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sabato, Aprile 20, 2024

Clima, la tecnologia aiuta le imprese a salvare i raccolti. Appello di Coldiretti per migliorare la gestione dell’acqua

“Solo un litro di pioggia ogni dieci che cade a terra viene raccolta e ‘salvata’ mentre vengono dispersi in media oltre 41 litri ogni 100 immessi nelle reti di distribuzione dell’acqua”. E’ quanto segnala Coldiretti Toscana sui propri canali social in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua che si è celebrata il 22 marzo scorso, sottolineando come per le carenze infrastrutturali si trattiene solo l’11% dell’acqua piovana.

Coldiretti denuncia “l’enorme spreco causato dalla mancanza di adeguate infrastrutture di raccolta delle acque piovane aggravata dalle perdite di una rete idrica nazionale malconcia che sono pari al 41,6% secondo l’Istat con differenze anche sostanziali da provincia a provincia. Si va dal 55,8% di perdite lungo il tragitto dell’acquedotto della rete di Massa Carrara al 25,5% di Arezzo ma perdite superiori alla media regionale si registrano anche a Grosseto (52,5%), Prato (49,4%), Pistoia (42,7%) e Lucca (42,5%)”.

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L’associazione fa anche il punto sull’emergenza idrica in Toscana: “Nonostante un inverno piuttosto piovoso con precipitazioni superiori alla media nel mese a dicembre (+54%) che si traducono con + 61 mm di acqua e gennaio (+22%) che equivalgono a + 19 mm rispetto alla media del trentennio, un mese di febbraio siccitoso con 47 mm caduti in meno (-57%) e la scarsità di neve caduta in inverno, rapidamente sciolta dalle temperature fuori stagione, hanno cristallizzato uno scenario di severità idrica media per la Toscana che ora guarda alla prossima estate con apprensione e timore. Secondo il Lamma servirebbero 180 mm nei prossimi due mesi per scongiurare un’altra estate di passione”.

Coldiretti ricorda come “dalla disponibilità idrica dipende la produzione degli alimenti base della dieta mediterranea, dal grano duro per la pasta alla salsa di pomodoro, dalla frutta alla verdura fino al mais per alimentare gli animali per la produzione di formaggi, carni e salumi. L’inverno anomalo ha ritardato le operazioni di lavorazione dei terreni soprattutto nel Sud della Toscana e ha tagliato le previsioni di semina di frumento soprattutto tenero (-1,5%) costringendo gli agricoltori a rivedere i loro programmi e a puntare su semine tardive come l’orzo”.

Quindi, di fronte alla tropicalizzazione del clima occorre organizzarsi per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi per renderla disponibile nei momenti di difficoltà. “Gli agricoltori – spiega Coldiretti Toscana – sono già impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti, ma non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio e la competitività dell’intero settore alimentare”.

Il presidente di Coldiretti Toscana, Fabrizio Filippi, saluta con favore la nomina del Commissario per velocizzare le autorizzazioni burocratiche per realizzare nuovi invasi e invita a “cambiare rapidamente il nostro approccio culturale partendo dall’ottimizzare i consumi domestici e ammodernare la rete idrica. Evitare gli sprechi e mettere in pratica tutte quelle strategie per preservare la risorsa. E dobbiamo migliorare la raccolta delle acque piovane: oggi tratteniamo solo l’11%. Dobbiamo arrivare al 50%. Attivare le politiche di adattamento al cambiamento climatico che significa anche accelerare sul progetto di recupero dei piccoli invasi aziendali, che sono migliaia nella nostra regione, e che la burocrazia ha svuotato in questi anni”.

