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venerdì, Novembre 22, 2024

Combustibili verdi, agevolazioni per gli impianti di biometano. Quali incentivi prevedono i contratti di sviluppo

Il Governo italiano sostiene lo sviluppo dei biocarburanti, tra i i quali vi è il biometano, il combustibile ottenuto dalla lavorazione delle biomasse agricole, e quindi un’alternativa ecologica al metano usato per alimentare veicoli leggeri e pesanti. La legislazione sul biometano ha attivato dal 2022 appositi incentivi per poter usufruire al massimo degli impianti di biogas, incentivi rivolti ai produttori che investono in infrastrutture di upgrading e che generano biogas a partire da scarti. Si tratta di uno strumento applicabile su tutto il territorio nazionale.

Le normative applicabili nell’erogazione degli incentivi sono cinque, alcuni dei quali possono essere definiti “aiuti di stato” mentre altri sono misure di carattere generale:

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  • Nuova Sabatini 4.0
  • Contratti di sviluppo
  • Credito di imposta per investimenti nel Mezzogiorno
  • Credito di imposta per beni strumentali 4.0
  • Legge 181/89 nuovo regime  

Vediamo la classificazione di questa iniziativa, in particolare il punto 2, ovvero i contratti di sviluppo. Un impianto di produzione di biometano viene classificato come “programma di sviluppo industriale”  se riguarda una iniziativa imprenditoriale finalizzata alla produzione di beni e/o servizi per la cui realizzazione sono necessari uno o più progetti d’investimento ed eventualmente progetti di ricerca sviluppo e innovazione, strettamente connessi e funzionali fra loro in relazione ai prodotti e servizi finali. Questa invece l’intensità di aiuto per localizzazione geografica e dimensione di impresa: per le regioni del centro nord, piccola impresa dal 30 al 45% e media impresa dal 20 al 35%.

Vediamo i prerequisiti per l’accesso a questi incentivi:

  • è obbligatorio un finanziamento bancario o leasing per l’importo totale degli investimenti per i quali si richiede l’incentivo.
  • I beni acquistati (macchinari, impianti e attrezzature) devono avere i requisiti richiesti dalla legge 232/2016 (industria 4.0).
  • I macchinari devono essere interconnessi con un software apposito.
  • I permessi debbono essere in regola (regolarità urbanistica al momento dell’utilizzo dell’incentivo).
  • Occorre la regolarità contributiva certificata dal DURC.

La procedura amministrativa per usare questo incentivo è valutativa. E’ necessario presentare una domanda al Ministero delle Imprese ed ottenere un decreto di concessione prima della erogazione dell’incentivo.

Le fasi dunque sono:

  • finanziamento bancario o leasing,
  • presentazione domanda e decreto di concessione,
  • realizzazione dell’impianto,
  • infine erogazione del contributo a fondo perduto.

La procedura concludendo non è particolarmente complessa ed il contributo importante per l’impresa. 

Gianfranco Antognoli

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