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sabato, Novembre 23, 2024

Gli Eltif 2.0 ora sono più vicini al mercato retail. Una nuova opportunità interessante di diversificazione

Riceviamo e pubblichiamo un intervento sui mercati finanziari a cura del team di analisi e ricerca di Fundstore.

A metà strada tra fondi comuni e private equity si collocano gli Eltif (European Long Term Investments Funds). Questi strumenti costituiscono un’opportunità interessante di diversificazione, ma vanno maneggiati con cura per non farsi ingolosire dalle prospettive di rendimento senza un’adeguata considerazione dei rischi.

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Gli Eltif sono veicoli di investimento introdotti dalla normativa comunitaria con l’obiettivo di creare un ponte tra i capitali in cerca di rendimento e le imprese a caccia di risorse per finanziare la crescita. Consentono agli investitori privati di accedere ad asset che un tempo erano accessibili solo agli investitori istituzionali come progetti infrastrutturali, risorse naturali, settore immobiliare, azioni di PMI non quotate e private debt.

Un’altra novità riguarda la valutazione di adeguatezza da parte del collocatore, secondo la normativa Mifid, che riduce le barriere all’ingresso per gli investitori retail, che ora possono pertanto accedere alla redditività addizionale generata da questo tipo di prodotto e allo stesso tempo veicolare risorse per la crescita, una necessità che in tal modo viene incoraggiata non solo tramite il canale bancario.

Dato però che il portafoglio è caratterizzato da asset non quotati non mancano le criticità. Se si guarda alle performance del private equity sono mediamente superiori a quelle dei titoli quotati poiché premiano l’illiquidità: è possibile, infatti, disinvestire solo nelle finestre temporali prestabilite dal fondo, per cui potrebbero sorgere problemi nel caso ci si trovasse in urgenza di liquidare le posizioni. Si tratta pertanto di un investimento non adatto a portafogli di piccole dimensioni. Tuttavia, all’interno di un portafoglio di maggiori dimensioni opportunamente diversificato, questo strumento, seppur con un peso percentuale limitato, può giocare un ruolo importante nella ricerca del rendimento.

Quanto può essere quindi opportuno investire in ELTIF? Fatta la premessa che ogni investitore è diverso da tutti gli altri, si può ipotizzare una componente tra il 5 e il 15% del portafoglio complessivo, considerando che si tratta di assumersi una certa dose di rischio. Come ogni strumento finanziario è opportuno partire dai propri obiettivi d’investimento e affidarsi a un professionista che si adoperi in una ricerca del risk management cucita sulle esigenze del cliente, difficile nel caso degli investimenti fai da te.

La scheda

Fundstore nasce nel gennaio del 2000 su iniziativa di alcuni investitori privati, tra cui Banca Ifigest, www.fundstore.it è l’unico supermercato di fondi online che permette di acquistare fondi comuni di investimento e Sicav utilizzando il proprio conto corrente. Fundstore.it si rivolge agli investitori individuali, agli intermediari finanziari autorizzati al collocamento di titoli e ai consulenti finanziari. Sono più di 150 le case di investimento partner di Fundstore.it, che vanta così un’offerta di più di 6.000 tra fondi comuni di investimento e SICAV.

Fundstore, attraverso la piattaforma online, fornisce numerosi strumenti di rating, ranking e comparazione dei prodotti distribuiti. Il cliente grazie al suo Dossier Virtuale è aggiornato quotidianamente sui movimenti e può accedere anche da dispositivi mobile grazie alla app dedicata che permette di avere a portata di mano e in ogni momento, le performance dei propri investimenti, in totale sicurezza.

Un interessante strumento lanciato da Fundstore è il Conto Corrente Web, un conto remunerato senza vincoli o spese di apertura né commissioni su gestione e servizi. Il conto non ha limiti sulla giacenza massima, offre assoluta libertà e flessibilità nell’utilizzo e protegge i correntisti da eventuali rendimenti negativi.

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