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domenica, Novembre 10, 2024

Bolkestein, Confartigianato chiede di fermare l’incameramento delle opere inamovibili. “Un colpo alle imprese”

“Un altro colpo che mette in croce le attività balneari del territorio: un’altra spada di Damocle che pende sulla testa di migliaia di famiglie mentre ancora il Governo non ha ancora fatto chiarezza sul futuro delle spiagge italiane e delle imprese balneari alla luce della futura applicazione della direttiva Bolkestein”. Interviene con fermezza il direttore di Confartigianato Massa Carrara Lunigiana, Gabriele Mascardi, alla luce della recente procedura avviata dall’Agenzia del Demanio, direzione regionale Toscana e Umbria, con la quale ha avviato ai comuni delle lettere per comunicare la volontà di procedere all’attività di incameramento delle opere inamovibili.

Le stesse che secondo l’articolo 49 del Codice della Navigazione al termine della concessione vengono prese a patrimonio dello Stato senza alcun indennizzo alle imprese balneari: “Un provvedimento che abbiamo sempre contestato nelle linee di indirizzo di applicazione della Bolkestein. La procedura è stata appena avviata – prosegue Mascardi -, i Comuni devono rispondere nel merito ma è davvero un controsenso che nel momento in cui il Governo deve ancora definire tutti i dettagli dell’iter applicativo della Bolkestein, e ancora ci sono tanti aspetti pure normativi e legali da chiarire a livello nazionale e internazionale, si inizia a fare un elenco degli espropri. E’ come costruire una casa partendo dal tetto. Chiediamo al Governo di intervenire e di bloccare l’iniziativa, e al tempo stesso di avviare un serio tavolo di confronto e concertazione con le associazioni di categoria per decidere come applicare la Bolkestein. Un tavolo che servirà a definire in particolare i decreti attuativi e il modo per superare quanto previsto a oggi dall’articolo 49 del Codice della navigazione che risale addirittura ai tempi della Seconda Guerra Mondiale”.

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Secondo il direttore di Confartigianato ci sono inoltre altri aspetti prioritari rispetto a quelli portati avanti dall’Agenzia del Demanio: “Pensiamo anche alla mappatura delle spiagge, necessaria per definire la ‘scarsità’ della risorsa, uno dei criteri da cui dipende proprio l’applicazione della Bolkestein. Inoltre la scadenza delle concessioni non è ancora arrivata e di fatto si andrà al 31 dicembre del 2024 o addirittura al 2025, nel caso non si completasse in tempo l’iter delle aste: è evidente quindi – conclude – che l’avvio dell’iter è inutilmente precoce e inutile in questa fase”.

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