Luci e ombre sulla campagna olivicola nella piana di Lucca e in Versilia. “E’ un quadro che presenta una grandissima disomogeneità – afferma Coldiretti Lucca che sta seguendo la fase di avvia della raccolta di olive sul territorio – , a macchia di leopardo come si usa dire, ma bel di sotto della produzione media stagionale con punte, per difetto, che raggiungono in alcune zone anche il 50%-60% in meno di olive sulle piante. Ragione per cui sarà improbabile raggiungere le 600 tonnellate di olio EVO franto lo scorso anno”.
“Non ci sono state le condizioni climatiche ottimali. Tutt’altro – spiega Andrea Elmi, presidente Coldiretti Lucca sulla pagina Facebook dell’associazione – . La tanta pioggia caduta in primavera non ha favorito l’impollinazione che avviene per via anemofila, quindi per via aerea, poi c’è stato lo stress dovuto al prolungato caldo e che ha riattivato il pericolo della mosca. Sarà un’annata mediamente scarsa”.
Le ragioni sono tutte climatiche, spiega ancora Coldiretti. L’ottima fioritura di aprile aveva creato le condizioni giuste salvo poi scontrarsi con le piogge abbondanti ed insistenti di maggio e giugno che se da un lato hanno ricaricato le riserve idriche dei terreni, dall’altro non hanno agevolato una impollinazione anemofila omogenea e capillare con il passaggio da fiore e frutto che è stato in molte aree anche molto deficitario. Poi è arrivato il caldo torrido e persistente di luglio ed agosto che ha provocato ulteriore stress alle piante che hanno iniziato a scartare le olive che non riuscivano a portare a maturazione. “Chi ha potuto irrigare è riuscito a recuperare quote di produzione, per tutti gli altri è stato molto più complicato. Molto dipenderà dalle rese, come sempre – afferma Elmi – . L’unica certezza che abbiamo è che sarà un’annata di qualità all’altezza delle aspettative dei consumatori”.
In provincia di Lucca, concentrate principalmente tra la piana e la Versilia, sono almeno 1.500 le aziende agricole a vocazione olivicola impegnate in queste settimane nella raccolta che porteranno le olive a frangere in uno dei 24 frantoi già aperti.
Aurelio Barattini dell’azienda “La Maolina”, produce olio DOP Lucca biologico sulle colline verdi del Morianese, a San Concordio di Moriano. La produzione è destinata principalmente al consumo per la sua Antica Locanda del Sesto e per un canale di vendita selezionato. “La stagione non è andata male, almeno qui da noi, anche se la situazione è molto variabile da oliveta ad oliveta – ha detto Barattini a Coldiretti – . Rispetto allo scorso anno credo che raccoglieremo tra il 10% ed il 15% in meno ma, visto il quadro generale, mi reputo fortunato”. Per trovare olivi carichi c’è da andare nella zona di Montecarlo. Come riferisce Coldiretti, alla Locanda Agricola Posapiano, Margherita Fantozzi è ottimista: “Le piante sono in salute e le olive belle. La prospettiva è di raggiungere la produzione dello scorso anno. Ed in queste condizioni di grandissima difficoltà per il settore mi reputo molto fortunata”.
“Diverso il quadro lungo la costa – conclude Coldiretti – dove la riduzione arriverà a toccare anche il 60% secondo le previsioni degli olivicoltori”. E che il quadro della situazione sia disomogeneo, lo conferma anche Cristina Pellizzari, portavoce della Comunità dell’Olivo Quercetano, la quale afferma che la produzione del suo oliveto a Pozzi di Seravezza è abbondante e di ottima qualità.