Il direttore di Confartigianato, Roberto Favilla, e la presidente, Michela Fucile, hanno incontrato il Questore di Lucca, dott. Dario Sallustio, per un approfondito colloquio sull’artigianato e sulle diverse problematiche che devono affrontare le imprese nel post Covid aggravate dalla guerra in Ucraina, che crea un clima di incertezza che non facilita gli investimenti.
“Si è partiti con il tema attuale legato al rincaro dei prezzi delle materie prime – afferma Confartigianato in una nota – , scatenato dalla guerra in Ucraina, che è una delle principali preoccupazioni delle nostre imprese dato che, nel giro di poco tempo, hanno visto aumentare in maniera esponenziale il costo di materie prime quali acciaio, ferro, legno, farina. Un fenomeno aggravato dai precedenti aumenti delle bollette di luce e gas, senza contare il fatto che le imprese hanno dovuto fare i conti con cifre record per poter fare il pieno alla pompa. Si è parlato di Superbonus e dei problemi che ha comportato l’andamento sincopato della normativa che regolamenta questa grossa opportunità. Ancora oggi, dopo due anni, le norme continuano ad essere stravolte, scoraggiando così il ricorso ad un importante strumento creato per far ripartire l’economia e riqualificare il patrimonio edilizio”.
Nell’incontro sono state anche affrontate le questioni del lavoro nero e della concorrenza sleale, “una piaga che è cresciuta fortemente durante la pandemia e che continua ad aumentare visto la riduzione del potere di acquisto delle pensioni e degli stipendi. Il fenomeno – spiega Confartigianato – è trasversale e riguarda il comparto del benessere, dall’estetica al parrucchiere, ma anche l’edilizia, il giardinaggio e tutti i settori dell’area casa in generale. Anche la nautica è stata toccata, in particolare per quanto riguarda il problema dei pagamenti con aziende dell’indotto che vengono pagate di norma a 90 giorni + 10, data fattura, e in casi estremi anche oltre 120 giorni”.
Quest’ultimo problema è stato “lo spunto per arrivare al problema dei problemi, quello dei finanziamenti, con la sempre maggiore difficoltà delle piccole e medie imprese ad accedere al credito dato che i cavilli imposti da molti istituti di credito sono sempre più stringenti, aspetto gravissimo specialmente in un periodo come questo dove ci sarebbe bisogno di dare più fiducia ai nostri imprenditori facilitando l’accesso al credito”.
“Alla fine del colloquio – affermano Favilla e Fucile – possiamo affermare che il Questore ci è apparso molto in linea con le nostre tesi, palesandosi come persona sensibile ed attenta ai problemi delle nostre imprese”.