Sono 7.130 le imprese della filiera dell’Economia del mare registrate a fine 2022 nella Toscana Nord Ovest, per un’incidenza del 6,6% sul totale delle aziende (Toscana 3,7%, Italia 3,8%). Un ruolo determinante è svolto dalla Versilia con 3.234 attività che mostrano un peso del 17,2% sul totale del sistema imprenditoriale locale: un valore ben cinque volte la media nazionale e regionale, e triplo rispetto al complesso del territorio TNO.
La ricchezza prodotta dalle filiere del mare raggiunge 1,4 miliardi di euro, attivando ulteriore valore aggiunto in altri settori, per un valore complessivo che raggiunge i 2,6 miliardi.
Gli occupati del territorio delle province TNO sono circa 14 mila, per un peso sul totale del 5,9% (valore superiore a quello medio della Toscana e dell’Italia, entrambe ferme al 3,6%).
Significativo anche il livello di esportazioni, concentrato in particolare nelle imbarcazioni da diporto e sportive, con un valore, a fine 2022, di circa 917 milioni di euro per tutta la TNO: l’8% dell’export provinciale totale e ben quattro volte superiore all’incidenza dei “settori blu” sia in Toscana che in Italia (entrambe 2%).
Questo, in sintesi, è quanto emerge dai numeri del Rapporto Nazionale sulla Economia del mare, realizzato da Unioncamere e il Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne, ed analizzati dalla dalla Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest e dall’Istituto Studi e Ricerche – ISR.
“I dati – commenta Valter Tamburini, Presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest – ci dicono che l’Economia del mare emerge come forza motrice nella produzione di ricchezza. Con un valore aggiunto di 2,6 miliardi di euro, di cui parte direttamente afferente alla filiera e parte generato attraverso le sinergie che è in grado di attivare, il mare rappresenta il fulcro di un circolo virtuoso che arricchisce i nostri territori unendo settori e tradizioni. Riconoscere e valorizzare questa filiera diventa cruciale per massimizzare il potenziale economico e sociale delle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa”.
L’ECONOMIA DEL MARE E LE SUE FILIERE PRODUTTIVE
Ogni anno Unioncamere e il Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne, curano il Rapporto Nazionale sulla Economia del mare, un sistema produttivo che genera ricchezza, occupazione e innovazione secondo un modello collaborativo e sostenibile, nel quale rientrano sette filiere, individuate sulla base dei codici ATECO.
La filiera ittica ricomprende le attività connesse con la pesca, la lavorazione del pesce e la preparazione di piatti a base di pesce, incluso il relativo commercio all’ingrosso e al
dettaglio. L’industria delle estrazioni marine riguarda le attività di estrazione di risorse naturali dal mare, come ad esempio ilsale, il petrolio e gas naturale con modalità off-shore. La filiera della cantieristica racchiude le attività di costruzione di imbarcazioni da diporto e sportive, cantieri navali in generale e di demolizione, di fabbricazione di strumenti per navigazione e, infine, di installazione di macchine e apparecchiature industriali connesse. La movimentazione di merci e passeggeri fa riferimento a tutte le attività di trasporto via acqua di merci e persone, sia marittime the costiere, unitamente alle relative attività di assicurazione e di intermediazione degli stessi trasporti e servizi logistici. I servizi di alloggio e ristorazione dovesono ricomprese tutte le attività legate alla ricettività, di qualsiasi tipologia(alberghi, villaggi turistici, colonie marine, ecc.) e quelle chiaramente relative allaristorazione, compresa ovviamente anche quella su nave. La ricerca regolamentazione e tutela ambientale include le attività d ricerca e sviluppo nel campo delle biotecnologie marine e delle scienze naturali legate al mare più in generale, assieme alle attività di regolamentazione per la tutela ambientale e nel campo dei trasporti e comunicazioni, inoltre, in questa settore sono presenti anche le attività legate all’istruzione (scuole nautiche, ecc.). Ed infine le attività sportive e ricreative ricomprendono le attività connesse al turismo nel campo dello sport e dello spettacolo come tour operator, guide e accompagnatori turistici, parchi tematici, stabilimenti balneari e altri ambiti legati all’intrattenimento (discoteche, sale da ballo, sale giochi, ecc.)
IN VERSILIA LA CONCENTRAZIONE PIU’ SIGNIFICATIVA DI IMPRESE
Il totale delle imprese registrate dell’Economia del mare, presenti nel territorio delle province TNO, assomma, a fine anno 2022, a 7.130 unità, che incidono per il 6,6% sul totale delle imprese del sistema produttivo locale.
