I fondi di private equity non sono tutti uguali: accanto a quelli più tradizionali con una connotazione marcatamente speculativa, emerge oggi un nuovo modello di productive equity caratterizzato da capitale paziente, lungimirante, sostenibile e orientato a un approccio da partner non solo finanziario ma anche industriale di lungo periodo.
E’ il caso di Hope S.B. Sicaf, una piattaforma di investimento indipendente e innovativa fondata a Milano nel 2021; vi hanno aderito alcune delle principali banche, assicurazioni, wealth manager, famiglie imprenditoriali italiane, figure del mondo accademico e professionale. Hope rappresenta la prima licenza Sicaf Retail PIR Alternative della storia italiana: in sostanza una società di investimento a capitale fisso che consente agli investitori incentivi fiscali e indirizza le risorse del risparmio privato verso le piccole e medie imprese non quotate. Gli investimenti di Hope sono infatti rivolti alla piccole e medie imprese eccellenti, oltre che a interventi di rigenerazione urbana.
Le opportunità di Hope in ambito privato e pubblico verranno illustrate il 24 gennaio alle ore 17.15 a Lucca a palazzo Bernardini, sede di Confindustria Toscana Nord che organizza l’incontro assieme alla stessa Hope, con la possibilità anche di collegamento da remoto.
Vi prendono parte il presidente di Confindustria Toscana Nord Daniele Matteini e l’amministratore delegato e ideatore di Hope Claudio Scardovi, oltre che – impegnati in una tavola rotonda moderata da Silvia Pieraccini de “Il Sole 24 Ore” – gli imprenditori Cristina Galeotti e Francesco Marini, Stefania Petruccioli senior partner di Hope e Anna Gervasoni direttrice generale di AIFI, l’Associazione Italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt. Conclusioni di Mario Pardini, sindaco del Comune di Lucca che patrocina l’iniziativa.