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venerdì, Dicembre 6, 2024

Ance, nostro studio lo conferma, superbonus da monetizzare

Il dibattito sull’opportunità di introdurre prima e conservare poi i bonus edilizi è decisamente animato, e sarà una nuova scommessa per il futuro governo, qualunque sia la fonte da cui nascerà.

Su dette misure si sono innescate incertezze interpretative – dovute soprattutto a vuoti normativi – e talvolta abusi applicativi; la sommatoria dei due fatti ha indotto molti a ritenere che lo strumento fosse errato in sé e comunque a circondarlo di sospetti, soprattutto riguardo alla misura più appetita, quella del bonus 110%.

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Ance da sempre si è battuta per il rigore e la trasparenza della misura, e stavolta, proprio perché consapevole che la misura fosse fortemente avversata da parte di alcuni, ha compiuto un’operazione quantificativa: ha cioè dimostrato, per campione seppure a livello empirico, cosa il bonus lascia a terra in termini di ritorno allo Stato in termini di nuove tasse, iva, contributi. Dei 38,7 miliardi di detrazioni maturate, l’erario spende in effetti 6,6 miliardi, provenendo gli altri dal Pnrr (13,,9 miliardi) e dai ritorni dal fisco. Lo studio realizzato da Ance misura un ipotetico cantiere, su cui vengano realizzati gli interventi specifici del superbonus (rivestimento termico, impianti e materiali, progettazione, serramenti, opere edili, ponteggi iva e, ultima ma non ultima, la spesa per la sicurezza).

In merito vedi anche https://www.teknoring.com/news/detrazioni-fiscali/superbonus-110-quanto-costa-davvero-allo-stato-report-ance-luglio-2022/ e https://www.welfarenetwork.it/superbonus-110-quanto-costa-davvero-allo-stato-carlo-beltrami-20220717/.

La presidente Ance Toscana Nord Daria Orlandi

“Su queste voci – spiega la presidente di Ance Toscana Nord, Daria Orlandi -è stata inoltre stimata la componente lavoro e quella prodotto, secondo un calcolo che ha tenuto conto anche dei benefici indotti dalla misura per chi ad essa ha ricorso (risparmio per minor spesa energetica, aumento del valore degli immobili ristrutturati) oltre allo choc positivo che il settore ha ricevuto. Non importa andare a Roma, del resto, per rendersi conto che i cantieri sono ancora in fermento, quello che non vedevamo da tempo e che ha contribuito a ridare slancio al comparto dell’edilizia. Certo, è importante che le opere siano eseguite a regola d’arte, e purtroppo osserviamo che troppi si improvvisano “impresa”, senza averne le competenze: sollecitiamo tutti a controllare bene le credenziali professionali dell’azienda a cui affidano la ristrutturazione della propria casa, nel momento in cui attivano il cantiere”.

Il Vice Presidente Ance Toscana Nord Oliviero Del Debbio (Lucca)

“Interventi di questo tipo richiedono una professionalità specifica – aggiunge da Lucca Oliviero Del Debbio, vice presidente di Ance Toscana Nord -, che nasce da una formazione che non si improvvisa; alla scuola edile lucchese (organismo paritetico da Ance partecipato) per esempio, oltre ai tradizionali corsi sulla sicurezza sono organizzati o potenziati corsi sull’allestimento di ponteggi e sull’installazione dell’isolamento a cappotto. Analogamente, questo avviene nelle scuole di Pistoia e di Prato, afferenti al sistema Ance. Anche per non disperdere queste professionalità, sarebbe importante che la misura diventasse strutturale: i benefici sarebbero generalizzati, come lo studio Ance dimostra”.

Il Vice Presidente Ance Toscana Nord Giacomo Salvi (Pistoia)

“Occorre continuare a sostenere la misura – rincalza Giacomo Salvi, l’altro vice presidente di parte pistoiese – e per parte nostra lo possiamo fare solo sostenendo che sul mercato devono stare imprese qualificate, soprattutto per interventi di maggior spessore, affiancate da professionisti competenti a gestire cantieri così complessi e da una normativa di univoca interpretazione. Fondamentale, nell’immediato, che vengano sbloccati i crediti per eseguire i contratti in corso e portare a termine i lavori già affidati o addirittura iniziati; in assenza di tale provvedimento, le imprese non potranno smaltire l’enorme mole di crediti fiscali accumulato, ed alcune sono già a rischio di incolpevole fallimento”.

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