Il peso della “Blue Economy” risulta pertanto notevolmente più elevato del livello nazionale medio (3,8%) e di quello medio della regione Toscana (3,7%).
Inoltre, soffermando l’analisi, sulla sola Versilia. ovvero sui sette comuni che la rappresentano (Stazzema e Seravezza per l’Alta Versilia ed in particolare i comuni di Pietrasanta, Forte dei Marmi, Viareggio, Camaiore e Massarosa per la Bassa Versilia), si mette in evidenza che le imprese inerenti l’Economia del mare risultano 3.234 e incidono sul totale del sistema imprenditoriale per un valore del 17,2%: un peso ben cinque volte la media nazionale e regionale, e triplo rispetto al complesso del territorio TNO.
In Versilia si trovano 1.430 imprese dei servizi di alloggio e ristorazione sui 3.308 presenti nel territorio TNO (43% del totale) e soprattutto 821 aziende della filiera cantieristica, costruzioni di imbarcazioni, che rappresentano più della meta (52%) del totale del settore nell’ambito TNO.
Imprese registrate dell’Economia del Mare per provincia e comparto di attività (anno 2022) | |||||||||
Comparti di attività dell’Economia del Mare | Filiera ittica | Industria delle estrazioni marine | Filiera della cantieristica | Movimentazione di merci e passeggeri via mare | Servizi di alloggio e ristorazione | Attività di ricerca, regolamentazione e tutela ambientale | Attività sportive e ricreative | Totale | Incidenza % sul totale imprese |
Italia | 33.242 | 505 | 28.583 | 12.512 | 109.121 | 9.864 | 34.363 | 228.190 | 3,8 |
Toscana | 1.275 | 21 | 2.642 | 794 | 7.047 | 562 | 2.578 | 14.919 | 3,7 |
Toscana Nord-Ovest (LU,MS,PI) | 400 | 9 | 1.594 | 224 | 3.308 | 210 | 1.386 | 7.130 | 6,6 |
di cui Versilia | 178 | 3 | 821 | 61 | 1.430 | 22 | 716 | 3.234 | 17,2 |
Fonte: Centro Studi delle Camere di Commercio G. Tagliacarne – Unioncamere – Ossermare – |
VALORE AGGIUNTO: FONDAMENTALE L’APPORTO DELLA CANTIERISCA LOCALE
Il valore aggiunto della “Blue economy” nelle province della Toscana Nord Ovest è stato stimato in 1,4 miliardi di euro per un’incidenza sul totale del valore aggiunto prodotto complessivamente dal sistema economico del 5,4%. Anche in questo caso la ricchezza sviluppata dall’Economia del mare risulta fortemente superiore rispetto alla media della regione Toscana (3,6% sul totale) ed anche a quella media italiana (3,3% sul totale).
In questo contesto si rileva che nel territorio TNO il contributo maggiore è offerto dal comparto della cantieristica con 526 milioni di euro (il 37% del totale), seguono i servizi di alloggio e ristorazione con 339 milioni di euro (il 24% del totale), poi le attività di ricerca, regolamentazione e tutela ambientale con 324 milioni di euro (il 23% del totale) ed infine, con valori minori, le movimentazioni di merci e passeggeri (101 milioni di euro), le attività sportive e ricreative (96 milioni di euro), la filiera ittica (22 milioni di euro) e con solo 3 milioni l’industria delle estrazioni marine.
Da segnalare che ogni euro di valore aggiunto prodotto dalle attività dell’Economia del mare attiva ulteriore valore aggiunto in altri settori. Se, come abbiamo descritto, l’economia “Blu” con 1,4 miliardi di euro di ricchezza, rappresenta il 5,4% del totale del territorio TNO, è anche vero che l’ulteriore valore aggiunto creato nel resto dell’economia raggiunge 1.230 milioni di euro (incidenza 4,7%), per un effetto moltiplicatore dell’1,9 (in Italia ci si ferma all’1,7). Pertanto possiamo affermare che il totale della “Blu Economy” nelle province della TNO produce una ricchezza complessiva di circa 2.640 milioni di euro, per un’incidenza che sale al 10,1% del totale (in Italia l’8,9%).
