Il sindaco di Seravezza, Lorenzo Alessandrini, interviene per fare chiarezza in merito alle voci che si rincorrono sul tema dell’area di Marzocchino, che “possono creare sconcerto, soprattutto se vengono fomentate da chi ha interesse a farlo”.
“La realtà è ben lontana da come viene raccontata – premette il sindaco – . In questa fase si sta riflettendo e si stanno immaginando soluzioni idonee ad assicurare un corretto equilibrio fra la qualità della vita e la sicurezza dei ragazzi che frequentano la scuola. Cercare questo equilibrio non è mai facile, in un territorio come il nostro ormai urbanizzato e carente di aree che possano dirsi “libere”. Le ipotesi allo studio sono diverse, e verranno valutate con molta attenzione e cautela, anche in previsione del potenziamento delle nostre dotazioni scolastiche e di quelle legate allo sport e al tempo libero”.
“Se andiamo con la mente a qualche anno fa – ricorda Alessandrini – , ricorderemo tutti che il parchetto denominato “Uliveto magico” fu realizzato negli anni ’90, sindaco il sottoscritto, utilizzando ciò che residuava del celebre Uliveto Buio dopo gli espropri consistenti che aveva subito per la costruzione della scuola Pea. Già all’epoca mi ero domandato cosa fosse meglio fare di questo pezzo di uliveto che avanzava. Alla fine, come è noto, decisi di farne un parchetto. Tuttavia, va detto che in quegli anni alla Pea non c’era la scuola materna, ma la protezione civile e i vigili urbani; le scuole di Pozzi, del Buon Riposo e di Querceta erano ancora in funzione, e anche la scuola media di Seravezza era aperta. Tutte queste scuole, una volta chiuse, hanno riversato tutta la loro utenza su Marzocchino (qualcuno si faccia qualche domanda su quanto siano state benefiche quelle chiusure), e hanno determinato la costipazione della zona di via Menchini, via Salvatori e via Case Rosse negli orari di entrata e uscita delle scuole, che da alcuni anni sta rendendo invivibile e pericolosa tutta l’area”.
“Qualcuno – prosegue il primo cittadino – sommariamente risolve il problema dicendo: “metteteci due vigili”. Ma sono anni, ormai, che l’amministrazione comunale ci mette i vigili senza ottenere particolari risultati, stante l’evidente sovrabbondanza di difficoltà che si registra nella mobilità dell’area scolastica, e che si aggrava enormemente quando piove. Da qui la riflessione necessaria per un’amministrazione, e le conseguenti ipotesi di lavoro da mettere sul tavolo per valutare come assicurare maggiore sicurezza ai ragazzi e ai loro genitori, assieme al corretto deflusso del traffico locale”.
Alessandrini evidenzia poi le scelte possibili: “non si fa niente e si lascia tutto così, oppure si tolgono due o tre olivi e si allarga un po’ il parcheggio esistente ma sempre nell’ottica della conservazione del verde e del parco esistente, oppure ancora si fanno provvedimenti di sensi unici più stringenti, oppure ancora si prova a trasferire alcune scuole per allentare la tensione e il carico urbanistico.Tutte le ipotesi vanno vagliate, e tra le altre, naturalmente, vi è anche quella di continuare a sopportare che ogni giorno centinaia di vetture (in gran parte anche di dimensioni notevoli) si accalchino davanti agli ingressi delle scuole di Marzocchino. Tra queste ipotesi, quella di una riqualificazione organica di tutta l’area che riesca a sposare verde e spazi di servizio per i genitori, sarebbe ovviamente quella più interessante e utile, i nostri tecnici ci stanno lavorando misurando ogni metro dell’area, ma nessuna soluzione è preclusa”.
“Alla fine – conclude il sindaco – , una decisione la prenderemo e sarà senz’altro quella che ci apparirà, ovviamente nella nostra responsabilità, la più idonea ad assicurare l’incolumità dei ragazzi. O perlomeno quella più equilibrata. Del resto, è così che si fa, in questi casi non è che si inventa un nuovo metodo, si cerca sempre un equilibrio fra interessi spesso anche confliggenti fra loro, per rendere un servizio corretto alla comunità. Una volta che la soluzione sarà stata individuata, la scelta verrà resa pubblica e se ne potrà discutere. Nel frattempo, ogni notizia che viene diffusa è destituita di fondamento, a cominciare dall’accusa che verrebbe mossa al dirigente scolastico, assolutamente estraneo anche alla sola riflessione sul tema. Siamo nel campo delle ‘fake news'”.