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venerdì, Novembre 22, 2024

Gli italiani lo hanno chiesto, i sindaci lo hanno chiesto

Oltre venti sindaci della provincia di Lucca hanno inviato la lettera-appello a Mario Draghi, cui il premier dimissionario ha fatto riferimento nel suo intervento appena concluso al Senato: “L’Italia è forte quando è unita”.

A firmare l’appello sono stati il presidente della Provincia e sindaco di Capannori, Luca Menesini e i sindaci Mario Pardini (Lucca); Giorgio Del Ghingaro (Viareggio); Sara D’Ambrosio (Altopascio); Maurizio Verona (Stazzema); Raffaella Mariani (San Romano in Garfagnana); Elisa Anelli (Villa Basilica); Marco Remaschi (Coreglia); Francesco Pifferi (Camporgiano); Andrea Bonfanti (Pescaglia); Andrea Tagliasacchi (Castelnuovo di Garfagnana); Lorenzo Alessandrini (Seravezza); Simona Barsotti (Massarosa); Marcello Petrucci (Camaiore); Francesco Pioli (Villa Collemandina); Paolo Michelini (Bagni di Lucca); Moreno Lunardi (Fosciandora); Leonardo Fornaciari (Porcari); David Saisi (Gallicano); Andrea Talani (Molazzana); Patrizio Andreuccetti (Borgo a Mozzano); Caterina Campani (Barga); Nicola Poli (Minucciano); Andrea Carrari (Piazza al Serchio); Lucia Rossi (Careggine) e Francesco Angelini (Pieve Fosciana).

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«Il Presidente Mario Draghi – si legge nella lettera – ha rappresentato fino ad ora in modo autorevole il nostro Paese nel consesso internazionale e ancora una volta ha dimostrato dignità e statura, politica e istituzionale. Draghi ha scelto con coraggio e rigore di non accontentarsi della fiducia numerica ottenuta in aula ma di esigere la sincera e leale fiducia politica di tutti i partiti che lo hanno sostenuto dall’inizio».

E, infatti, i primi cittadini firmatari in merito alla crisi di Governo in atto, esprimono “Le nostre città, chiamate dopo la pandemia e con la guerra in corso ad uno sforzo inedito per il rilancio economico, la realizzazione delle opere pubbliche indispensabili e la gestione dell’emergenza sociale, non possono permettersi oggi una crisi che significa immobilismo e divisione laddove ora servono azione, credibilità, serietà”.

Dopo la trasmissione dei doc alla Camera, la discussione riprenderà alle 11:00. Cinque ore e mezzo sono previste per la discussione, quindi ci saranno repliche ed eventuali votazioni.

L’appello dei primi cittadini si rivolge anche alle forze politiche presenti in Parlamento, che hanno dato vita alla maggioranza di quest’ultimo anno e mezzo e le esortano a pensare al bene comune, anteponendo l’interesse del Paese ai propri problemi interni. «Queste forze, nel reciproco rispetto – scrivono –, hanno il dovere di portare in fondo il lavoro iniziato in un momento cruciale per la vita delle famiglie e delle imprese italiane. Se non dovessero farlo, si prenderebbero una responsabilità storica davanti all’Italia, all’Europa e davanti alle future generazioni». E concludono sottolineando: «Ora più che mai abbiamo bisogno di stabilità, certezze e coerenza per continuare la trasformazione delle nostre città perché senza la rinascita di queste non rinascerà neanche l’Italia».

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