Valore aggiunto ai prezzi base prodotto dall’Economia del Mare per provincia e comparto di attività Anno 2021. (milioni di euro) | |||||||||
Comparti di attività dell’Economia del Mare | Filiera ittica | Industria delle estrazioni marine | Filiera della cantieristica | Movimentazione di merci e passeggeri via mare | Servizi di alloggio e ristorazione | Attività di ricerca, regolamentazione e tutela ambientale | Attività sportive e ricreative | Totale | Incidenza % sul totale |
Italia | 2.595 | 806 | 7.656 | 10.399 | 13.261 | 15.010 | 2.657 | 52.386 | 3,3 |
Toscana | 119 | 3 | 774 | 617 | 961 | 1.216 | 171 | 3.862 | 3,6 |
Toscana Nord-Ovest (LU,MS,PI) | 22 | 3 | 526 | 101 | 339 | 324 | 96 | 1.411 | 5,4 |
Fonte: Centro Studi delle Camere di Commercio G. Tagliacarne – Unioncamere – Ossermare |
OCCUPATI: 4 SU 10 SI TROVANO NEI SERVIZI DI ALLOGGIO E RISTORAZIONE
Sul versante occupazione osserviamo che l’impatto dell’Economia del mare produce nel territorio delle province TNO circa 24 mila occupati, che pesano sul totale degli occupati per un valore del 5,9%, che conferma, come negli indicatori precedenti, il ruolo più significativo del settore “Blu” rispetto sia alla media regionale che a quella nazionale, dove, in entrambi i casi, l’apporto occupazionale complessivo si ferma al 3,6%.
Per quanto concerne la distribuzione settoriale degli occupati mettiamo in evidenza che la quota maggiore è collocata nei servizi di alloggio e ristorazione, circa 9.600 occupati, segue con 6 mila occupati la cantieristica e con 4 mila le attività sportive e ricreative. Consistenza rilevante anche per le attività di ricerca, regolamentazione e tutela ambientale con 2.700 occupati, mentre raggiungono circa 1.000 occupati la movimentazione di merci e passeggeri, le 625 unità la filiera ittica e solo 13 occupati l’industria dell’estrazioni marine.
Occupati dell’Economia del Mare per provincia e comparto di attività. Anno 2021 (migliaia) | |||||||||
Comparti di attività dell’Economia del Mare | Filiera ittica | Industria delle estrazioni marine | Filiera della cantieristica | Movimetazione di merci e passeggeri via mare | Servizi di alloggio e ristorazione | Attività di ricerca, regolamentazione e tutela ambientale | Attività sportive e ricreative | Totale | Incidenza % sul totale |
Italia | 76.255 | 5387 | 105.307 | 130.626 | 354.846 | 156.655 | 84.890 | 913.965 | 3,6 |
Toscana | 2.958 | 22 | 9.422 | 6938 | 22.663 | 9567 | 6.811 | 58.380 | 3,6 |
Toscana Nord-Ovest (LU,MS,PI) | 625 | 13 | 5.985 | 1.073 | 9.592 | 2.718 | 3.925 | 23.931 | 5,9 |
Fonte: Centro Studi delle Camere di Commercio G. Tagliacarne – Unioncamere – Ossermare |
EXPORT: LE VENDITE DI IMBARCAZIONI FANNO “VOLARE” L’ECONOMIA BLU
Altro parametro dal quale si evince la forza motrice dell’Economia del mare per il territorio TNO è quello delle vendite all’estero delle aziende locali.
Il valore dell’export “Blu” ha ottenuto, a fine 2022, un valore di 917 milioni di euro, quasi tutti imputabili al comparto della cantieristica, per un peso sul totale dell’export pari all’8%.
L’incidenza delle vendite all’estero dei beni prodotti dai “settori blu” risulta ben 4 volte maggiore nel raffronto con la media Toscana e con quella dell’Italia (entrambe al 2%).
Export dell’Economia del Mare per provincia e comparto di attività. Anno 2021 (euro) | ||||
Comparti di attività dell’Economia del Mare | Settore Ittico | Filiera della cantieristica | Totale | Incidenza % sul totale |
Italia | 932.651.856 | 9.354.856.542 | 10.287.508.398 | 2% |
Toscana | 22.094.452 | 981.288.785 | 1.003.383.237 | 2% |
Toscana Nord-Ovest (LU,MS,PI) | 332.162 | 916.198.975 | 916.531.137 | 8% |
Fonte: elaborazione Ufficio Studi Camera di Commercio TNO su dati Istat |