La dispersione della rete idrica in Toscana rilevata da Coldiretti su dati Istat 2020:

  • Massa Carrara 55,8%
  • Grosseto 52,5%
  • Prato 49,4%
  • Pistoia 42,7%
  • Lucca 42,5%
  • Firenze 40,2%
  • Pisa 38,4%
  • Siena 35,5%
  • Livorno 32%
  • Arezzo 25,5%
  • Toscana 41,6%

Intanto le imprese si preparano ad affrontare l’emergenza utilizzando strumenti tecnologici quali sonde e sensori nel terreno, stazioni agrometereologiche, satelliti, droni, software di gestione per salvare i raccolti e far fronte agli effetti sempre più pesanti dei cambiamenti climatici sulle produzioni agricole. Coldiretti evidenzia infatti come sia cresciuto del 31% in un anno il fatturato dell’agricoltura 4.0 che “punta ad ottimizzare al massimo l’utilizzo anche della risorsa acqua impiegando quella realmente necessaria, ad evitare sprechi, ridurre i costi di produzione che nel frattempo sono esplosi a causa del conflitto in Ucraina e migliorare al contempo la redditività aziendale”.

Coldiretti Toscana al riguardo ricorda anche la scadenza il prossimo 31 marzo del bando del Piano di Sviluppo Rurale 4.1.1 “Investimenti per migliorare la reddività e la competizione delle aziende agricole”. Fra l’altro è la prima volta che il Psr prevede risorse – circa 8 milioni di euro – per favorire gli investimenti sull’agricoltura di precisione prevedendo una copertura fino al 90% dei costi ammissibili.

“L’impiego della tecnologia in agricoltura – spiega Fabrizio Filippi sui canali social di Coldiretti Toscana – rappresenta una straordinaria rivoluzione nelle nostre campagne. Tutto questo sta avvenendo in concomitanza con un forte ricambio generazionale con quasi una impresa agricola giovanile su tre (31%) che applica oggi tecniche di agricoltura di precisione. Nella nostra regione abbiamo tantissimi esempi di aziende che hanno già investito in maniera importante acquistando ed impiegando stazioni agrometereologiche e sensori che consentono di capire quando e quanto annaffiare, sistemi di riciclo delle acque e di irrigazione goccia a goccia, serre hitech che migliorano l’efficienza energetica, trattori con guida assistita, software che elaborano i dati per migliorare la gestione agronomica fino ai droni impollinatori e alle coltivazioni acquaponiche. La nostra agricoltura si deve adattare rapidamente a condizioni climatiche nuove e spesso estreme se vuole essere competitiva e sostenibile”.

Lo scorso anno, la sola siccità era costata alle imprese regionali 260 milioni di euro di danni ed il 10% delle produzioni. “Una situazione difficile che rischia di diventare strutturale e che – evidenzia Coldiretti Toscana sul proprio sito internet – impone agli agricoltori un approccio innovativo al lavoro in azienda con soluzioni 4.0 che riescano ad ottimizzare le risorse disponibili: dalle centraline meteo a rilevamento continuo collegate al satellite per monitorare l’umidità dei terreni e la distribuzione dell’acqua, sistemi intelligenti di irrigazione e recupero delle acque piovane, strumenti hi tech per la distribuzione mirata dei fertilizzanti solo dove servono e in condizioni meteo climatiche ottimale per la massina resa, utilizzo di attrezzature di precision farming per velocizzare le lavorazioni e salvare i raccolti in situazioni di emergenza”.

Tra le principali innovazioni in campo di Coldiretti c’è il Portale del Socio che ha portato alla creazione di Demetra il primo sistema integrato per la gestione on line dell’azienda agricola con lettura in tempo reale dello stato di salute delle coltivazioni, dati su previsioni meteo e temperature, fertilità dei terreni e stress idrico, anche per affrontare le nuove sfide dei cambiamenti climatici.

Maggiori informazioni su www.toscana.coldiretti.it; https://toscana.coldiretti.it/news/giornata-acqua-salviamo-1-solo-litro-di-pioggia-ogni-10-dispersione-idrica-al-415-in-toscana/ e https://toscana.coldiretti.it/news/clima-sonde-satelliti-per-salvare-raccolti-da-siccita-e-boom-costi/

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