Riceviamo e pubblichiamo in anteprima un articolo di Roberto Nicastro su Banca AideXa che sarà pubblicato sul prossimo numero di “Leasing Time Magazine”, il mensile di economia e finanza diretto da Gianfranco Antognoli. Nicastro, classe 1964, è cofondatore e presidente di Banca AideXa, Advisor Europa per Cerberus Capital e “angel investor” nel settore Fintech. Ha lavorato per diciotto anni in Unicredit, sino a diventarne Direttore Generale.
In Italia il settore delle PMI ha storicamente affrontato le criticità maggiori nell’accesso al credito, in particolare le quattro milioni di microimprese con un fatturato inferiore a due milioni di euro. Nonostante questo segmento di mercato rappresenti oltre un quarto del Pil prodotto nel nostro paese.
Nel 2020 con Federico Sforza, attuale amministratore delegato, abbiamo così deciso di lanciare la prima fintech italiana dedicata alle micro e piccole imprese con un approccio al 100% digitale. Nel 2021 abbiamo ricevuto la licenza bancaria dalla Banca d’Italia e oggi, possiamo dire di essere al fianco di uno dei settori più vulnerabili del tessuto economico italiano.
Abbiamo infatti superato 500 milioni di euro di finanziamenti complessivi erogati alle imprese e abbiamo oltre 10.000 clienti. Permettiamo a chi fa impresa di ricevere una proposta di finanziamento anche in pochi minuti o pochi giorni (se assistita da garanzie pubbliche) e di vedersi poi accreditato sul proprio conto corrente l’importo in tempi brevissimi. Contiamo di raggiungere il break-even nel 2024.
In pratica abbiamo industrializzato il credito delle PMI sul modello in passato sviluppato dagli specialisti del credito al consumo e del leasing. Tutto ciò è stato reso possibile dalla capacità di sfruttare le potenzialità dei data analytics e, soprattutto, delle tecnologie di intelligenza artificiale che ci permettono di valutare con tempestività e precisione il profilo creditizio di un’impresa.
All’interno del nostro processo di valutazione del credito, infatti, oltre un terzo del peso deriva da modelli costruiti con AI utilizzando i dati sulle transazioni di conto corrente delle aziende, dati molto più “freschi” e puntuali della contabilità di bilancio. In questo modo riusciamo non solo a proporre valutazioni sempre più precise, ma anche a concedere prestiti ad aziende che, a causa di una scarsa quantità di dati a disposizione, incontrerebbero enormi difficoltà e tempi molto lunghi in un processo di valutazione creditizia per così dire più tradizionale.
Naturalmente consideriamo imprescindibile il valore apportato dalla componente personale: il primo momento nella realizzazione di un modello è infatti sempre basato sull’interpretazione umana, svolto dal data scientist con altri esperti, e assicura che il modello sia in grado di coniugare solidità, eticità e trasparenza. E comunque il rapporto con i Business Bankers e con i nostri partner di origination (mediatori, confidi, agenti) resta fondamentale per il cliente.