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venerdì, Novembre 22, 2024

Aziende danneggiate dal maltempo, Confindustria boccia il provvedimento sulle scadenze fiscali. “Sa di beffa”

“La misura sullo slittamento delle scadenze fiscali e contributive è insufficiente e inadeguata – afferma Maurizio Bigazzi, presidente Confindustria Toscana -. Le imprese non hanno bisogno di contentini ma di una reale presa in carico delle proprie difficoltà, perché stiamo parlando delle aree industriali più importanti del paese; e la necessaria ricostruzione ha bisogno di misure strutturali a partire da tempi decisamente più ampi sul fronte degli adempimenti tributari, ma anche di ristori rapidi e certi”.

“Il posticipo degli adempimenti fiscali per le aziende alluvionate alla fine è arrivato – aggiunge Daniele Matteini, presidente Confindustria Toscana Nord – . Ma è limitato a soli 20 giorni, come se un lasso di tempo così breve fosse sufficiente a fare ripartire aziende devastate. Ho già avuto modo nei giorni scorsi di osservare che non c’è consapevolezza della gravità di quanto è accaduto. Aggiungo che non c’è nemmeno consapevolezza di quanto possa essere sconcertante un comportamento simile da parte delle istituzioni”.

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“Abbiamo capito chiaramente che l’erario non può permettersi di rinunciare nell’esercizio 2023 al gettito proveniente dalle aziende di una parte consistente della Toscana – prosegue Matteini – . A questo rispondo in due modi: primo, che sarebbe stato più corretto dirlo fin dall’inizio, piuttosto che trovarsi oggi di fronte a un decreto che lascia increduli e sa di beffa; secondo, che non è colpa delle aziende se in questi casi il sistema è basato su criteri insensati. Se in un comune solo una quota ridottissima di imprese è alluvionata, provvedimenti come le moratorie fiscali investono l’intero comune: è evidente che così non può funzionare. Assieme al collega Maurizio Bigazzi, nei numerosi contatti che abbiamo avuto con personalità politiche di maggioranza e opposizione abbiamo proposto di cambiare sistema, basandolo su autocertificazioni – certamente da controllare a posteriori, appena possibile – delle aziende direttamente o indirettamente danneggiate. In questo modo – conclude – si andrebbero a tutelare le imprese veramente colpite da calamità e lo si potrebbe fare in maniera seria ed efficace. Non con un posticipo di 20 giorni delle scadenze fiscali”.

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