, con una funzione di interesse pubblico che sarà convenzionata con il Comune.
Camaiore: un grande parco lungo il fiume, il già ribattezzato “Parco Fluviale”; un altro grande parco con la valorizzazione dell’ex Fornace Dati; la valorizzazione verde di tutta la parte tra via Radicchi e le attrezzature sportive di via Fonda; l’apertura di un nuovo giardino murato in via Tabarrani; un nuovo parco di fronte al supermercato Sigma; un percorso verde tra la Badia e il Prado, per collegare definitivamente quel valore monumentale che è la Chiesa de La Badia con il centro di Camaiore.
“È un momento molto importante della vita amministrativa – commenta l’assessore Simone Leo – perché concludiamo un percorso cominciato diverso tempo fa che ci porta a definire regole del governo del territorio e scelte che saranno valide per almeno 15 anni. Il Piano si ispira all’idea che l’identità di Camaiore – fatta da un intreccio unico di valori ambientali, paesaggistici, storici e culturali – sia la chiave del suo sviluppo futuro. Abbiamo detto che il consumo di suolo non è il modello di riferimento e quello concesso è soltanto legato, per la prima volta nella storia del Comune, a scelte strategiche di carattere compensativo o perequativo. Non ci sono più lotti liberi, di nessun genere. Ogni decisione è legata all’interesse pubblico. Puntiamo sul recupero dell’esistente, sulla capacità di rigenerare il patrimonio privato e pubblico che c’è. Abbiamo trovato un punto di equilibrio avanzato tra ambiente e lavoro, largamente condiviso dalla società civile e dalle forze politiche”.
“Voglio ringraziare la Commissione e l’assessore Simone Leo – dichiara il sindaco Alessandro Del Dotto – per il grandissimo lavoro svolto. Questo lavoro dà una garanzia importante alla nostra comunità. Il Comune di Camaiore è uno dei pochi della Versilia che può dire ai suoi cittadini di essere al passo con le nuove normative urbanistiche. È un risultato di tutto il Consiglio Comunale, non solo di questa Amministrazione. Facciamo una proposta di sviluppo per il futuro, raccontando alcuni elementi identitari di base del nostro territorio. Un passaggio storico con il quale si conclude il nostro quinquennio amministrativo”.