Quando si commentano le vicende che scaturiscono da una così grave vicenda come la stragedel 29 Giugno del 2009 dobbiamo tutti pesare molto bene le parole e cosa si scrive o si dice. La questione è se le Amministrazioni si sono mosse in sintonia con il dramma delle persone coinvolte, con coloro che hanno perso figli, fratelli, familiari e con la città offesa così gravemente o se ci si sia mossi tenendo conto più di altri fattori (le finanze del Comune ad esempio o le opportunità del momento).
Io penso che l’interesse primario di una Amministrazione, in casi come questi, sia quello di fare fronte comune con i familiari e le associazioni delle vittime, far sentire concretamente la vicinanza ai loro drammi personali e lavorare e impegnarsi per appurare le responsabilità, per assicurare i responsabili alla giustizia e per richiedere tutti gli interventi necessari per evitare che le stesse tragedie possano ripetersi. Questo non è stato fatto o non è stato fatto nella maniera giusta! Non è stato fatto prima, quando venne accettata la prebenda risarcitoria, né oggi di fronte al processo bis. Sul comportamento di ieri è apprezzabile e senza ombra di dubbio seria la testimonianza dell’ex sindaco Luca Lunardini: dice chiaramente che fu un errore tragico accettare il risarcimento e onestamente non esita a metterci la faccia, parlando anche sul piano personale delle sue responsabilità morali per quello che fu deciso allora.
L’attuale Amministrazione Del Ghingaro non solo non ha corretto quelle scelte e quella linea, cosa che si poteva benissimo fare, assumendo un orientamento diverso e caricandosi sulle spalle e fino in fondo le responsabilità e le conseguenze. La città avrebbe capito e condiviso! Al contrario fin dal primo momento c’è stato un distacco, una freddezza nei confronti dell’associazione Il Mondo che Vorrei, cosa ben più grave delle scelte sbagliate fatte in precedenza. I rapporti sono stati congelati, così come scarsa è stata attenzione mostrata alle vicende del processo: con una maggiore presenza in aula forse sarebbe stato possibile, assieme all’avvocato che ha rappresentato il Comune nel processo, trovare il modo e la forma per posticipare la riscossione degli ultimi maledetti duecentomila euro. Tutto ciò avrebbe consentito al Comune di rimanere parte civile almeno fino alla fine del processo bis.
Si dirà, però, che alle celebrazioni o in altre occasioni il sindaco ha mandato qualche rappresentante. Ma qui c’è un problema di sensibilità personale e di impegno diretto del primo cittadino. Non sono piste ciclabili o la cerimonia del Premio Viareggio, o l’auto celebrazione della candidatura di Viareggio a capitale della cultura, organizzate in pompa magna e con la presenza del sindaco da mattatore protagonista: qui c’è stata una tragedia, c’è un lutto gravissimo, c’è stata una menomazione ed una offesa profonda alla città. Poi si potrà dire che c’è una Commissione Consiliare, che il Comune è presente in qualche modo: ma non è la stessa cosa.
Io che non ho sulla mia pelle le ferite lancinanti di quella notte, alla pari di molti cittadini di Viareggio non sopporto che chi rappresenta la città si stia comportando e si sia comportato così. Figuriamoci come deve essere grande lo sconforto di chi invece quelle ferite le porta ancora sul corpo, nel cuore e nell’anima! E nel dire questo non c’è nessuna speculazione tentata oda tentare: i metodi e le scelte che sta facendo questa amministrazione nei vari settori sono già molto numerose e significative per dare una valutazione politica ed esprimere un severo giudizio. Su questo aspetto, invece, non resta altro che segnalare la miseria, la povertà politica, culturale e morale degli attuali amministratori! Si potranno vincere anche le elezioni, si potrà essere sindaci a vita ma credo che l’onta di non essere stati in grado di rappresentare adeguatamente una tragedia come questa, di non essere stati capaci di contatti umani e formali con i familiari delle vittime sia una macchia indelebile che nessuna trielina o acqua ragia potrà mai pulire! Che poi il prof Pierucci di turno ci faccia una lezioncina e ci venga a raccontare, da freddo professore del nulla, come sono andati i fatti e che tutto è responsabilità dei precedenti amministratori è proprio cosa cinica e deplorevole all’ennesima potenza, che va ad aggiungere alla nostra vergogna qualcosa di ancora più ripugnante. Per non parlare dei post dell’assessora alla “leggerezza dell’essere”, l’unico settore dove per davvero lei eccelle in maniera mirabolante. Luca Lunardini è stato sindaco di una amministrazione di centrodestra che non ha fatto cose buone per la città, ma a lui mi devo inchinare perché oltre all’onestà morale, con quella testimonianza ha dimostrato di essere un vero uomo, un signore a cui stringere la mano con rispetto.
Vorrei concludere però con le parole scritte nell’ultima lettera inviata dal presidente dell’Associazione “Il Mondo che Vorrei ONLUS” Marco Piagentini al sindaco di Viareggio, proprio per far capire meglio il senso di questo mio articolo: “… Dopo la mia ultima mail, a seguito della sua totale mancanza di cortesi ed educazione nei nostri confronti nel non rispondere al nostro invito ad esprimersi la sera del 29 Giugno 2021, con infinita tristezza e fatica mi duole tornare a scriverle… Siamo veramente amareggiati, non tanto dal suo continuo silenzio, ma dal silenzio degli assessori e consiglieri viareggini della sua amministrazione….Da loro mi sarei aspettato una maggiore trasparenza per qualsiasi evento e/o atto riguardante la strage di Viareggio e soprattutto maggiore comunicazione….”
Alla città questo si doveva assolutamente risparmiare: quelle parole della lettera fanno riaprire nel cuore di ciascuno di noi una nuova ferita, come se si fosse consumata una seconda strage…ma i commenti li lasciamo ai cittadini di Viareggio….